Il Milan li fa belli. Li mette al centro del progetto, li fa sfilare in passerella, li espone in vetrina, e loro fanno ottima figura anche in nazionale. Perché è vero, le settimane delle soste spesso registrano giocatori che partono sani e tornano acciaccati (Bennacer e Kjaer, a 'sto giro), ma altre volte restituiscono calciatori felici. Mentalmente su di giri. Il caso più iconico degli ultimi giorni è quello di Reijnders, che sta vivendo una stagione di alto livello in rossonero. Subito protagonista e figura imprescindibile della mediana, sebbene ora anche lui sia giustamente entrato a far parte delle rotazioni di Pioli. Mister T è stato chiamato da Ronald Koeman per il doppio test amichevole dell'Olanda con Scozia e Germania, e contro gli scozzesi ha piazzato il suo primo gol in nazionale (era la sua settima presenza).
Un gol molto bello, un destro secco sotto la traversa dalla lunga distanza che per preparazione e modalità ha ricordato quello allo Slavia Praga (con la differenza che in quel caso la conclusione era stata a filo d'erba). Comunque un bel gesto di riguardo da parte dell'allenatore, mentre altri rossoneri invece torneranno decisamente più spremuti. Come Pulisic per esempio, reduce dai 120 minuti contro la Giamaica. Berhalter non gli ha risparmiato nemmeno un secondo, anche se va detto che qui si trattava della semifinale della Nations League Concacaf, quindi c'è in ballo un titolo. Capitan America non ha segnato, ma ha propiziato su angolo l'autogol giamaicano che ha permesso agli Usa di andare ai supplementari e guadagnarsi il pass per la finale col Messico (nella notte italiana tra domenica 24 e lunedì 25). Per Musah invece i minuti in campo sono stati 63, ma anche lui è ormai un punto fermo della mediana a stelle e strisce. E che dire di Giroud. All'inizio del secondo tempo di Francia-Germania il pubblico di Lione ha iniziato a invocare Monsieur Olivier come salvatore della patria, dopo aver visto le incertezze di Thuram, che dovrebbe esserne l'erede. Giroud ha pure sfiorato il gol nel finale, ricordando a tutti - come peraltro fa sempre al Milan - che fino a questo momento nella battaglia con l'anagrafe la sta spuntando lui. Ma soprattutto, hanno colpito le parole del dopogara. Quelle di Reijnders ("Se è stato il mio gol più bello di sempre? Forse sì, in ogni caso è molto in alto la lista"), ma soprattutto quelle del c.t. Koeman: "Gioca così facilmente, ha i piedi leggeri, come diciamo noi. È diventato un grande giocatore in pochissimo tempo, non può essere lasciato fuori dalla nazionale".
La qualità dei complimenti è a un livello che non si vede spesso. Tijjani poi ha aggiunto: "Mi sono sentito subito molto a mio agio con la squadra olandese. Qui ho lo stesso ruolo che ho al Milan, quindi ho potuto integrare bene il mio gioco in quello della nazionale". Un cerchio che si chiude. Un altro protagonista di questa ultima tornata con le nazionali prima dell'Europeo è stato Leao. A segno contro la Svezia con un super gol, un destro nel sette che ha buttato giù la porta. Miglioramenti evidenti per un giocatore che, sulle conclusioni, ha in generale ancora del lavoro da fare. Quest'anno Rafa si trova particolarmente in comfort zone sui palcoscenici europei e comunque ciò che doveva mostrare a Roberto Martinez, l'ha mostrato. Tanto che il c.t. dei portoghesi l'ha lasciato libero di tornare a casa - ovvero a Milanello - dopo la sfida con gli svedesi, assieme ad altri compagni. Della serie: so cosa mi puoi dare, non mi serve altro.