Luis de la Fuente, ct della Spagna, è alla sua prima volta in una grande finale. Ha vinto un Europeo Under 21, ma non è una manifestazione comparabile all’Europeo dei grandi. "Sono molto emozionato di stare qui – ha detto De la Fuente -, però avverto il bello della situazione. Siamo sereni e con voglia di giocare. Sono i dettagli a decidere queste partite. In situazioni come queste, vince chi fa meno errori. Chiederò ai giocatori di godersi quello che si sono guadagnati con tanto lavoro. Il futuro è adesso e dobbiamo prendercelo. Sarà un ricordo per tutta la vita". De la Fuente respinge i pronostici (come Southgate), quasi tutti a favore della Spagna: "Non c’è nessun favorito. Per vincere, dovremo giocare a un livello superiore rispetto a quello raggiunto nelle ultime partite e restare concentrati sempre".
E poi, sulla Spagna prima per tiri in porta: "Non analizziamo la squadra come se fosse cambiato il modello di gioco. Con questi ragazzi, non possiamo rinunciare al nostro stile offensivo". De la Fuente ha dipinto l’Inghilterra come un avversario superiore alla Spagna, anche se non è così, le due viaggiano almeno alla pari. "L’Inghilterra ha un potenziale enorme e darà il meglio di sé. Noi dovremo essere più forti. Si può vincere una partita anche se si è peggiori". I giovani della Spagna di oggi: "Sono una generazione di talento, anche se non li accosterei a quelli del 2008-2010 perché quella era una generazione mitica. Ho molta fiducia in loro e vedo un grande futuro, ma questo non significa che vinceremo sempre tutte le partite (come in questo Europeo, finora sei successi in sei gare, ndr). Nico Williams e Lamine Yamal sono ragazzi di grande maturità, una maturità quasi esagerata in rapporto alla loro età. Sono seguiti e accompagnati molto bene". Il ct spagnolo ha detto che la vittoria non cambierà la sua vita: "No, non succederà nulla e voi direte che sono un uomo noioso. Sono un gladiatore, vengo dalla terra, dall'arena... So che cosa vuol dire combattere. Ciò che mi piace di più è vedere la gente felice: nel caso, sarò contento per i giocatori e per il Paese. Io sono soddisfatto di quello che già ho. Se arriverà qualcosa in più, lo valuterò".
La fede: "È qualcosa di personale e che mi induce a credere in Dio. Prego tutti i giorni, ma non lo faccio per superstizione, ci mancherebbe". Il capitano Alvaro Morata non si è presentato in conferenza stampa. Ha girato per l’Uefa un videomessaggio di sostegno a Carlos Alcaraz, il tennista spagnolo finalista domani a Wimbledon. Al posto di Morata, la Spagna ha mandato davanti ai microfoni il quasi 39enne Jesus Navas, laterale destro del Siviglia. Navas non partirà titolare domani. Aveva giocato contro la Francia in semifinale per la squalifica di Carvajal. Contro l’Inghilterra il terzino del Real Madrid riprenderà il suo posto. La Spagna ha voluto omaggiare Navas alla sua terza grande finale con la nazionale, dopo il Mondiale 2010 e l’Europeo 2021, tutte vinte, senza contare la Confederations 2013 (sconfitta) e la Nations League 2023 (vittoria). Navas ha rafforzato il sospetto che Morata non si sia presentato per eludere le inevitabili domande sul suo futuro e in particolare sulla trattativa con il Milan: "Morata – ha raccontato Navas – è sempre gentile nei miei confronti. Ha detto che era giusto che parlassi io".
Fonte: Gazzetta.it