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Calcio

Da "scommessa persa" ai rimproveri dopo i gol: dentro il rapporto Gasp-Zaniolo

Massimiliano Ancona
Da "scommessa persa" ai rimproveri dopo i gol: dentro il rapporto Gasp-ZanioloN/A
Un talento da recuperare e un tecnico specializzato in materia, un ritorno alla rete e due esultanze rabbiose: i 5 mesi di Nicolò a Bergamo

"Su di lui speravamo di vincere la scommessa, ma dopo quasi due mesi siamo fermi al palo. Il mercato non mi ha stressato, ma mi dispiace in 50 giorni non aver mai lavorato bene con tutti". Così Gian Piero Gasperini, tecnico dell'Atalanta, a fine agosto. Alla vigilia della sfida persa 4-0 con l'Inter. Si riferisce a Nicolò Zaniolo.    Nicolò è uno con tanto talento, non ancora espresso, giunto proprio alla corte della Dea per essere rigenerato. Compito nel quale Gasperini è uno specialista. Chiedere a De Ketelaere, ad esempio. Nicolò è appena giunto in Lombardia. Ma non sta bene. Lo tormenta una tendinite. Salta il debutto di Lecce (0-4). Gioca 20' a Torino nel 2-1 per i granata. Poi si ferma per un problema agli adduttori e non gioca contro l'Inter. Gasperini sbotta: "Fin qui scommessa persa".

Lo recupera e lo porta in panchina per due gare. Trascorre un altro mese. È fine settembre  quando Gasperini si affida di nuovo a lui, lui ricambia con l'assist per Samardzic che permette all'Atalanta di non perdere a Bologna (1-1). Dopo quel pareggio, la Dea inizia a volare. E per Zaniolo c'è spazio solo nei finali di gara. Venti. Venticinque minuti. Per riassaggiare il campo dopo tanta precarietà. Al Galatasaray come all'Aston Villa, i club che lo hanno accolto dopo il divorzio burrascoso con la Roma (inverno 2023). A Napoli (0-3), Gasp lo tiene in panchina. Tre giorni più tardi entra a gara in corso e segna in Champions contro lo Stoccarda il gol che chiude la gara (0-2). L'Atalanta corre. E Gasperini continua a impiegarlo a gara in corso. Non sempre, comunque. Inizia dicembre. Lunedì  2, l'Atalanta gioca e vince (0-2) all'Olimpico contro la Roma. Zaniolo entra a gara in corso. Segna di testa. esulta in modo smodato davanti al suo ex pubblico e molti ex compagni, sfilandosi la maglia. I fischi. E le invettive ne scandiscono la prova in campo. Con la Roma, giova ricordarlo, non si è lasciato bene, nonostante sia sua la firma sulla Conference League conquistata in finale contro il Feyenoord nel maggio 2022. Gritti, il vice di Gasp, dopo lo 0-2 dell'Olimpico, dice: "Ha fatto una settimana normale con carichi maggiori perché non gioca in Champions. È esploso perché ha fatto gol. Sta recuperando e sta diventando un giocatore importante. Ha segnato, lo ha fatto qui a Roma, magari anche sotto una parte della curva. Poi è andato sotto i nostri tifosi, ma si tratta di piccole provocazioni che alla fine lasciano il tempo che trovano". In campo ha avuto un battibecco con qualche ex compagno (Mancini) ed è stato allontanato da De Roon per evitare che le provocazioni diventassero dei faccia a faccia sanzionabili. Gasp però non ha gradito. È probabile che glielo abbia fatto notare. Ma non è servito. La storia si ripete. Dopo 20' della ripresa, solo le parate di Carnesecchi hanno impedito al Cagliari di essere in vantaggio sull'Atalanta. Gasperini toglie De Ketelaere e inserisce Zaniolo. Trascorrono cento secondi. Nicolò di sinistro segna su assist di Bellanova. Poi va a esultare, ancora una volta in modo smodato e irriverente innanzi ai tifosi ospiti. L'Atalanta vince (0-1). È il decimo successo di fila. Dea ancora prima in classifica. Gasp è felice, ma non troppo: "Non è tollerabile che ogni volta che segni vai ad incendiare il pubblico avversario. Questa è già la seconda volta che accade. Il Cagliari era tramortito, ma con la sua esultanza ha riacceso tutto lo stadio”. E ancora: "In questo momento una buona parte della squadra è pronta per lottare per lo scudetto, ma questo non vale per tutti i nostri giocatori. Alcuni devono ancora maturare sotto diversi aspetti, ed acquisire la mentalità per poter competere a questi livelli". Ogni riferimento a Zaniolo è puramente voluto. Servirà?

Fonte: Gazzetta.it