Error code: %{errorCode}

Calcio

Deborah Salvatori Rinaldi a DAZN: "La Ternana non ha mai smesso di supportarmi"

Lucia Anselmi
Deborah Salvatori Rinaldi a DAZN: "La Ternana non ha mai smesso di supportarmi"Instagram

Fiorentina, Milan, Espanyol sono solo alcune delle maglie che Deborah Salvatori Rinaldi ha vestito nella sua lunga carriera da calciatrice. Lo scorso gennaio, però il percorso dell’attaccante abruzzese, in forza alla Ternana, si è interrotto bruscamente dopo la scoperta di una tumore al naso che l’ha costretta a lasciare il campo da gioco. Uno stop doloroso che ha visto il club umbro stringersi attorno alla calciatrice non solo a livello emotivo, ma anche economico prolungandole il contratto in scadenza. Un gesto non scontato considerando che la Ternana milita nel campionato di Serie B, che a differenza di quello di A non gode delle tutele garantite dal professionismo.

Deborah la scorsa stagione hai dovuto mettere in pausa la tua carriera per problemi di salute, quanto è stato importante per te il supporto della Ternana?

“Devo ringraziare la mia famiglia che in un momento così difficile si è stretta a me aiutandomi in questo percorso in modo impeccabile, ma anche la Ternana, che è il mio ambiente di lavoro ha fatto lo stesso. Questo non è scontato. È stato un supporto fondamentale che mi ha fatto capire quanto sono ancora importanti i rapporti umani nello sport. Stiamo perdendo il contatto con le persone ed è un peccato, io per fortuna ero nella società giusta con le persone giuste. Oltre alla vicinanza emotiva la Ternana non si è tolta dai propri impegni economici con me, supportandomi prima, durante e post malattia.  

Il campionato di Serie B non gode ancora del professionismo quanto ancora c'è da fare in Italia per il movimento calcistico femminile e quanto è importante continuare a investire per garantirne la crescita?

“Ormai siamo un treno in corsa e non lo dico soltanto io, il movimento sta crescendo e ha iniziato questo cambiamento con l’obiettivo di diventare grande, ma non è facile. Non bisogna fare l’errore di volersi migliorare senza una linea guida valida. Io penso che siamo in una fase di "adolescenza", un movimento che pensa di essere cambiato, pensa di sapere cosa vuole, ma in realtà è ancora immauturo. Sono ancora in fase di sperimentazione con i format, i contratti di serie B che cambiano, ma poi perdiamo moltissimo quando accadono situazioni spiacevoli come è successo alla Sampdoria”. 

La Ternana è uno dei club più promettenti della Serie B, possiamo dire che dopo l'ultimo campionato l'obiettivo resta la Serie A?

“Si esatto e non ci nascondiamo dietro scaramanzie varie. L’obiettivo è salire di categoria, ma è anche quello di lavorare bene. La Ternana è una squadra con progetti a lungo termine. Una squadra giovane nata l’anno scorso. Quest’anno abbiamo già qualcosa in più ed è l’anno appena vissuto insieme. La società si è mossa benissimo sul mercato e gli innesti nuovi sono già integrati nel gioco di mister Melillo”. 

Domenica 17 settembre inizia il campionato cosa ti aspetti e cosa hai detto alle tue compagne in vista del fischio d'inizio?

“Stare dall’altra parte del campo non è facile ma nonostante la nostalgia non vedo l’ora di vederle giocare. Non vedo l’ora di godermi il campionato e capire a che punto è la Ternana quando si confronterà con le altre. L’anno scorso nella prima di campionato ho fatto un discorso alla squadra, ma quest’anno non credo ci sia bisogno. Abbiamo parlato tanto di noi, di quello che mi è accaduto, di quello che abbiamo affrontato e delle nostre qualità. Il mister, nonostante i mesi che passano, non mi dimentica mai e mi porta sempre in mezzo al campo con loro, anche solo con qualche parola in riunione.  Non parlerò perchè bisognerà tornare a giocare leggeri, ma con consapevolezza e riconoscenza verso il nostro lavoro che è magico”. 

Parliamo del Mondiale c'è un podio tutto europeo, che effetto fa? 

“È stato un mondiale davvero particolare, le big si sono arrese alle squadre europee e questo deve essere un vanto anche per l’Italia. Abbiamo visto partite importanti in cui giocavano calciatrici che hanno o stanno calcando campi italiani. Questo vuol dire che il livello del nostro campionato è aumentato, ma non dobbiamo fare l’errore di trascurare le ragazze italiane. Bisogna dare spazio alle nostre giovani pormesse, mantenendo alta la considerazione delle ragazze d’esperienza che hanno dato tanto a questo movimento e che sono ancora l’ossatura di serie A e serie B”.

Guardando alle colleghe europee cosa deve fare la nazionale italiana per tornare competitiva?

“Una domanda davvero difficile. Un pò come ho detto prima, bisogna far giocare e credere nelle italiane, bisogna lavorare sui settori giovanili. A mio parere bisogna anche rallentare sul "voler fare carriera", tante ragazze bruciano le tappe per qualche spunto annuale o talento acerbo, ma per fare bene nel calcio bisogna consolidare alcuni meccanismi, tra i quali la pazienza e il lavoro”. 

In questi giorni si sta parlando della molestia subita da Jenni Hermoso, quanto è importante in questo momento il supporto di tutto il mondo calcistico sia spagnolo sia internazionale?

“Importantissimo, una ragazza sogna per tutta la vita quel momento e gli viene sporcato così. Oltre alla molestia subita in quell’istante, sarà per sempre rovinato un momento che pochi al mondo possono vivere e ricordare, ma non bisogna ottenere il sostegno solo da colleghe e colleghi, il supporto di cui si ha bisogno in questo periodo è proprio da chi non c’entra nulla con il calcio. La dignità del mondo femminile va difesa senza se e senza ma, come vanno condannate le azioni di stupro che stiamo sentendo ultimamente. Non c’è una gerarchia d’importanza perché l’eco mediatico è più forte in un caso piuttosto che in un altro, bisogna agire tutte le volte che si può”.