Raccontare l’anima delle città. Attraverso il calcio.
Questo è l’obiettivo di Fedi, il nuovo format originale di DAZN che parte in questa fine di gennaio 2022, ma la cui idea risale a un po’ di tempo prima.
Come nasce l'idea di Fedi
Non voglio parlare di me tanto per, ma credo possa essere interessante scoprire come a volte nascono, le idee. Scrolliamo indietro di qualche pagina il calendarietto dello smartphone e torniamo a un mese che ha segnato le noste esistenze recenti.
Marzo 2020. Sta iniziando la pandemia. Ancora non ci capiamo molto tra guanti, gel, mascherine... io ci capisco ancora meno perché sono straniato da un evento ancora più grosso: la nascita del mio secondo figlio. In ospedale la situazione è strana, si percepisce una diffidenza e una paura costanti.
Proprio in quei giorni, gli uffici si chiudono ma le conversazioni coi colleghi, al telefono, sono continue. Interviste rinviate, voci di sospensione della Serie A TIM... ma intanto io sono lì nel reparto maternità, dove la vita ha inizio.
La mente va dritta a un concetto fortissimo che in quella particolare situazione si fa presente nei gesti che vedo davanti ai miei occhi: quello di “amore incondizionato”. Sai, quello che provi per un figlio, una sensazione galattica e irripetibile che esperisci in quelle stanze d’ospedale, ma che ti fa vibrare anche per un genitore, qualche parente, ma sì è la verità, anche per il tuo cantante del cuore o per la tua squadra del cuore. Sapete, proprio quell’amore incondizionato di cui parla Francesco Totti all’inizio della sua autobiografia “Un Capitano” chiedendosi se si è meritato tutto quell’affetto travolgente del popolo giallorosso.
E’ qualcosa che ti segna. Che ha molto a che fare con la costruzione della tua identità, spesso con le tue tradizioni famigliari, con il tuo modo di vedere il mondo e la vita. Lo sport, il calcio in particolare, è un fantastico specchio della realtà, un serbatoio che contiene tutti i valori, le dinamiche, i caratteri e gli attori dell’esistenza. E che genera senso d’appartenenza e relazioni come poche altre cose al mondo.
"Non puoi farne a meno"
Ma non andiamo sul filosofico. Andiamo sul campo. Quell’amore incondizionato per la squadra del proprio cuore, spesso della città nella quale si risiede, è un qualcosa di gigante, di unico, quasi di magico. Dalle culle del reparto maternità la mente si fionda sul campo, dove le azioni, le performance, le giocate dei nostri eroi vanno a rappresentare un pezzetto delle nostre identità. Sei legato a quella squadra lì, ai suoi atleti, alla sua storia. Per forza. Non puoi farne a meno.
E’ amore incondizionato. È una fede.
E da lì parte l’idea: andare nelle varie città italiane, tutte fatte di campanili, di rituali, di personaggi, di storie piccole e grandi che hanno comunque un sapore gustosissimo.
Raccontiamo le città, fatte di cantanti iconici, di luoghi iconici, di mestieri iconici, ma soprattutto di squadre di calcio iconiche, che sono un bel pezzo del racconto di ciascuna di esse.
Ci sono calciatori che hanno scelto di vivere lì, rinunciando magari a possibilità di carriera apparentemente più prestigiose, ci sono anziani del posto che ricordano scudetti di tanti decenni fa raccontando i quali fanno un tuffetto nella loro gioventù le cui gocce emozionano chi ascolta, ci sono giovani che si trovano quasi “costretti” a praticare quella fede per trasmissione famigliare, come se fosse un fattore genetico.
E quindi... non resta che assaporarsele queste puntate. Abbiamo costruito un grande team di lavoro, fatto di tantissima passione e sana curiosità, andando a cercare storie, volti, personaggi che avessero qualcosa di forte, unico, appassionante da dire e da ascoltare. Ci siamo divertiti tanto, ci siamo “gasati” tanto, è un bagno di umanità che accomuna tutti. Si parla di una città, ma ci sono dentro tensioni emotive universali.
Fedi - Bologna, la prima puntata
Partiamo da Bologna, una città che fa pensare alla buona cucina, ma soprattutto risuona di versi musicali e poetici, che dalle note di Lucio Dalla e Cesare Cremonini ci porta dentro i cori del Dall’Ara, tra i ricordi delle poesie sul campo di Roberto Baggio, i virtuosismi di Beppe Signori, i gol di Marco Di Vaio, le memorie dello “squadrone che tremare il mondo fa”... si vede la collina di San Luca, si sente il rumore dei passi sotto i portici, si incontra il manager di Lucio Dalla che ricorda di quando con lui si promisero “che quando uno dei due sarebbe morto, l’altro gli avrebbe fatto l’abbonamento al Dall’Ara per sempre”.
Si scoprono le “sfogline” intente a ricamare la pasta dei tortellini, ci si stupisce della passione “folle” di alcuni collezionisti, miniaturisti... ci si emoziona ascoltando la testimonianza di Alby dello Stato Sociale che spiega come la fede per il Bologna valga un pezzetto del successo dei loro ritornelli più noti e soprattutto sia un pezzo importante della sua identità.
Wow. E non vi ho detto nulla della colonna sonora originale, realizzata da Alex Uhlmann dei Planet Funk con una band di grandi musicisti, proprio a partire dai suoni registrati nelle piazze delle varie città... ed è così che il fischiettio di un ragazzo registrato in Piazza Maggiore diventa il tema musicale della puntata bolognese... bellissimo.
E poi stiamo preparando le puntate seguenti girate a Firenze e Verona, ci saranno Pupo e Donatella Rettore, Fiona May e Sergio Pellissier, ... vabbé ma una cosa alla volta.
Fedi. Dal 26 gennaio. Alla scoperta delle diverse anime delle città italiane.