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Calcio

De Zerbi: "Non eravamo pronti". E il Brighton chiede all'Uefa di indagare sui tifosi della Roma

Davide Chinellato
De Zerbi: "Non eravamo pronti". E il Brighton chiede all'Uefa di indagare sui tifosi della RomaN/A
L'allenatore sul 4-0 dell'Olimpico: "La prossima volta saremo più organizzati". Il club ha chiesto di rivedere il procedimento Var sul 3-0 di Mancini, segnalato un cartello omofobo apparso in curva e il lancio di bottiglie, monete e accendini contro i tifosi inglesi
Roberto De Zerbi si è chiesto per tutto l’anno se il Brighton era pronto per appartenere a quel nuovo livello per cui aveva così tanto faticato per arrivare. A Roma, nella serata più buia della sua avventura inglese, ha avuto la risposta nella forma di un devastante 4-0 “difficile da accettare”. No, i seagulls non sono pronti per l’Europa, per giocare ogni tre giorni senza pagarne lo scotto. “È diverso giocare una partita a settimana e giocarne tre - ha ribadito alla vigilia della sfida di Premier col Nottingham Forest, che precede il ritorno col la Roma, l’ultima dei gabbiani in Europa League -. L’ho ripetuto tutto l’anno che è uno sport diverso, e forse non eravamo pronti, non ci siamo organizzati nel modo giusto”. De Zerbi ha sottolineato come tutto il Brighton non fosse pronto al grande salto. Il concetto lo ha effettivamente ripetuto da inizio stagione, da quella partenza sprint che faceva pensare che i seagulls potessero addirittura migliorare il sesto posto in Premier dello scorso anno mentre affrontavano la loro prima avventura nelle coppe della loro storia da secondi favoriti per l’Europa League, come avevano sentenziato i bookmakers prima del via. “Se vuoi competere a questo livello ti devi organizzare, non puoi avere la stessa mentalità di due stagioni fa o della stagione precedente - ha spiegato -. È diverso come organizzi la squadra, i giocatori che prendi, è diverso in tutti gli aspetti, nei riposi, nello staff medico. Noi stiamo pagando un prezzo enorme per questo, e accettare la sconfitta a Roma è difficile, doloroso per me e per i giocatori. Invece dobbiamo accettarlo, capire se come squadra vogliamo competere a questo livello o accontentarci di una partita a settimana e il mercoledì andare a giocare a golf”. De Zerbi non toglie nessuno dal banco degli imputati, nemmeno sé stesso: “Tutte le persone che lavorano al Brighton devono imparare da questa stagione, prima di tutto io - ha detto -. Come allenatore ho fatto degli errori tra gennaio e marzo, giocando ogni partita con Van Hecke, Dunk, Gilmour, Gross e Igor: ci ha fatto arrivare al momento chiave della stagione in condizioni non buone. Certo, è stato difficile avere per mesi cinque giocatori importanti infortunati, perché non siamo abituati a giocare ogni tre giorni”. Se l’avventura in Europa League sta per vivere il suo ultimo atto, col ritorno di giovedì contro la Roma, il Brighton resta in corsa per tornare in Europa dalla Premier, dove ha cominciato la 28ª giornata al nono posto. “Sono sicuro che la prossima volta che il Brighton giocherà in Europa, saremo pronti a competere e meglio organizzati”.  Intanto il Brighton ha chiesto all’Uefa di indagare su alcuni episodi della sfida di andata all’Olimpico. Non si tratta di una richiesta di ripetere la partita o cambiare il risultato, quanto di un’indagine che faccia chiarezza su alcuni episodi, principalmente legati al comportamento dei tifosi giallorossi verso quelli ospiti. Il Brighton avrebbe mostrato all’Uefa la foto di un cartello omofobo che un supporter della Roma avrebbe mostrato a quelli dei seagulls, contro cui sarebbero stati lanciati bottiglie, monete e accendini. Il Brighton ha chiesto anche all’Uefa di rivedere il procedimento Var che ha portato alla convalida del gol di Mancini, quello del momentaneo 3-0: nei filmati esaminati dal club inglese, il difensore giallorosso sembrerebbe in fuorigioco, al contrario di quanto stabilito dall’assistente video dell’arbitro. Non cambia il 4-0 con cui la Roma ha ipotecato il passaggio ai quarti e il fatto che la partita di giovedì all’Amex Stadium sarà l’ultima del Brighton in Europa League. Una competizione per cui, a sentire De Zerbi, il club non era pronto.