Il Genoa è il club più antico d’Italia in attività e nel corso degli anni ha ospitato giocatori di caratura internazionale.
Scopriamo insieme la storia, i numeri e i calciatori più celebri di una delle squadre italiane più blasonate, appena retrocessa in B dopo quindici anni in massima serie.
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Come e quando è nato il Genoa
Con l'apertura del Canale di Suez, alla fine dell’Ottocento Genova divenne un importante porto commerciale. Nel capoluogo ligure erano presenti numerosi inglesi, che organizzavano gare sportive con equipaggi connazionali di navi che facevano scalo.
Il 7 settembre 1893, presso il consolato britannico di Genova, un gruppo di inglesi si riunì per fondare ufficialmente un circolo sportivo che operava già da oltre un anno.
Nacque, così, il Genoa Cricket and Athletic Club, società che includeva diversi sport di squadra e individuali, soprattutto di tradizione anglosassone, tra cui il cricket, la pallanuoto e il calcio. Il primo presidente del club fu Charles De Grave Sells.
Storia del club: il Genoa in breve
I primi anni e i primi titoli
Subito dopo l’istituzione della Federazione Italiana del Football, nel 1898 il Genoa fu invitato a partecipare al primo campionato italiano di calcio insieme all’Internazionale Torino, la Torinese e la Ginnastica Torino.
La fase finale del campionato venne disputata in una sola giornata, l'8 maggio 1898, e fu vinta dal Genoa dopo aver battuto in finale l’Internazionale Torino ai supplementari.
Nel 1899, James Spensley, sbarcato a Genova come medico di bordo e membro del club genoano, per dare maggiore risalto al calcio - lo sport più praticato dagli iscritti - propose il cambiamento di denominazione in Genoa Cricket and Football Club.
I rossoblù conquistarono i primi tre titoli del neonato campionato italiano, aggiudicandosi la Coppa Duca degli Abruzzi, destinata alla prima squadra che si fosse aggiudicata, appunto, tre campionati.
Dopo aver perso in finale contro il Milan nel 1901, il Genoa si aggiudicò altri tre titoli consecutivi (battendo in finale il Milan e due volte la Juventus), che gli permise di ottenere la Coppa Fawcus.
Nell'ottobre del 1902, il Genoa fondò il proprio settore giovanile per ragazzi di età inferiore a sedici anni. Fu il primo club in Italia a dotarsi di un vivaio e nel 1904 conquistò per la prima volta il campionato italiano riserve, torneo disputato dalle squadre giovanili.
Nel 1903, inoltre, il Genoa divenne il primo club italiano a incontrare una squadra straniera all'estero: il Football VeloClub Nizza, battuto il 27 aprile per 3-0.
Il ritorno alla vittoria in campionato
Chiuso il primo ciclo di vittorie, il Genoa attraversò un cambio generazionale, rimandendo a secco di trofei per un decennio. La svolta arrivò nel 1912, quando fu ingaggiato per la prima volta nel calcio italiano un allenatore professionista, l’inglese William Garbutt.
Tre anni dopo, nel 1915, il Genoa tornò a vincere lo scudetto, il settimo della sua storia, nonostante la sospensione del campionato per lo scoppio della Prima Guerra Mondiale.
Dopo alcuni anni a secco, nella stagione 1922/23 arrivò l'ottavo scudetto genoano, conquistato senza perdere nemmeno uno dei ventotto incontri disputati. I rossoblù si confermarono campioni d’Italia anche nella stagione successiva, dopo aver battuto in finale il Savoia. Quello della stagione 1923/24 rappresenta il nono e ultimo scudetto della storia rossoblù.
Lo scudetto delle pistole
La stagione successiva fu caratterizzata da forti polemiche. Il Genoa disputò la finale della Lega Nord contro il Bologna: all’andata vinsero i liguri, al ritorno gli emiliani. Fu quindi necessario uno spareggio, che si tenne a Milano: al termine del primo tempo, il Genoa vinceva 2-0, ma al 61’ venne convalidato fra le polemiche un gol fantasma dell’attaccante bolognese Muzzioli. Poco dopo, il Bologna segnò anche il 2-2, portando l’incontro ai supplementari.
