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Calcio

E 652 giorni dopo Soriano tornò a segnare: ora l'obiettivo è la salvezza con la Salernitana

Oscar Maresca
E 652 giorni dopo Soriano tornò a segnare: ora l'obiettivo è la salvezza con la SalernitanaN/A
L'ultima rete del centrocampista risaliva al 18 febbraio 2023. Arrivato ad agosto a Salerno, ha lasciato il segno nel match di Serie B vinto contro la Carrarese

Quante cose possono cambiare per un calciatore in 652 giorni? Un rinnovo di contratto mancato, l’ennesimo infortunio, ancora un’operazione, il recupero, una stagione intera fermo ai box. Gestire i problemi fa parte del lavoro, ma serve grande forza mentale per andare avanti. Roberto Soriano ha dimostrato di potercela fare. Ad agosto ha accettato la nuova sfida Salernitana in Serie B per rimettersi in gioco. Dopo oltre un anno e mezzo, domenica contro la Carrarese ha trovato il gol che gli mancava: colpo di testa perfetto sul cross di Ghiglione e portiere battuto. Ha interrotto un digiuno che durava addirittura dal 18 febbraio 2023: Sampdoria-Bologna al Ferraris. Il centrocampista italo-tedesco era il capitano dei rossoblù e sfidava i suoi ex compagni. Al 27’ con un destro potentissimo da fuori aveva superato Audero. Per un calciatore segnare ed esultare insieme ai tifosi è una di quelle emozioni che restano per sempre. Lo stadio che urla il tuo nome, tutto il pubblico che salta di gioia.

Ci è voluto un po’ di tempo, però finalmente Soriano è tornato a sorridere. La lunga corsa verso la panchina e il cuore disegnato con le mani dedicato alla moglie Marta e ai piccoli Diego ed Elia. La sua Salernitana ha conquistato i tre punti dopo due sconfitte di fila. Soriano ha invece alzato le braccia al cielo a 12 anni dall’ultima volta in B, quando indossava la maglia blucerchiata e con la Sampdoria conquistò la promozione. Quest’estate il d.s. granata Petrachi l’ha voluto fortemente in squadra. Il centrocampista classe ’91 è sempre stato un suo pupillo: i due hanno condiviso insieme l’esperienza al Torino. L’ex Bologna era fermo dall’8 aprile 2023, ma dopo l’operazione in Austria per recuperare dall’infortunio al ginocchio era tornato a Genova: lavorava duramente ogni giorno. Sono bastati un paio di allenamenti con il gruppo per convincere allenatore e dirigenza. Le sue qualità sono indiscutibili, se il fisico regge, a centrocampo Soriano può soltanto fare la differenza. Il giocatore l’aveva detto presentandosi ai suoi nuovi tifosi: “Non vedo l’ora di esultare sotto la curva”.

Qualche mese dopo ha mantenuto la promessa. Con mister Colantuono, Soriano ha compiti più offensivi che di copertura: agisce come trequartista, spesso anche da mezzala d’inserimento alle spalle dell’unica punta. Contro la Carrarese ha realizzato la rete del momentaneo 2-0. Ha pure toccato 34 volte il pallone con 17 passaggi riusciti su 19 e 9 contrasti vinti su 11. Una prestazione perfetta a cui si aggiunge il rigore guadagnato e poi segnato da Verde. A Salerno ha ritrovato la sua dimensione. L’allenatore lo segue da vicino e da lui vuole costantemente il 100%. Dopo il debutto stagionale contro il Sudtirol, il centrocampista aveva saltato le successive tre partite. Si è rimesso al lavoro per tornare in condizione e aiutare la squadra. Aveva un impegno da rispettare con il pubblico granata. Nello spogliatoio è già un leader. La formazione di Colantuono punta la salvezza e si affida all’esperienza di Soriano. “Dopo il mancato rinnovo a Bologna ho continuato ad allenarmi.

Ho scelto di restare un anno fermo per recuperare – aveva raccontato in estate alla Gazzetta -. Ho ricevuto offerte da Turchia, Arabia Saudita. Ma non avrei mai accettato contratti importanti e una valanga di soldi per fare figure di me…”. Pure la Sampdoria si era informata, ma il centrocampista ha preferito concedersi il giusto tempo per recuperare. Senza alcuna fretta e accantonando l’idea di dover tornare in campo a tutti i costi. Soriano ne ha fatta di strada. È cresciuto nell’Academy del Bayern Monaco: condivideva il convitto con Alaba, Kroos, Muller. Ha lasciato tutto per avverare il sogno italiano e trasferirsi in blucerchiato. La Primavera, il debutto in B a Empoli, il ritorno a Genova. Ha giocato con Icardi, Eder e Muriel. Pure indossato la maglia della Nazionale portandosi dietro il rimpianto dell’esclusione da Euro 2016. Per Mihajlovic ha rifiutato il Napoli e con Sinisa ha fatto grande il Bologna: 279 presenze in A, 55 in Liga con il Villarreal. Nonostante tutto, le difficoltà non l’hanno mai fermato: 652 giorni dopo, l’attesa è finita. Un cuore per la famiglia e l’abbraccio dei tifosi. Così l’Arechi è tornato a festeggiare. Ora c'è la missione salvezza da compiere, Soriano sa già cosa fare. 

Fonte: Gazzetta.it