La prima frase la dice in perfetto italiano ed è un segno evidente della voglia di immergersi al più presto nella nuova realtà: "Sono molto contento di essere qui ed è un orgoglio rappresentare la maglia viola. Darò tutto me stesso". Poi David de Gea, classe ‘90, ex Manchester United, passa alla lingua spagnola per presentarsi e spiegare prima di tutto il perché del sua arrivo a Firenze da svincolato, dopo un anno di pausa: "L’ultimo anno ho deciso di rimanere fermo, ma mi sono allenato sempre al 100% per essere pronto non appena fosse arrivata l’occasione giusta. Quando mi ha chiesto la Fiorentina, la decisione è stata facile. Vorrei fare la storia con questa formazione, aiutare la squadra a conquistare tanti traguardi, portare la mia esperienza al Viola Park e cercare di vincere un trofeo per lasciare un’orma importante qui".
La questione principale riguarda la sua condizione, visto che è fermo da 14 mesi e la scorsa stagione era senza squadra: "Sto bene, forse mi ci vorrà un po’ di tempo, ma ho tanta esperienza e basterà rientrare in porta per ricominciare da dove ero rimasto. Mi sono allenato sempre, tutti giorni a livelli altissimi perché sapevo che volevo tornare a competere ai massimi livelli e non certo ritirarmi. È vero che allenarsi da soli non è uguale che farlo in gruppo, ma sto veramente bene dal punto di vista fisico. Ho avuto altre offerte in questo periodo, ma dopo tanti anni in una società al top come il Manchester United non avevo le motivazioni giuste per altri club e ho preferito stare fermo un anno. Ora però sono qui, felice e pronto a ricominciare. Anche molte altre persone sono felici del mio ritorno in campo. Duello con Terracciano? Credo che la competizione faccia bene e aumenti il livello di tutti".
Raffaele Palladino ama la costruzione dal basso e ne fa uno dei suoi principi di gioco. Anche per questo, David de Gea è stato scelto. Con grande onestà il giocatore risponde: "Un portiere deve avere qualità con i piedi, ma penso che la qualità migliore di un numero uno debba essere quella di saper evitare i gol. Non ho parlato ancora molto con l’allenatore, però so che tipo di gioco vuole, mi piace molto anche perché è coraggioso. La città di Firenze? Bellissima, ma io sono qui per il calcio".
Fonte: Gazzetta.it