Basterebbe questo dato: non ci sarà il tutto esaurito. E per un derby che a Genova manca da 879 giorni (l'ultimo, giocato il 30 aprile 2022, fu vinto dai blucerchiati e di fatto costò ai rossoblù la retrocessione in Serie B), il dato è clamoroso e non si spiega certo con la possibilità di seguire la sfida in televisione da casa, in chiaro. Questa stracittadina è scomoda, per più di una ragione. Innanzitutto arriva in un momento complicato (per Gilardino) e delicato (per Sottil). Il primo deve ripartire dopo lo sciagurato pomeriggio di Venezia, non naviga nell'abbondanza e, meno di settantadue ore dopo l'appuntamento con i doriani, dovrà sfidare la Juventus, ancora al Ferraris. Va da sé che il momento proprio non è felicissimo. Sottil, viceversa, viene dalla vittoria scacciacrisi sul Sudtirol, ma pure lui ha la testa sul campionato.
Domenica si va a Modena, guai a sprecare energie fisiche e mentali. Sino a qua le motivazioni calcistiche. Ma c'è dell'altro, purtroppo, perché chi sta monitorando la situazione racconta che dai tempi della rissa nella zona di Marassi a fine anni Ottanta la situazione non era così tesa fra i gruppi più caldi delle due fazioni. Anche se poi, in questo caso, si parla per fortuna di poche centinaia di ragazzi: nel maggio scorso c'erano stati scontri nei due quartieri genovesi dove hanno sede i rispettivi gruppi ultrà. Una tensione che da lì in poi non s'è più sopita. Nelle ultime due settimane le forze dell'ordine hanno sventato risse notturne fra i rossoblucerchiati in vari luoghi della città, ma ora l'attenzione è alla gara di dopodomani. Per il derby l'invito di tutti è alla calma, per godersi lo spettacolo anche in gradinata, ma comunque verrà rinforzato il servizio d'ordine intorno allo stadio (e non solo), con un rigidissimo filtraggio agli ingressi. E, comunque, da Prefettura e Questura arriva l'invito-appello ad evitare tensioni: non verranno tollerati gesti di violenza, che potrebbero persino portare a limitazioni nelle trasferte delle due tifoserie nel prosieguo del campionato. Genova ha offerto, negli anni d'oro di Bagnoli e Boskov, vere e proprie lezioni di derby all'Italia intera, a livello di tifo e coreografie.
E sarebbe bello che mercoledì succedesse di nuovo. Il desiderio della città di assistere a una stracittadina affascinante in campo e fuori è stato confermato stamane anche dal sindaco di Genova, Marco Bucci, che ha incontrato a Palazzo Tursi i due tecnici delle squadre genovesi, Alberto Gilardino e Andrea Sottil. Esprimendo, pure lui, l'invito affinché "il derby sia una festa per tutti, anche per i bambini. Ne abbiamo bisogno. Il tifo va benissimo, ma serviranno educazione e comportamenti positivi". Intanto, proprio oggi è stata annunciata dai due club la nascita della Genova Stadium S.r.l., la nuova società composta pariteticamente da Genoa e Sampdoria, che avrà l'obiettivo di formulare l'offerta per l'acquisto dello stadio Ferraris e la sua successiva valorizzazione. Una riqualificazione dell'impianto sulla base del progetto preparato dallo studio Penaranda.
Lo stato di salute delle squadre? Gilardino non recupera Messias, ancora ai box e deve valutare Miretti, sulla via del recupero: alla luce dello stop di Malinovskyi (il club non è intenzionato a tornare sul mercato), occorre la massima cautela, ma è previsto comunque un ampio turnover. Sottil ha maggiore scelta, ma pure da parte blucerchiata è lecito aspettarsi qualche cambio, perché la priorità - inevitabilmente - è al campionato. Impossibile dargli torto
Fonte: gazzetta.it