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Dieci cose da sapere su Sandro Tonali

Daniele Vitiello
Dieci cose da sapere su Sandro TonaliDAZN

Con l'arrivo nel suo Milan e la vittoria dello scudetto 2021/22 ha coronato il sogno d'infanzia. Se ne sentono tante di storie simili, ma quella di Sandro Tonali non presenta i tratti della retorica: sperava davvero fin da bambino di vivere certe emozioni in rossonero. Per questo in pochissimo tempo è diventato il preferito dei tifosi, convinti di poter fare affidamento a lungo sul centrocampista esploso dalle parti di Milanello dopo la lunga e fruttuosa gavetta con la maglia del Brescia.

Fino a poco fa, quantomeno, perché l'irruzione del Newcastle ha scombussolato le prospettive di tutti. Il centrocampista si è trasferito in Inghilterra per un affare che porterà 80 milioni nelle casse del Milan. Ma proviamo a conoscere meglio Tonali, in modo da capire il peso emotivo di tale possibile decisione.

Tonali, MilanGetty

La letterina a Santa Lucia

Milanista fin da bambino, dicevamo. E le prove non mancano: a partire da quella letterina scritta a Santa Lucia mostrata un giorno dalla nonna in diretta TV. Le richieste? Una Play Station, un biliardino, ma anche un completino del Milan e la possibilità di sapere se un giorno sarebbe diventato un calciatore. Desideri tutti esauditi, confermano i genitori. Il tempo gli ha servito la possibilità di indossare quella maglia proprio da calciatore del Milan e per lui non poteva esserci cosa più bella.

La chiamata a Gattuso

Prima di indossarla, però, ha preferito chiedere il permesso a uno dei suoi idoli d'infanzia. Perché al suo arrivo al Milan, Sandro Tonali ha scelto la numero 8 che fu proprio di Rino Gattuso, ammirato in tv per tanti anni. Si è sempre rivisto in Ringhio, nonostante quel paragone ricorrente con Pirlo che approfondiremo più in basso. E allora quando si è trattato di decidere il numero di maglia ha voluto prima confrontarsi con Gattuso, proprio per grande rispetto. Ovviamente il via libera è arrivato in un attimo...

Il paragone con Pirlo

Il paragone con Andrea Pirlo, dicevamo. Una grossa suggestione, più che altro, che risale dall'esperienza al Brescia. Il passato alle rondinelle, proprio come Pirlo, è la base di questa grande fantasia giornalistica insieme alla capigliatura che un po' lo rendeva simile in campo con quella maglia. Poco altro a corroborarla, visto che lo stesso Tonali si è sempre visto più come un Gattuso che come l'ex regista della Nazionale. 

" Per me non è il paragone adatto, le somiglianze sono una cosa, ma poi in campo è tutto diverso. Pirlo aveva una qualità e una tecnica indescrivibili, impossibili da raggiungere. Non vorrei che questo paragone continuasse, perchè qualità e tecnica sono diverse. Io un Gattuso molto più tecnico? Sì, si può dire, Gattuso l'ho sempre ammirato, è stato il mio simbolo anche da bambino ", ha detto un giorno. 

A un passo dall'Inter

Tifosissimo del Milan, abbiamo detto, ma ad un passo dall'Inter. Proprio prima di finire al Milan, cosa che probabilmente gli avrebbe precluso un futuro in rossonero perché certi treni passano una sola volta in carriera. Sliding door clamorosa. Nell'estate 2020 l'Inter era davvero a un passo dal centrocampista, forte dell'accordo sia col Brescia che con il suo vecchio procuratore. Poi Antonio Conte, nel celebre incontro di Villa Bellini, chiese un rinforzo di maggiore esperienza e i nerazzurri virarono su Arturo Vidal per accontentarlo. Dopo poco arrivo la chiamata rossonera.

Scartato dal Milan

Un'altra cosa abbastanza clamorosa è che fu proprio il Milan a scartarlo da piccolino. I rossoneri ebbero la possibilità di mettere le mani su un giovanissimo Tonali, bruciando quindi anche la concorrenza di altre società, ma non lo ritennero pronto. E' stata anche forse un po' questa la fortuna di Tonali, che è cresciuto altrove con il forte desiderio di far ricredere qualcuno sul suo conto.

Nonna Gina

Il segreto di Tonali è anche da ricercare nel grande legame con i suoi familiari. In particolare con nonna Gina, che spesso è corsa sugli spalti a incitarlo. C'èra ovviamente anche al debutto con la maglia dell'Italia a 19 anni, a Vaduz contro il Liechtenstein. Una data cerchiata in rosso e da ricordare per sempre.

Gusti musicali

Sandro Tonali è un grande fan di Ultimo. Non perde occasione per incontrarlo e ascoltarlo live, quando i suoi impegni glielo permettono. Tra i due è nato anche un discreto feeling testimoniato dai social, nonostante il cantante romano sia di spiccata fede romanista. "Regalo promozione? Ho i biglietti per il concerto di Ultimo. Se ho l'ok con gli amici scappo al Forum. Musica Trap? Meglio le melodie del cantautore romano. L'ho già conosciuto con Morosini ", aveva detto dopo l'approdo in Serie A del Brescia.

Il sosia sul grande schermo

Una somiglianza che ha fatto spesso sorridere e che talvolta ricorre sui social è quella tra il centrocampista e Adam Driver, interprete di Kylo Ren in Star Wars. "Non li abbiamo mai visti contemporaneamente nella stessa stanza", ha detto qualcuno scherzando.

Sogno infranto di Totti

Beppe Bozzo l'agente che lo ha cresciuto e portato dal Brescia al Milan, Beppe Riso quello che ha lavorato per il riscatto definitivo e che ora gli sta regalando la possibilità di giocare in Premier League. Tra i due, c'era anche un altro agente che aveva messo gli occhi su Sandro Tonali: un certo Francesco Totti. "Cercherò in tutti i modi di prenderlo. Se è sveglio viene, se no dorme in piedi", disse l'ex capitano della Roma. Tonali ha scelto altre strade. Con Totti avrebbe forse raccolto gli stessi successi, ma al momento non c'è alcun margine per eventuali rimorsi.

La valutazione di Cellino

Portarlo via dal Brescia non fu di certo facile. Alla fine Cellino si 'accontentò' di circa 35 milioni tra prestito e obbligo di riscatto, ma era arrivato a valutare Tonali... 300 milioni. Un modo per far capire, attraverso un'intervista, che avrebbe mollato il colpo soltanto davanti a cifre importanti, sapendo di avere in mano un talento assicurato. La valutazione di Tonali intanto, come detto, si è raddoppiata: in Premier League potrebbe schizzare ulteriormente e chissà... rendere quella boutade di Cellino una profezia.