Error code: %{errorCode}

Calcio

Fare cassa o puntare sul suo talento? Inter al bivio su Valentin Carboni

Luca Taidelli
Fare cassa o puntare sul suo talento? Inter al bivio su Valentin CarboniN/A

Problemi così vorrebbero averne in tanti, ma il dilemma per l’Inter resta. Sono Carboni ardenti, perché Valentin dopo una convocazione che ha in parte sorpreso (piacevolmente) gli stessi dirigenti nerazzurri ora rischia di giocare e da protagonista la Coppa America con l’Argentina di Messi, Lautaro ed Alvarez. Il 19enne figlio dell’ex Catania Ezequiel infatti ha stregato il c.t. Lionel Scaloni che lo ha tenuto nella lista definitiva dei 26 e lo ha lanciato dal 1’ nell’ultimo test, il 4-1 sul Guatemala in cui il ragazzo si è guadagnato tanti complimenti e anche il rigore poi trasformato da Lautaro. Certo, nel 4-3-3 di Scaloni la concorrenza tra gli esterni offensivi è spietata. Oltre all’intoccabile Messi, c’è gente come Di Maria, Nico Gonzalez e Garnacho.

Però Carboni ha un’aura speciale e anche dalla panchina potrebbe trovare spazio per far cantare il suo sinistro di velluto La vetrina della Coppa America per l’Inter è una manna perché non potrà che alzare una quotazione già sui 25-30 milioni - a gennaio la Fiorentina, respinta, ne aveva offerti 20 - con cui eventualmente (Arnautovic permettendo) puntare a un attaccante più pronto come Gudmundsson. Il rischio però sarebbe quello di vedere l’argentino esplodere altrove. Vero che l’Inter da anni deve sfruttare (anche) il vivaio per far quadrare i conti e che Ausilio era stato criticato per la cessione di Destro al Genoa nell’affare Ranocchia e per quella di Zaniolo alla Roma per arrivare a Nainggolan, ma alla fine si sono rivelate perdite indolori, visto che nessuno dei due attaccanti ha mantenuto le promesse. Carboni però è un mancino atipico, ha colpi unici, la testa sulle spalle e tanti ammiratori. 

L’Inter valuterà solo a fine Coppa America, anche in funzione delle offerte, come gestire il ragazzo. L’orientamento fino a poco tempo fa, malgrado una stima che rimane enorme, era di sacrificarlo. Anche perché ragazzo ed entourage chiedono spazio e da quinta punta Valentin rischierebbe di fare tanta panchina, specie con un “conservatore” come Inzaghi che anche nella scorsa stagione ha insistito molto sui veterani. Carboni poi farebbe fatica a trovare una collocazione tattica nel 3-5-2, potendosi adattare solo da seconda punta, a meno che non si viri sul 3-4-1-2, come successo in alcuni frangenti, con Sanchez tra le linee.

Tenerlo ad Appiano insomma comporterebbe il rischio di fargli perdere spazio e di conseguenza valore. L’ideale, al netto del mancato guadagno immediato, sarebbe trovare un’altra soluzione in prestito modello Monza o addirittura una cessione alla Fabbian, con riscatto per la controparte, ma una sorta di recompra per non perderne il controllo. Ma non mancano i vantaggi se restasse in rosa. Intanto perché come quinta punta non creerebbe problemi di lista, essendo formato nel vivaio, e in caso di emergenza darebbe un’opzione in più a Inzaghi anche in Champions. Riducendo pure l’impellenza di fare investimenti in attacco per potersi così concentrare su altri reparti. Come la si rigiri, una bella gatta da pelare. La Coppa America potrebbe tracciare la via, ma restano comunque Carboni ardenti.

Fonte: gazzetta.it