Per dare un’idea del tempo trascorso basta dare uno sguardo all’acconciatura. Leao aveva i capelli biondi e ricci. Niente treccine, nessuna fascia a tenerli legati, un bel po’ di tinta e il numero 17 sulle spalle, sopra un fisico più esile rispetto a oggi. Da quella notte europea del 2020 sono passati quattro anni, e il portoghese è cambiato in meglio. Intanto indossa la 10, il numero della vita chiesto a più riprese negli ultimi anni, poi ha vinto uno scudetto e giocato un Mondiale accanto a Ronaldo, segnando anche un paio di gol. Un “homo novus”.
Un campioncino chiamato a prendersi il Milan sulle spalle, di nuovo contro una squadra ceca. Il 29 ottobre 2020 Leao ha segnato il suo primo gol in Europa con la maglia del Milan contro lo Sparta Praga, in uno stadio deserto a causa della pandemia. L’avversario era la squadra principe dalla città dove i rossoneri andranno a giocare gli ottavi di finale di quest’anno: Praga. Ma al posto dello Sparta, stavolta, c’è lo Slavia.
Un piccolo rewind. La banda Pioli approdò ai gironi dopo aver eliminato Shamrock Rovers e Rio Ave nei preliminari, rifilando tre gol al Celtic alla prima giornata. Rafa aveva 22 anni e sulla testa pendevano spade di Damocle affilate. Su tutte, il ruolo. Punta di movimento e esterno da dribbling? Quel giorno di primavera Leao entrò nella ripresa al posto di Ibra e si piazzò davanti a Diaz, come un numero 9. Sulle fasce c’erano Castillejo e Krunic. In porta c'era Tatarusanu. Un altro Milan. Un altro Rafa, soprattutto. Senza la numero 10 e senza il suo album da cantante, la sua passione dopo il pallone. “Scrivo per esprimere i miei sentimenti”. Il Milan si sbarazzò dello Sparta Praga con tre gol: oltre Leao, segnarono Diaz e Dalot. I rossoneri chiusero l’avventura europea agli ottavi contro il Manchester United. Stavolta di fronte a Rafa c’è lo Slavia, squadra ostica e cinica capace di mettere in difficoltà perfino la Roma, l’Inter e il Siviglia. Tre delle squadre fermate negli ultimi anni.
Nel 2020 Leao era ancora un ragazzo di talento, ora è il golden boy del Milan. Ha vinto un tricolore da Mvp e si appresta a trascinare i rossoneri ai quarti di finale. Anche Pioli, tra l'altro, ha un conto in sospeso con una squadra ceca, e parliamo sempre dello Sparta Praga. Nel 2016, con la Lazio, di nuovo agli ottavi di Europa League, incassò tre gol all'Olimpico uscendo dalla coppa sotto i fischi. Stavolta di fronte a lui ci sarà lo Slavia, e magari le cose andranno in modo diverso.
(fonte Gazzetta.it)