Youri Djorkaeff, ex giocatore di Inter, Monaco e PSG tra le altre, ha concesso una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport.
Il francese ora è un consigliere fidato del numero uno FIFA Infantino, quindi si è espresso sul Mondiale e ha fatto un analisi sul calcio in generale.
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Le parole di Djorkaeff sul Mondiale in Qatar
"È delicato quando la politica entra nello sport. Molta gente vuole far passare un suo messaggio ma il calcio porta valori propri. Se cominciassimo a dare spazio a due o tre messaggi finiremmo per limitare i valori dello sport".
Per Djorkaeff la politica deve rimanere fuori dal gioco: "È importante che i giocatori si impegnino a portare un messaggio prima e dopo le partite, ma la partita deve essere un terreno neutro, dedicata ai valori dello sport. Un messaggio politico è meglio che non stia in uno stadio".
Il calcio italiano e l'Inter
"Nel calcio italiano si dice sempre 'cambiamo' e poi nulla cambia mai. Le squadre italiane ora non fanno più paura. L'Inter? È in una situazione un po’ a rischio. È sempre una società forte ma l’impressione è che si stia rimpicciolendo. I campioni sono pochi. I giocatori sono bravi ma non c’è un campione che cambi la partita. Mi piace Lautaro però manca il talento del top player".
Il rapporto con Infantino
"Sono sempre con lui, il suo consigliere per il calcio. Se viaggia per incontrare una federazione o un capo di Stato, ci sono. Capita di trovarci a ragionare di fuorigioco alle 2 del mattino. Infantino è aperto e nella casa della Fifa un ex calciatore che ha giocato in Italia, Francia, Germania, Inghilterra e Stati Uniti può servire".