Albert Gudmundsson ha le caratteristiche tecniche che servono a Simone Inzaghi per completare l'attacco dell'Inter: passaggi chiave, velocità, dribbling, rapidità di pensiero e incisività sotto porta. Le statistiche della Serie A non lasciano dubbi sulle qualità del numero 11 che da tempo è nel mirino dei nerazzurri. Con lui in rosa al posto di Arnautovic, il tecnico di Piacenza avrebbe un reparto più omogeneo perché Albert in campo "si sposerebbe" bene con Lautaro, Thuram e Taremi. Nelle 35 presenze collezionate in Serie A (tutte nella formazione iniziale meno una, alla penultima contro la Roma) Gudmundsson ha segnato 14 reti e servito 4 assist. Ci sono però anche altri numeri che impressionano e convincono dell'islandese: dagli 1,2 dribbling riusciti a partita (il 51% di quelli tentati), passando per i 74 passaggi chiave ovvero i passaggi che hanno dato un contributo significativo allo sviluppo dell’azione offensiva (ovvero una verticalizzazione che ha pescato un compagno dietro una linea di avversari, un cambio di gioco che ha liberato un compagno sul lato debole per un'azione pericolosa, un assist per una rete o un passaggio che portano al tiro). In quest'ultima classifica, secondo le statistiche della Lega Serie A, è il migliore. Sanchez, al quale non verrà rinnovato il contratto (Fabregas lo vorrebbe al Como), è stato utilizzato soprattutto nella ripresa per cercare di cambiare l'andamento della gara con le sue giocate. Il problema del cileno però è sempre stato la scarsa capacità di incidere perché non ha più la velocità dei tempi d'oro ed è stato costretto ad arretrare molto il suo raggio d'azione per giocare il pallone. Gudmundsson, nella visione di Inzaghi, è un Sanchez con nove anni in meno perché ha la stessa attitudine a provare il dribbling che crei la superiorità numerica, ma lo fa con una velocità assai superiore alla versione attuale del Niño Maravilla. Avere un attaccante che da solo può inventare qualcosa, magari in una serata nella quale il gioco corale funziona di meno, può essere un'arma in più. Anche perché sulla carta Thuram, Lautaro e Taremi non hanno questa caratteristica. Nel 3-5-2 dell'ex allenatore della Lazio Gudmundsson si troverebbe alla perfezione e potrebbe partire qualche metro dietro la prima punta. Chiunque essa sia. Come avrebbe dovuto fare Correa che invece in nerazzurro ha disatteso le aspettative di Inzaghi, che lo aveva fortemente voluto. Gudmundsson però può aumentare anche la pericolosità dell'Inter su corner, in particolare sui calci d'angolo che sono una "specialità" di Calhanoglu, ma aggiungere al turco e a Dimarco un altro in grado di calciare bene dalla bandiera (e pure i rigori) può dare indubbi vantaggi.
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Dribbling, passaggi chiave e velocità: con Gudmundsson Inzaghi avrebbe più soluzioni
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