A margine dei Laureus Sports Awards che si assegnano più tardi a Madrid è stata organizzata una tavola rotonda sul prossimo Europeo con 5 protagonisti d’eccezione: Fabio Capello, Alessandro Del Piero, Raul, Ruud Gullit e Marcel Desailly. Una chiacchierata che ha offerto diversi spunti interessanti. Il primo a prendere la parola è stato Gullit: “Dico Francia, perché può schierare 3 squadre ed essere comunque competitiva, e Germania, che sta tornando forte dopo un momento di difficoltà”. Desailly: “Effettivamente la Francia ha il potenziale di vincere di nuovo, per i giocatori, la rosa, l’abilità dei singoli, si la Francia è forte”. Capello: “Io dico Inghilterra. A centrocampo e in attacco sono i migliori: Bellingham, Kane, Saka, Foden. I problemi li hanno difendendo e col portiere. Ma il problema più grande per l’Inghilterra è che quando arriva il momento di vincere gioca con paura”.
Raul: “Per me le favorite sono tre, più una. Inghilterra, Francia e Portogallo, più la Spagna perché anche se è una nazionale giovane ha ottimi giocatori e può far bene”. Ancora Capello: “Sul Portogallo sono curioso di vedere come sta e cosa farà Cristiano Ronaldo dopo un anno e mezzo passato giocando in Arabia, sono curioso di capire se è lo stesso di sempre”. L’ultimo a parlare è Del Piero: “La Francia è superiore a tutti, e sono contento che finora nessuno abbia menzionato l’Italia perché ci piace il ruolo di underdog (sfavoriti, ndr), restare nell’ombra visto che in questo momento abbiamo qualche problema. Siamo in una specie di montagna russa impazzita: non ci siamo qualificati per due Mondiali di fila e in mezzo siamo riusciti a vincere un Europeo, una cosa impensabile che dice di cosa siamo capaci, nel bene e nel male. Siamo in un momento di transizione ma restiamo una squadra capace di unirsi nei momenti topici, per cui perché non pensare alla difesa del titolo? Abbiamo le possibilità di farlo in questo calcio folle. Spalletti non ha avuto molto tempo per fare ciò che ha in mente, ma incrociamo le dita, e vediamo”.
Capello non ha dubbi: “In questo momento ci sono due giocatori che fanno la differenza: Bellingham e Mbappé”. Gullit suggerisce Harry Kane: “Un attaccante eccezionale, da 40 gol a stagione”. Desailly torna sul connazionale: “Mbappé vuole sempre essere il migliore, ciò che succede attorno a lui e al suo futuro non lo condizionerà. Non si è ancora pronunciato, magari annuncerà dove giocherà il prossimo anno prima dell’Europeo, vedremo, ma non importa: giocherà al livello che tutti ci aspettiamo. Controlla alla perfezione il business che lo circonda. Ha una pressione enorme, il suo brand vale milioni di euro ma lui continua a giocare bene. Ed è un leader e il capitano della Francia: si preparerà per la prossima stagione facendo un grande Europeo”. Stavolta è Raul che guida il gruppo: “Real Madrid” la sua (ovvia) risposta, con Capello che gli dà la mano, perfettamente d’accordo.
“I risultati sono i risultati, i numeri sono numeri – dice Fabio –. Poi ci sono le parole”. Gullit ha altre idee: “All’inizio della stagione mi hanno chiesto di indicare un favorito per la Champions e io dissi il Bayern. Ora che sono in semifinale tengo il punto, non posso cambiare. Hanno trovato la forma e sono una specie di favorito nascosto della competizione”. Desailly: “Occhio al Paris Saint Germain: mi ricorda quello che successe a noi al Marsiglia, quando vincemmo la Champions. Il Psg ha perso le sue grandi stelle, come Messi e Neymar, e lo stesso era successo al Marsiglia: nessuno puntava su di noi e vincemmo la competizione. Il Psg può sorprendere come facemmo noi, però è chiaro che il Madrid ha qualcosa di speciale. Sono sempre lì, cercano la quindicesima Champions!”. Del Piero ha un’altra idea: “Dipende dai parametri che si usano: nessuno ha fatto meglio del Madrid in Champions, e se guardiamo ai risultati il Real è passato col City… Però se scegliamo di usare altri parametri, come livello di gioco, numero di tiri, allora penso che siamo tutti d’accordo nel dire che il City offre qualcosa di straordinario”.
Fonte: Gazzetta.it