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Calcio

Da Dimarco e Barella ad Asllani, Bastoni e Darmian: il segreto dell'Inter? Il dna nerazzurro

Andrea Ramazzotti
Da Dimarco e Barella ad Asllani, Bastoni e Darmian: il segreto dell'Inter? Il dna nerazzurroN/A
Federico Dimarco, Nicolò Barella, Alessandro Bastoni, Matteo Darmian, Krjstian Asllani, Raffaele Di Gennaro, ma in un certo senso anche Davide Frattesi: un terzo (o quasi) dei componenti della rosa dell'Inter che ha vinto lo scudetto della seconda stella fin da bambini tifavano per la formazione nerazzurra. Può sembrare un particolare secondario, ma non è così. Il valore aggiunto che ha portato questo dna nerazzurro lo hanno riconosciuto sia i dirigenti sia i calciatori stessi: perché il sentimento ha... contagiato gli altri e ha spinto tutti a dare più del 100% per la causa interista. La Juventus nei tanti scudetti ha sempre avuto una forte anima italiana, dalla BBBC (Buffon, Barzagli, Bonucci, Chiellini) passando per Marchisio e gli altri che si sono alternati. Il Milan di Ancelotti due volte campione d'Europa aveva Maldini, Nesta, Gattuso, Pirlo, Inzaghi, Costacurta, Brocchi, Ambrosini e Fiori. L'Inter costruita da Marotta, Ausilio e Baccin ha la stessa anima italiana "forte" delle due storiche rivali (ci sono anche Acerbi, Audero e Sensi) e a questa ha appunto aggiunto un'anima... interista composta da bambini (ormai diventati uomini) che sognavano di vincere con la maglia nerazzurra addosso. Ora hanno coronato il loro sogno. La storia di Dimarco cresciuto in curva Nord insieme allo zio e nelle giovanili nerazzurre è nota a tutti. Un interista più interista di lui forse non esiste. Lo capisci anche dal trasporto con il quale ha festeggiato le vittorie o cantato (con il megafono o il microfono) i cori dei tifosi. Gli stessi ultras glielo hanno riconosciuto con lo striscione mostrato domenica contro il Torino ("Dimarco: te l’ho promesso da bambino? Promessa mantenuta Fede"). Anche Barella è interista fin da piccolo: la passione gliel'ha trasmessa il padre, "tifoso nerazzurro sfegatato: ho visto tutte le partite con lui e mi ha trasmesso questa passione". Nicolò aveva in camera il poster di Dejan Stankovic, il suo idolo.  Anche Alessandro Bastoni deve al padre la fede interista: "Mio papà è un grande tifoso dell’Inter e mi ha inculcato questa cultura nerazzurra. Diciamo che giocare nell’Inter è il sogno di entrambi" disse quando il club di viale della Liberazione lo mandò in prestito al Parma. E quando il City si è presentato per sondare il terreno e cercare di acquistarlo, Alessandro ha fortemente voluto rinnovare il contratto per continuare a indossare la maglia nerazzurra.  Darmian è cresciuto nel vivaio del Milan e ha debuttato anche in prima squadra, ma la sua fede è sempre stata interista. "Mio padre era della Fiorentina - ha raccontato a Radio Serie A - e il suo idolo era Antognoni, mentre io fin da piccolino con gli amici ho sempre tifato per l'Inter. Non ho mai cambiato". Neppure durante gli anni al Vismara e a Milanello. Fede incrollabile. Più facile è stata la vita calcistica del tifoso nerazzurro Raffaele Di Gennaro, il terzo portiere di Inzaghi. Al match programme nerazzurra ha spiegato: "L’Inter è sempre stata sinonimo di sogno e di casa. Dopo gli anni nel settore giovanile, essere tornato a vestire questi colori è qualcosa che mi rende felice e orgoglioso allo stesso tempo perché amo questa squadra. Qui ho costruito tanto e vissuto momenti che non dimenticherò mai come la finale di NextGen Series vinta contro l’Ajax nella stagione 2011-12. E poi qui ha giocato il mio idolo Julio Cesar: è in suo onore che porto la maglia numero 12". Fede nerazzurra anche per Kristjan Asllani e i suoi familiari. Fin da bambino, quando è cresciuto in Toscana, l'albanese ha sempre avuto l'Inter nel cuore e lo ha ammesso nello scorso settembre ricevendo un premio: "Quando è arrivata la chiamata dei dirigenti nerazzurri ho detto subito sì perché sono un tifoso dell’Inter. Per me è un onore vestire questa maglia». Accettare qualche panchina così è più facile anche se di voglia di giocare ne ha tanta. Un discorso a parte lo merita Davide Frattesi, cresciuto nelle giovanili della Lazio, ma tifoso della Roma fin da bambino. L'Inter per lui è una passione nata in età adolescenziale, quando il club della Capitale lo ha ceduto al Sassuolo e lui (forse) si è sentito tradito. E già nel 2018, quando è andato in prestito all'Ascoli, aveva in testa di indossare la maglia nerazzurra. Lo ha raccontato l'ex diesse bianconero, Antonio Tesoro, che a Sportitalia ha ricordato: "Oltre ad avere una simpatia per la Roma, ha sempre simpatizzato molto per l'Inter. Me ne parlava quando discutevamo di calcio o guardavamo le partite". Così si spiegano le esultanze sfrenate dopo il derby o dopo il gol decisivo nel recupero contro il Verona. Anche Davide ai colori nerazzurri è molto legato.