Il passato racconta coppe alzate al cielo e altre mancate, ma anche partite memorabili e primati consumati dal tempo. Quando Xabi Alonso affronta il Milan, insomma, la serata non è banale. Il tecnico del Bayer Leverkusen ci ha tenuto a ribadirlo a poche ore dalla prima sfida in panchina contro i rossoneri, pensando in primis alle finali di Champions giocate con il Liverpool nel 2005 e nel 2007: “Istanbul è stata una notte speciale, fondamentale per la mia carriera. Sono passati 20 anni e ne parliamo ancora. Peccato che due anni dopo abbiamo perso ad Atene. Il Milan l'ho sempre seguito, quando aveva Sacchi e Capello in panchina e grandi giocatori in campo. Sarà dura”. Il primo pensiero del tecnico spagnolo è un passo indietro che tocca il 25 maggio 2005 e l’assurda finale di Istanbul. Milan avanti 3-0 a fine primo tempo, 3-3 del Liverpool in sei minuti, a inizio ripresa, e coppa vinta ai rigori dai Reds grazie al balletto del portiere polacco Jerzy Dudek, che disse di aver avuto l’aiuto di papa Giovanni Paolo II in quella serata maledetta per Maldini e compagni. Xabi Alonso aveva 23 anni e nel centrocampo di Benitez era il metronomo. Segnò il gol del pari dopo il rigore parato da Dida, tuffandosi sulla respinta. Il 23 maggio 2007 la storia andò invece dalla parte rossonera, in una memorabile rivincita che consegnò alla squadra di Ancelotti la settima coppa firmata da una doppietta di Inzaghi, eroe in Grecia. “Giustizia? È il calcio” fu il commento amaro dello spagnolo.
E poi? Xabi Alonso e il Milan si sono rivisti altre quattro volte. La prima un paio d’anni dopo, nel 2009, ai gironi di Champions. Lo spagnolo passò pochi mesi prima al Real e fu uno dei colpi stellari di Florentino Perez, che imbastì una campagna acquisti mostruosa, attrezzando i Blancos per l’assalto alla Decima. Arrivarono, insieme a lui, anche Cristiano Ronaldo, Benzema e Kakà. Il 21 ottobre il Diavolo e il Real si affrontarono a Madrid, di fronte a 71mila spettatori, e venne fuori una vittoria storica per il Milan. Ad oggi, ancora l’unica al Bernabeu. Vantaggio di Raul, rimonta con Pirlo e Pato, pari di Drenthe e 3-2 finale per la squadra di Leonardo griffato ancora da Pato su assist al bacio di Seedorf. A San Siro, il 3 ottobre successivo, furono invece Benzema e Ronaldinho, su rigore, a fissare l’1-1. Gli ultimi confronti di campo tra Xabi Alonso e il Milan risalgono alla stagione 2010-11. E anche questi, a modo loro, sono tasselli della storia della Champions. La stagione, che per il Milan di Allegri si chiuderà con il diciottesimo scudetto, inizia con qualche passo falso in campionato. In coppa, nella gara d’andata del 19 ottobre a Madrid, arriva un ko per 2-0 contro i Blancos di Mourinho. Reti di Ronaldo, su punizione, e Ozil, su assist del portoghese. Una partita manifesto della superiorità degli spagnoli
È però il ritorno a regalare una gara incredibile a Pippo Inzaghi, uno che all’attuale tecnico del Leverkusen aveva già dato un grande dispiacere. Al Meazza, il 3 novembre 2010, Higuain porta i Galacticos avanti a fine primo tempo. Poi, intorno all’ora di gioco, entra in campo Inzaghi e cambia tutto. Colpo di testa per il pari al 68’, tocco beffardo di destro a superare Casillas per il vantaggio dieci minuti dopo. E un particolare: quella doppietta fece dell’attaccante il miglior marcatore delle coppe europee con 70 centri (poi superati, negli anni, da Ronaldo, Messi, Lewandowski, Benzema e Raul). La partita si chiuse con il pari di Pedro Leon allo scadere, che fissò il punteggio sul 2-2 in pieno recupero. Eccola l’ultima istantanea delle sfide di campo tra Xabi Alonso e il Milan. In attesa di nuovi capitoli, stavolta in panchina.
Fonte: Gazzetta.it