Il Genoa, però, si rifiutò di giocare i supplementari, chiedendo la vittoria a tavolino per intemperanze dei tifosi bolognesi che avrebbero condizionato la decisione dell'arbitro di assegnare il gol di Muzzioli. Il Bologna, invece, chiese la vittoria a tavolino per l’abbandono del campo da parte degli avversari. La FIGC decise allora di annullare l'incontro e fissò un nuovo spareggio, questa volta a Torino. L’incontro terminò 1-1 dopo i tempi supplementari e fu caratterizzato da un'aggressione armata dei tifosi bolognesi contro quelli genoani (da qui l’appellativo di “scudetto delle pistole”).
La FIGC decise, infine, che la terza gara di spareggio si sarebbe giocata un mese dopo a Milano, a porte chiuse, alle 7 del mattino. Alla fine il Bologna vinse 2-0 e si qualificò alla finalissima, dove sconfisse l'Alba, conquistando il suo primo scudetto.
Gli anni ‘30
Fino alla fine degli anni ‘20, il Genoa lottò sempre per il titolo. Nella prima metà degli anni ‘30, invece, ci fu una flessione nei risultati, tanto che nella stagione 1933/34 arrivò la prima ed inaspettata retrocessione in Serie B.
Dopo un solo anno di purgatorio, il Genoa tornò in Serie A. Dopo un ottavo posto in campionato, nella stagione 1936/37 arrivò un altro trofeo: la Coppa Italia, vinta in finale contro la Roma. Si tratta della prima e unica Coppa Italia vinta dal Genoa, nonché dell’ultimo trofeo di prestigio vinto dai rossoblù.
L'anno seguente i Grifoni raggiunsero la terza posizione, mentre nella stagione 1938/39 arrivarono quarti.
Il Genoa nel dopoguerra
Nell'immediato dopoguerra, il Genoa fu una squadra ridimensionata rispetto al passato. Nonostante ciò, ospitò alcuni calciatori di livello, come l'argentino Juan Carlos Verdeal, che nel campionato 1948/49 portò il Genoa a chiudere il girone di andata alle spalle del Grande Torino.
Dopo diversi campionati a metà classifica, nella stagione 1950/51 il Genoa chiuse all’ultimo posto in classifica, tornando in Serie B a sedici anni di distanza dall’ultima volta. I Grifoni disputarono due stagioni in B e nel 1953 tornarono nella massima serie.
La prima retrocessione in Serie C
Le stagioni successive non furono esaltanti per i rossoblù, che si trovarono sempre in zone di classifica medio-basse, fino alla terza retrocessione in Serie B nella stagione 1959/60. Qui si aprì un decennio fatto di retrocessioni e promozioni tra A e B fin quando, dopo cinque stagioni tra i cadetti, nel 1970 i rossoblù si classificarono ultimi e retrocessero per la prima volta nella loro storia in Serie C.
I Grifoni tornarono subito in Serie B e nel 1973 arrivò il tanto atteso ritorno in A otto anni dopo l’ultima volta.
I problemi finanziari impedirono la costruzione di una squadra competitiva e la stagione 1973/74 si concluse con una nuova retrocessione in Serie B.
Gli anni ‘90
Il Genoa proseguì ancora tra retrocessioni e promozioni. Nel 1990 i rossoblù raggiunsero la finale di Coppa Mitropa, persa in finale contro il Bari per 1-0.
Nella stagione successiva, quella 1990/91, il Genoa si classificò al quarto posto, ottenendo il risultato migliore in campionato dal dopoguerra, con conseguente qualificazione in Coppa UEFA.
La prima storica partecipazione del Genoa a una competizione UEFA fu decisamente positiva: dopo aver rischiato di essere eliminati al primo turno dal Real Oviedo, i rossoblù eliminarono Dinamo Bucarest e Steaua Bucarest, prima di incontrare il Liverpool ai quarti.
Nella partita di andata a Genova, i Grifoni andarono in vantaggio con Valeriano Fiorin e raddoppiarono con Claudio Branco su punizione, fissando il risultato sul 2-0.
