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Calcio

Due italiani in testa in Francia e Croazia: De Zerbi e Gattuso volano con Marsiglia e Hajduk

Alessandro Grandesso Iacopo Iandiorio
Due italiani in testa in Francia e Croazia: De Zerbi e Gattuso volano con Marsiglia e HajdukN/A
Robi e Rino. Italiani in testa. In coabitazione, ma non per caso. In Francia e in Croazia, con due outsider. Nobili, sì, con ambienti caldi e passionali, ma da rifondare: Marsiglia e Hajduk.  (ha collaborato Robert Matteoni) A Lione domenica è finita in un abbraccio tra giocatori, dirigenti e allenatore. Mancavano i tifosi, per il divieto di trasferta. A Marsiglia però erano tutti in festa dopo la vittoria arrivata contro ogni speranza, ma non contro ogni logica. Domenica a Lione, Roberto De Zerbi ha conquistato i 3 punti con i cambi e con le idee, nonostante l’espulsione di Balerdi dopo 5’. Poteva essere l’inizio dell’incubo, è iniziato invece il grande sogno di sfidare il ricco Psg, agganciato in vetta, in compagnia del Monaco. De Zerbi ha già reso più ricco l’OM, entrando nella testa dei giocatori che l’hanno seguito quando c’è stato da lottare, senza rinunciare al gioco o accontentarsi di un pari. E tra un pizzino e qualche assestamento tattico, il tecnico ha ribaltato la partita con i cambi: dentro Lirola e annulla il vantaggio di Caleta-Car; entra Garcia, ed è raddoppio; dentro Rowe, ecco il gol vittoria, nel recupero finale. La banda di De Zerbi non ha mai mollato: "Abbiamo dimostrato una cosa che conta di più dei tre punti: abbiamo giocato con le palle. Per questo sono orgoglioso dei miei giocatori". Conquistati anche trasmettendo fiducia, ascolto, empatia. Così è germogliata la squadra: "Con nuove regole e facendo pulizia. E abbiamo raggiunto il primo obiettivo di rendere orgogliosi i nostri tifosi". Ora si punta a sfidare il Psg tornando in Champions. "Come i tifosi, possiamo sognare", ammette De Zerbi felice del mercato completato con Rabiot dopo gli arrivi del portiere Rulli, dei difensori Brassier, Cornelius e Garcia, dei centrocampisti Hojbjerg e Carboni, e delle punte Wahi, Maupay e Greenwood, capocannoniere con cinque reti. "Il calcio – conclude De Zerbi - è emozioni. Sono qui per viverle in uno stadio sempre pieno, con la pressione e più responsabilità". La pressione non manca nemmeno a Spalato. La Napoli di Croazia, per il calore dei suoi fan, sparsi ovunque, da Fiume a Dubrovnik, 6 scudetti e 9 nella Jugoslavia, ma senza un titolo da 20 anni. Rino a luglio ha scelto una piazza effervescente, come prima Napoli, Valencia o Marsiglia. L’ha chiamato Nikola Kalinic, con lui al Milan nel 2017-18, nuovo d.s. del club. Ci aveva provato con Juric, ma l’ex Toro aveva rinunciato. Dopo l’estate - che ha portato lo svincolato Rakitic (ex Barça) e il confermato ex interista Perisic – il presidente Bilic ha litigato con Kalinic e l’ha licenziato. Ma ha chiesto a Rino di rispettare il contratto biennale. La crisi è nata dall’eliminazione ai playoff di Conference col Ruzomberok, lo 0-1 casalingo dopo il pari esterno. Si contava sull’Europa per nuovi incassi ed euro in più dalla Uefa. Mentre i rivali della Dinamo Zagabria finivano in Champions. Addio sfida ai campioni, 18 titoli negli ultimi 19 anni!  Rino si è rimboccato le maniche. Sfumato il colpo Dzeko, incassato l’addio di Perisic, ha lavorato. “Il problema principale era la disciplina. Correre, rispettare gli orari degli allenamenti sono cose su cui ho lavorato” ha detto Rino. In primis con Marko Livaja, 31 anni, ex Inter e Atalanta, centravanti di belle speranze mai realizzate, e intoccabile. Prima di Gattuso non si allenava bene, era sovrappeso e criticato per l’assenza di disciplina. Ma nelle 7 gare di campionato, dove l’Hajduk di Rino è in testa con 17 punti col Rijeka e a +4 sulla Dinamo, Livaja ha firmato già 6 reti e 5 assist, entrando in 11 gol dei 12 dell’Hajduk. La ciliegina finora è stato il successo a Zagabria il 13. Con rete di Livaja, che sembra un altro con la cura Gattuso. Che da un mese ha lanciato il sedicenne Bruno Durdov, che ha firmato una doppietta col Gorica, e il ventenne Usa Pukstas a centrocampo dove alterna il 4-3-3 al 4-2-3-1, con Rakitic e l’ex Palermo Trajkovski pronto a subentrare (e a segnare). Domenica va a Rijeka per lo scontro al vertice. "Continuo a combattere", ha detto sereno Rino. L’ha sempre fatto.