La Roma resta ancora a secco di vittorie dopo il pareggio in extremis di De Winter a Marassi che rovina i piani di Daniele De Rossi. Era dal 2010-2011, infatti, che la squadra giallorossa vedeva solo pareggi o sconfitte nelle prime quattro giornate di campionato. A fine partita il tecnico, espulso nel finale pochi secondi prima del pari genoano, è decisamente amareggiato: “Devo capire come si fa a dominare una partita nel primo tempo e poi abbassarsi così. Abbiamo perso punti importanti, che fanno male più al morale che alla classifica”. Poi De Rossi analizza in maniera dettagliata il match: “Abbiamo dominato il primo tempo, nella ripresa ci siamo abbassati troppo e non siamo nemmeno ripartiti bene. Non è una vergogna giocare di rimessa, invece ho visto troppi errori tecnici e alla fine dai fiducia ai tuoi avversari giocando così.
Un passo in avanti? All’inizio sì, era la partita che volevamo fare. Abbiamo tenuto meglio la palla regolando le loro uscite e giocando sui nostri attaccanti che sono quelli che risolveranno tante partite. Abbiamo avuto occasioni importanti che andavano sfruttate. Poi però siamo andati in sofferenza perché smettiamo di pressare e di correre. Ci siamo abbassati di 20 metri, io non l’ho mai chiesto. Ma se lo facciamo almeno dobbiamo essere bravi a giocare di rimessa, invece le nostre occasioni duravano poco. Loro hanno creato davvero poco, ma le partite le devi chiudere”.
La classifica ora piange, ma De Rossi invita a guardare oltre: “Questa è una squadra che deve lottare per la Champions, siamo stanchi dei sesti posti. Poi se non ci arriviamo non credo si possa parlare di fallimento vista la concorrenza. Noi abbiamo fatto un mercato importante per ripartire e sono convinto che ci giocheremo le carte fino all’ultimo. Queste partite vanno portate a casa, in questo stadio tante squadre faticheranno.
Dopo 4 partite è riduttivo guardare la classifica, ma perdere questi punti pesa soprattutto sul morale. Vincere ci avrebbe fatto tanto bene”. De Rossi, prima del match, aveva dedicato anche un pensiero a Francesco Totti: “Le sue parole fanno sempre rumore, dappertutto, soprattutto a Roma, quando parla lui si girano tutti come quando giocava. Sottolineo solo quando ha detto che per me darebbe un braccio. Io farei e ho fatto lo stesso per lui, ma ora pensiamo solo al campionato e al calcio”. L’ex numero dieci in settimana aveva dichiarato: “Con Daniele non ho mai avuto problemi. Per lui non darei una mano, ma un braccio, per farlo stare bene e tranquillo. Anche perché, come è giusto che sia, se lavorassi per la società è come se lavorassi per Daniele. Cammineremmo insieme e spero non diventi un parafulmine come è successo a Josè Mourinho, non entrare in Champions però sarebbe un fallimento visti i soldi spesi”.