Il ritorno ad Anfield fu un assedio dei Reds, ma grazie a un contropiede magistrale, Aguilera portò in vantaggio i rossoblù. Il pareggio degli inglesi con Rush fu immediato, ma al 72’ Aguilera firmò il definitivo 1-2. Il Genoa diventò così la prima squadra italiana a vincere ad Anfield Road in una gara ufficiale nelle coppe europee.
Questa vittoria chiuderà di fatto il miniciclo genoano, poiché la squadra ruppe con la società per una questione relativa ai premi, l’allenatore Osvaldo Bagnoli si accordò con l'Inter per la stagione successiva e Aguilera venne ceduto al Torino. In semifinale il Genoa fu poi eliminato dall’Ajax (2-3 a Genova, 1-1 ad Amsterdam).
Seguirono tre stagioni travagliate, che portarono a una nuova retrocessione in Serie B nel 1995, dopo aver perso a Firenze lo spareggio contro il Padova ai rigori, pur avendo ottenuto quaranta punti durante la regular season.
L’era Preziosi
Si aprì così il periodo più nero della storia genoana. Dopo aver sfiorato la retrocessione nel 2003 (salvato soltanto da un ripescaggio in seguito al caso Catania), il club rossoblù venne acquistato dall’imprenditore campano Enrico Preziosi. La prima stagione alla guida dei Grifoni si concluse con un sedicesimo posto in Serie B.
La seconda retrocessione in Serie C
Nella stagione 2004/05, il Genoa fu protagonista di un campionato al vertice: dopo la vittoria contro il Catanzaro alla terz'ultima giornata, i rossoblù, quasi matematicamente in Serie A, pareggiarono 2-2 contro il Piacenza. All'ultima giornata, il Genoa affrontò il Venezia, già matematicamente retrocesso, vincendo per 3-2.
Il Genoa sarebbe quindi promosso in Serie A grazie al primo posto in classifica, ma la giustizia sportiva infranse i sogni del club di Preziosi, riscontrando un illecito sportivo commesso proprio in occasione della partita contro il Venezia. Al termine del procedimento sportivo, il Genoa venne declassato all'ultimo posto del campionato di Serie B 2004/05 con conseguente retrocessione in Serie C1 e tre punti di penalizzazione da scontare nella stagione 2005/06. Si trattò della seconda retrocessione in Serie C nella storia dei Grifoni dopo quella avvenuta nel 1970.
Il Genoa centrò la promozione in Serie B al primo tentativo, passando dalla vittoria ai play-off contro Salernitana e Monza.
Il ritorno in Serie A
Nel campionato successivo, il Genoa di Gasperini stazionò nelle prime posizioni: con la Juventus in testa con largo margine, era il Napoli l'avversario da raggiungere per ottenere la promozione diretta. L'esito si decise all’ultima giornata, dove il Genoa incontrò proprio i partenopei.
Durante la partita, arrivò la notizia del pareggio della Triestina contro il Piacenza, unica squadra che avrebbe potuto mantenere il distacco dalla terza classificata (Napoli o Genoa) sotto i dieci punti e far così disputare i play-off, causando un’invasione di campo dei tifosi napoletani. Con ancora sei minuti da disputare, i giocatori del Genoa, rimasti senza maglia prese dai tifosi in festa, dovettero correre negli spogliatoi a recuperare quelle di riserva per terminare l'incontro. Concluso il match di Piacenza sul pari, a Marassi entrambe le tifoserie poterono festeggiare la promozione delle loro squadre.
Il Genoa tornò così in Serie A dodici anni dopo l’ultima volta: mai così tanto tempo i rossoblù rimasero lontani dalla massima serie.
Il ritorno in Europa
Il Genoa si dimostrò subito competitivo, chiudendo con un buon decimo posto in campionato. Nella stagione successiva, quella 2008/09, i rossoblù fecero ancora meglio, piazzandosi al quinto posto e qualificandosi in Europa League, trascinati dai gol del “Principe” Diego Milito.
Il Genoa tornò quindi a disputare una competizione UEFA a diciannove anni di distanza dall’ultima volta. Nella stagione successiva i rossoblù non riuscirono a superare la fase a gironi della competizione europea, mentre in campionato si piazzarono al nono posto.
