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Calcio

Fagioli: "La mia rinascita? Non è stata la convocazione di Spalletti, ma la squalifica..."

Luigi Garlando
Fagioli: "La mia rinascita? Non è stata la convocazione di Spalletti, ma la squalifica..."N/A

Nicolò Fagioli tocca di classe anche quando parla. “La rinascita non è stata la convocazione a Coverciano, ma il giorno che mi hanno squalificato, perché ho preso coscienza dei miei sbagli e sono tornato a una vita normale, dedicandomi completamente al mio lavoro”.  Ci sperava nella convocazione?  “In questi sette mesi duri il mio obbiettivo era allenarmi al meglio per poter giocare l’ultima partita di campionato. Poi sono stato fortunato, hanno spostato quella di Bologna e ne ho giocate due. Ma quando mi parlavano della possibilità dell’Europeo, non ci credevo”.  Come l’ha saputo?  “Ho conosciuto Spalletti quando è venuto in visita alla Juve. A marzo mi ha telefonato chiedendomi come stavo, poi ci siamo rivisti a Roma, in occasione della finale di Coppa Italia, in albergo. Stavo andando a dormire. Mi ha detto: 'Fermati un attimo che parliamo un po'”. Ma non mi ha anticipato nulla. Ho saputo della convocazione quando è uscita la lista. Anzi, stavo riposando. Mi è impazzito il telefonino e ho capito che era successo qualcosa di bello…”. 

Spalletti sta martellando su pressione e riaggressione. Ma lei viene da una Juve educata per tre anni a scappare a palle persa. Un problema?  “No, un professionista deve essere in grado a fare ciò che gli chiede l’allenatore del club e ciò che gli chiede il c.t., anche se sono cose diverse”.  Ma lei preferisce giocare davanti alla difesa o più avanti?  “In questi mesi mi sono allenato davanti alla difesa, alla Cremonese giocavo nei due in mediana. Mi piace anche fare la mezz’ala sinistra, ma preferisco impostare dietro”.  Lei che è rimasto fermo 7 mesi c’è, Locatelli sempre titolare no. Imbarazzato?  “Mi spiace che non sia qui. Locatelli è un amico, gli voglio bene, gli ho parlato e gli sono vicino. Ma ora devo concentrarmi sulla mia convocazione. Darò tutto per entrare nei 26, se non ce la farò sarò il primo tifoso dell’Italia”.  Come sta, Fagioli?  “Dal punto di vista mentale, sto molto bene. Ho aspettato per 7 mesi questo momento e mi godo ogni attimo. È tutto bellissimo, come la visita a Coverciano dei cinque numeri 10 che sono stati miei idoli. Del Piero un po’ di più perché sono juventino”. 

Il sogno è diventare un 10 così?  “Impossibile paragonarsi a questi miti. Mi avvicina a loro solo il fatto che anch’io punto molto sulla tecnica”.  Che avversario è la Turchia, a Bologna?  “Molto forte. Calhanoglu è uno dei 3-4-5 centrocampisti più forti del mondo. È stato uno dei pochi che mi ha parlato del mio periodo duro e mi ha chiesto come stavo. Persona eccezionale”.

fonte: gazzetta.it