C’era Pioli che piangeva, c’era Giroud che salutava e Reijnders sembrava quasi un giocatore normale. Era il 25 maggio 2024: l’ultima della stagione, l’ultima partita in cui Leao ha segnato a San Siro prima di questo Milan-Sassuolo. Il suo gol conta zero per la partita – il Milan, diciamolo, avrebbe vinto comunque – ma pesa sul morale. Rafa è tornato a segnare nella sua casa 192 giorni dopo, che per il calcio sono tanti, per un giocatore come lui un’infinita. Il paradosso è che il gol probabilmente conta meno delle sensazioni. Leao sta crescendo, si vede a occhio nudo, sta chiaramente prendendo la rincorsa per qualcosa di grande.
I problemi insomma sembrano lontani. Le incomprensioni con Fonseca, meno importanti. L’allenatore probabilmente ha trovato il modo giusto per motivarlo, di sicuro Rafa è stato bravo a reagire, non darsi scuse, non avere un atteggiamento da vittima per qualche panchina di troppo. E’ stato maturo e all’Atalanta fa più paura così. Nel 2021, a Bergamo, Rafa segnò un gran gol: tacco elegante per Theo Hernandez nella sua metà campo, poi destro all’incrocio dal limite dell’area. Se lo ripete venerdì, il Milan diventa qualcosa di serio. Il campo dice che c’è di più. Leao è un giocatore diverso. Contro il Sassuolo non ha giocato la partita perfetta: 32 palloni giocati, 10 palle perse, solo 15 passaggi corretti. I numeri però contano poco con lui. Rafa è tornato il giocatore elettrico di una volta – quando punta l’avversario, aumenta la tensione nello stadio – ma frequenta zone di campo differenti. Spesso gioca nel mezzo spazio sul centro-sinistra, quasi da seconda punta e questa volta ha trovato la porta con un taglio dalla sinistra verso il centro. Fonseca non si prende meriti: “Tutto merito di Loftus e Rafa. Hanno capito che cosa fare, hanno capito il timing e Ruben ha fatto un assist molto bello. Sono soddisfatto che Rafa sia tornato a fare gol qui a San Siro”.
Leao ha segnato 5 gol nelle ultime 7 partite: 2 al Cagliari, uno a Polonia, Slovan e Sassuolo. Siamo su ritmi importanti, da attaccante vero. Per un giocatore che aveva segnato una volta da giugno al 5 novembre, è un’inversione a U… e non è un caso che il Milan in questo periodo abbia messo in fila sette risultati utili consecutivi. Curiosità: nelle ultime tre stagioni, Rafa ha sempre segnato più a San Siro che in trasferta. Nel campionato dello scudetto, 9 gol su 11.
Fonte: Gazzetta.it