Una nuova retrocessione
Dopo quattro anni in zone di classifica meno nobili, nella stagione 2014/15 il Genoa chiude al sesto posto in campionato, qualificandosi nuovamente in Europa League. I Grifoni però non poterono parteciparvi a causa del mancato ottenimento della licenza UEFA.
Nelle annate successive il Genoa non riuscì ad andare oltre l’undicesimo posto (2015/16 e 2020/21), sfiorando spesso la retrocessione.
Nel campionato 2021/22, al termine di un campionato tribolato, il Genoa si classificò al penultimo posto, retrocedendo in Serie B dopo quindici anni in massima serie.
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Le maglie del Genoa
La maglia tradizionale del Genoa è metà rossa e metà blu. Nel corso degli anni è rimasta praticamente la stessa, con piccole e sporadiche modifiche. La prima nel 1992, quando al tradizionale template rossoblù venne aggiunto da Erreà un pattern geometrico tono su tono.
Sempre negli anni ‘90, sempre Erreà, aggiunse sul lato rosso della maglia un grifone tono su tono, simbolo della città di Genova.
La maglia del Genoa 2021/2022
Per la stagione 2021/22, Kappa ha proposto una maglia rossoblù con una novità: la piantina del centro di Genova tono su tono. Sul retro del collo la scritta: “Into cheu de Zena” (“Nel cuore di Genova”).
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I titoli vinti dal Genoa
In oltre 120 anni di storia, il Genoa ha vinto 20 trofei:
Trofeo | Vittorie |
Scudetto | 9 |
Coppa Italia | 1 |
Serie B | 6 |
Coppa Anglo-Italiana | 1 |
Coppa delle Alpi | 2 |
Coppa dell'Amicizia | 1 |
Lo scudetto
Il trofeo vinto più volte dal Genoa è lo scudetto. I rossoblù, infatti, possono vantare in bacheca nove campionati, il primo dei quali nel 1898, prima edizione della massima serie italiana.
La fase finale del campionato si tenne l'8 maggio 1898, e fu vinta dal Genoa dopo aver battuto in finale l’Internazionale Torino ai supplementari. I rossoblù si confermarono campioni d’Italia anche nelle due stagioni successive: nel 1899 ancora in finale contro l’Internazionale Torino (3-1) e nel 1900 contro la Torinese (3-1).
Dopo un anno senza vittorie, il Genoa inanellò altri tre scudetti consecutivi: nel 1902 vinse in finale contro il Milan per 2-0, grazie alle reti di Salvadè e Pasteur, nel 1903 in finale contro la Juventus per 3-0, con gol di Dapples e Agar e autogol di Armano, nel 1904 in finale ancora una volto contro i bianconeri grazie al gol di Bugnion.
Il settimo scudetto arrivò nella stagione 1914/15, con il campionato sospeso a causa del conflitto bellico, poi due scudetti consecutivi nel 1923 (in finale contro la Lazio) e nel 1924 (in finale contro il Savoia).
Vittorie dello scudetto per anno
- 1898
- 1899
- 1900
- 1902
- 1903
- 1904
- 1914/1915
- 1922/1923
- 1923/1924
La Coppa Italia
L’unica Coppa Italia della storia genoana risale alla stagione 1936/37: i rossoblù si aggiudicano la prima coppa nazionale dopo aver sconfitto in finale la Roma grazie a un gol di Torti al 79’.
I trofei internazionali
I trofei internazionali vinti dal Genoa sono quattro: due Coppe delle Alpi (vinte nel ‘62 e nel ‘64 dopo aver battuto in finale rispettivamente Grenoble e Catania), una Coppa dell’Amicizia nel ‘63 (vinta in finale contro il Milan) e una Coppa Anglo-Italiana nel '96 (vinta in finale contro il Port Vale).
I presidenti del Genoa dagli esordi ad oggi
Nel corso degli anni alla guida del Genoa si sono susseguiti 37 presidenti:
George Fawcus
Socio fondatore del Genoa, l’inglese George Fawcus vinse il campionato del 1900 da giocatore e presidente, all'età di quasi 42 anni. Sotto il suo mandato, che durò fino al 1904,i rossoblù vinsero cinque scudetti, numeri che fanno di lui il presidente più vincente della storia del Genoa.
