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Calcio

Fonseca: "Dopo il secondo gol non abbiamo più giocato". Verso un derby da brividi

Marco Pasotto
Fonseca: "Dopo il secondo gol non abbiamo più giocato". Verso un derby da brividiN/A
L'allenatore: "I due gol da palla ferma hanno cambiato il nostro equilibrio mentale. Quando mancano questi dettagli vuol dire che si hanno problemi a mettere in pratica ciò che si prepara in settimana"

La salita sotto i piedi di Paulo Fonseca, che era già ripida, adesso diventa proibitiva. Il blocco delle prime cinque partite stagionali equivale a un fallimento totale: una vittoria contro una neopromossa, due sconfitte e due pareggi. Il Liverpool - e d'altra parte era un'evenienza contemplabile in vigilia - non solo mette a nudo tutte le fragilità del Milan, ma le amplifica all'ennesima potenza. Col risultato di strappare l'anima al Diavolo: la squadra del secondo tempo era svuotata di tutto, non solo del gioco. Altro che pasteis de nata: Fonseca a Milanello dovrà portare la ricetta per provare a tenersi fra le mani la sua squadra, obiettivo che ora come ora sembra un'impresa da iron man. Soprattutto col derby alle porte. Un'altra brutta figura contro l'Inter aprirebbe le porte a una crisi profonda. E una contestazione simile da parte della curva a questo punto dell'anno, quando si è soltanto a metà settembre, non ha precedenti.

"Abbiamo giocato contro il Liverpool, che è una grandissima squadra - sono le prime parole di Fonseca nel dopogara -. Abbiamo iniziato bene, ma i due gol da palla ferma hanno cambiato il nostro equilibrio mentale. Quando mancano questi dettagli vuole dire che si hanno problemi a mettere in pratica ciò che si prepara in settimana. Ho detto ai giocatori che in queste partite non si possono fare errori. In questo momento il Liverpool è più squadra di noi, dobbiamo lavorare per avere continuità non solo per venti minuti, ma per settanta-ottanta. Dopo il secondo gol non abbiamo più giocato, e così diventa difficile. Abbiamo servito poco Leao, preferendo la fascia destra? È una cosa che avevamo preparato, ovvero servire il corridoio destro in modo da avere Leao pronto negli uno contro uno. Un paio di volte ci siamo riusciti. Il 4-3-3? Possiamo giocare con diverse strutture, ma il problema è che siamo troppo permeabili difensivamente. Se non siamo forti collettivamente e individualmente, i problemi ci saranno sempre".

Fonte: Gazzetta.it