Sebastien Frey, sei anni di Fiorentina e un libro in uscita a settembre: si ricorda quella semifinale Uefa coi Glasgow Rangers nel 2008? "Accidenti, come no. Con Vieri che si stira calciando il rigore, purtroppo. Parai il primo e pensai che ce l’avremmo fatta. Invece: zero a zero all’andata e al ritorno, poi i rigori. Ma i ragazzi di oggi so che ce la faranno. Quella mia Fiorentina, fortissima, avrebbe meritato un trofeo in quegli anni fantastici. Non ce la facemmo, ed è per questo che mi piacerebbe vedere l’attuale Viola andare a vincere la Conference: dopo tre finali sarebbe giusto e meritato".
In passato si è parlato di un suo ritorno in viola: possibile? "Tornerei nel calcio solo per la Fiorentina: ho passato sei anni meravigliosi, amici, emozioni, a Firenze ho casa. Una proposta dall’attuale proprietà mi era stata fatta, per i portieri: declinai ma vediamo in futuro. La scomparsa di Joe Barone mi ha colpito molto. Inizialmente il nostro rapporto fu difficile: cercai di spiegargli che la storia del club sarebbe dovuta essere considerata. Poi lui mi invitò al Viola Park: iniziammo a parlare, una lunga chiacchierata, solo io e lui e con propositi sul futuro. Era un segnale buono per coinvolgere la storia viola e di nomi 'Legend' ce ne sono. Pensi che io e Joe ci eravamo messaggiati pure su Instagram: sì, la sua scomparsa mi ha toccato".
Della "Viola" attuale cosa la colpisce? "Bonaventura è un calciatore totale, mi incanta per longevità ed equilibrio. Poi Nico. Nico Gonzalez è veramente un fuoriclasse: mi ricorda un po’ quel che sapeva fare e inventare Adrian Mutu". Cosa deve fare per raggiungere la seconda finale di fila? "Gol, che ho notato essere un problema degli ultimi tempi. E ragionare sul fatto che il passato insegna sempre. Questa Fiorentina di Italiano ha vissuto delle finali e ogni piccolo mattoncino deve dare l’impulso per battere il Bruges. Manca poco e questi ragazzi se la meritano. Per andare a vincere la Conference. Confido in Italiano".
Fonte: Gazzetta.it