"Siamo in un momento storico dove la tradizione e la storia sono fondamentali, non devono essere un peso, ma uno stimolo e una responsabilità". È questo l'approccio di Francesco Farioli, che dopo l'esperienza al Nizza è stato scelto per guidare l'Ajax. Il giovane tecnico italiano, intervistato da Radio Serie A con RDS, è pronto. "È questione di giorni e saremo in campo - racconta -. Ora bisogna ricaricare le pile ed essere pronti a partire per questa avventura nuova e stimolante. Ci sarà bisogno di arrivare con carica ed energia. L'Ajax è storia, tradizione, idea di calcio e un modello. È una delle poche squadre con un'identità marcata. È un calcio che nasce da Cruijff, questo è alla base di tutto".
Farioli è il primo allenatore straniero dei Lanceri dopo 27 anni. "È sicuramente una responsabilità e un valore in più che si aggiunge. Chiaramente la storia dell'Olanda come nazione calcistica e soprattutto in casa Ajax è qualcosa di chiaro ed evidente. Il fatto di essere il primo italiano e uno dei pochi stranieri a poter allenare una squadra così importante, è per me una responsabilità in più che mi porta a entrare in punta di piedi con grande umiltà e rispetto per quello che l'Ajax è stato. Dall'altra parte la voglia e l'ambizione di cercare di portare un piccolo contributo, freschezza e idee e di continuare a correre rispetto a quella che è l'evoluzione continua dei calcio".
Il tecnico italiano è anche uno dei simboli della "nouvelle vague" della panchina. "Credo sia importante che un allenatore giovane venga riconosciuto per le sue capacità, ma questo non vuol dire che un allenatore con più esperienza non sia più all'altezza, anzi c'è sempre tanto da imparare. Credo che quello che debba fare la differenza siano sempre le idee e i valori che vengono messi in campo".
Ma Farioli non dimentica da dove arriva. “Il Nizza è stata un'opportunità enorme. Sono sempre molto grato alle squadre che mi hanno dato l'opportunità di costruire il mio percorso e di vivere questa avventura. A partire dal Fatih Karagumruk per poi tornare al Alanyaspor e poi chiaramente allenare in un club che rientra nei top 5 campionati europei con la chiamata di Florent Ghisolfi. Con lui ho un ottimo rapporto, è stata la persona che mi ha dato l'opportunità di tornare in un campionato così importante in Europa. Credo che sia un direttore di grande valore e spessore, Roma è una piazza di altissimo livello, sono sicuro che si farà valere come ha fatto nelle due esperienze in Francia".
Fonte: Gazzetta.it