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DAZN Heroes, Tonali: "Sognavo di diventare un calciatore da bambino ma non era un'ossessione"

Redazione
DAZN Heroes, Tonali: "Sognavo di diventare un calciatore da bambino ma non era un'ossessione"DAZN

"Il primo anno è stato complicato, dividere il Milan da tifoso e giocatore non è stato facile". Si apre così l'intervista di Massimo Ambrosini a Sandro Tonali, giocatore fondamentale per il Milan di Pioli. 

DAZN Heroes, Ambro e Tonali

Con il talent DAZN Massimo Ambrosini abbiamo visitato il centro sportivo del “Lombardia Uno”, la società satellite del Milan dove è iniziato il percorso che ha permesso a Sandro Tonali di realizzare il suo sogno e che di quel bambino di Sant’Angelo Lodigiano ancora conserva le foto.

L’occasione per una chiacchierata da centrocampista a centrocampista: dal rapporto con Pioli e la dirigenza a tutti i temi più caldi del momento rossonero.

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Sandro Tonali, centrocampista Milan, DAZN Italia, Serie A TIM 2022-2023

Un sogno, non un'ossessione

Sandro Tonali ha parlato del suo passato: "Da piccolo preferivo giocare attaccante, poi il mio ruolo è arretrato fino a diventare quello di oggi. Da piccolo giocavo liberamente, con tantissima passione. Oggi sento ancora tanti amici che giocavano con me, ho ancora le tute che ci davano da piccoli.

Il tempo vola. Ho sempre sognato di diventare un calciatore ma non era un'ossessione da piccolo. Poi arrivato a Piacenza ho capito che volevo fare solo quello. Sono stato fortunato, perché ho trovato tutte persone che mi volevano bene". 

Il paragone con Pirlo

"Sandro è forte perché guarda avanti quando ha la palla" dice Andrea Pirlo. Proprio con l'ex centrocampista italiano Tonali è stato più volte paragonato: "A Brescia sembrava che dovevo dimostrare di essere uguale a lui. Oggi al Milan non lo sento più quel paragone". 

L'arrivo al Milan

L'approdo al Milan è quello che Tonali ha sempre voluto: "Ne parlavo con le persone che mi sono vicine. Avevo chiesto quando ero a Brescia se c'era disponibilità per trasferirmi al Milan. Quando è arrivata la notizia è stato un delirio, sono stati 20 giorni complicati, così come il mio primo anno rossonero. Dividere il tifo dall'essere calciatore non è stato facile. Era un peso, perché essendo tifosi, io, la mia famiglia, i miei amici, non potevo deludere nessuno. 

Leao e Ibra

Tonali ha anche parlato dei suoi compagni di squadra: "Leao è un ragazzo particolare. È un buono, dentro e fuori dal campo. Dal punto di vista tecnico servono due uomini per marcarlo. Ha l'ambizione di voler essere il più forte sempre. Va stimolato, non basta solo Ibra, lo dobbiamo fare tutti perché ha un dono incredibile.

Ibra calmo? Non sempre in allenamento, e nemmeno in partita. Ti stimola giocare partitelle contro Ibra perché se lo batti lo puoi prendere in giro. Quando perdi contro di lui è un disastro e quando lo batti, non succede sempre, hai un'arma nella tua mano". 

Zlatan IbrahimovicGetty