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Calcio

Gabbia gonfia i muscoli: vuole tenersi il posto nel Milan. Le gerarchie di Fonseca in difesa

Luca Bianchin
Gabbia gonfia i muscoli: vuole tenersi il posto nel Milan. Le gerarchie di Fonseca in difesaN/A

Gabbia il culturista è il cult dei social milanisti. Qualcuno ha preso una foto di Matteo Gabbia pubblicata dal Milan su Instagram e ha gonfiato i bicipiti, che piccoli non sono nemmeno a grandezza naturale. Benvenuto al nuovo-vecchio difensore del Milan, che dietro vuole inspessirsi per davvero (e infatti cerca Pavlovic, centralone XXL da Salisburgo). Gabbia, molto oltre Photoshop, è un uomo nuovo. Un anno fa usciva da solo dall’albergo del Milan a Los Angeles, pronto a tornare in anticipo in Europa: era stato prestato al Villarreal. Giovedì prossimo partirà di nuovo per gli Stati Uniti con un ruolo non immaginabile ai tempi: candidato difensore titolare del Milan. I primi sei mesi del 2024 gli hanno cambiato la vita. Gabbia ha giocato prima per forza, poi per continuità, alla fine per merito e basta: 18 partite tra gennaio e maggio, 14 da titolare, un gol importante al Frosinone (più uno al Genoa), uno triste contro la Roma in Europa League.

Media voto Gazzetta: 6,28, che per un difensore è come prendere 8 nel compito in classe di fisica. E adesso? E adesso Matteo Gabbia se la gioca. Il Milan avrà Thiaw, Tomori, Kalulu e un nuovo arrivo. C’è concorrenza. Nell’ultimo anno, con Pioli, c’era una gerarchia: Tomori, se stava bene, giocava. Per l’altro posto, libera concorrenza. Gabbia era diventato in fretta un titolare, ma ora dovrà convincere Fonseca. E’ un destro ma può giocare a sinistra, non è il più rapido della rosa – e Fonseca gradisce rapidità nei centrali – ma il suo piede per una squadra di possesso può fare decisamente comodo. Gabbia ne ha parlato: “C'è tanta curiosità e voglia di seguire un allenatore che è nuovo, appena arrivato.

Questo è il nostro obiettivo per le prime settimane di lavoro: cercare di conoscerci reciprocamente e fargli capire pregi e difetti”. A metà luglio, ha tante speranze e tre certezze. La prima: è stato il giocatore più sorprendente dell’ultimo Milan, per distacco. La seconda: la sua conferma non è in dubbio. La terza: oggi nessuno lo considera un titolare, ma con Kalulu, Tomori e compagnia sarà una bella sfida. Se la sfida è a braccio di ferro, ha chance.

Fonte: gazzetta.it