Nel 1901 ideò la Coppa Fawcus, che donò alla federazione con il compito di organizzare un trofeo alternativo al campionato, che il Genoa riuscì ad aggiudicarsi definitivamente nel 1904.
Lasciò la carica di presidente per l'aggravarsi delle sue condizioni di salute nel 1904.
Aldo Spinelli
L’imprenditore calabrese Aldo Spinelli acquistò il Genoa il 7 maggio 1985, quando il club militava in Serie B.
Per tredici stagioni alla guida dei liguri, di cui sei anni in Serie A, conquistò una promozione in A e una Coppa Anglo-Italiana, fino ad arrivare alle semifinali di Coppa UEFA.
Enrico Preziosi
Imprenditore campano alla guida del Genoa dal 2003 al 2021. In diciotto anni di presidenza, che fanno di lui il presidente più longevo della storia rossoblù, Preziosi ha conquistato una promozione in Serie B e una in A, ma anche due qualificazioni in Europa League (una nel 2009 e una nel 2015, quest’ultima revocata a causa del mancato ottenimento della licenza UEFA).
Gli allenatori del Genoa nella storia
Scopriamo quali sono gli allenatori che hanno scritto la storia del club ligure:
James Spensley
James Spensley fu allenatore e giocatore del Genoa nei primi anni dalla sua fondazione, vincendo ben sei scudetti. È considerato un pioniere del calcio e ha avuto il merito di far entrare all'interno del club rossoblù anche soci italiani.
William Garbutt
Con 424 panchine dal 1912 al 1927, William Garbutt è l’allenatore più presente nella storia del Genoa, con cui ha vinto tre scudetti.
L’inglese è considerato il primo allenatore professionista del campionato italiano e ristrutturò il club ligure, introducendo nuovi ritmi di allenamento ed effettuando i primi acquisti di giocatori a titolo oneroso in un calcio ancora dilettantistico.
L'appellativo “mister” con cui vengono indicati oggi gli allenatori viene fatto derivare dal modo in cui ci si riferiva proprio a Garbutt.
Luigi Simoni
Il secondo allenatore con più panchine in rossoblù è Gigi Simoni: in tre esperienze al Genoa tra il 1975 e il 1988, il tecnico emiliano ha raggiunto 306 presenze, vincendo un campionato di Serie B.
Simoni aveva vestito anche la maglia del Genoa da giocatore, vincendo un campionato di B.
Gian Piero Gasperini
297 panchine in rossoblù tra il 2006 e il 2010 e tra il 2013 e il 2016: il Genoa di Gasperini è uno dei cicli che i tifosi genoani ricordano con più piacere.
Nella stagione 2008/09, Gasperini guidò i Grifoni al quinto posto in classifica, qualificandosi in Europa League a diciannove anni di distanza dall’ultima volta.
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I giocatori che hanno fatto la storia del Genoa
Scopriamo quali sono i giocatori che hanno scritto la storia del club rossoblù:
Gennaro Ruotolo
Il giocatore con più presenze nella storia del Genoa è Gennaro Ruotolo: arrivato nel capoluogo ligure nell'estate del 1988, il centrocampista rimase in rossoblù per ben quattordici stagioni (sei in Serie A e otto in Serie B), collezionando 502 presenze, condite da 38 reti.
Con la maglia del Grifone vinse un campionato di Serie B nel 1988/89 e una Coppa Anglo-Italiana nel 1995/96. Dal 2019 è allenatore dell’under 18 rossoblù.
Vincenzo Torrente
Vincenzo Torrente venne acquistato nel 1985 dalla Nocerina. La sua carriera in rossoblù durò quindici anni, in cui collezionò 455 presenze e 6 gol, diventando il terzo giocatore per presenze nella storia del Genoa.
Con la maglia del Grifone vinse un campionato di Serie B nel 1988/89 e una Coppa Anglo-Italiana nel 1996.
Fosco Becattini
Cresciuto nel vivaio del Sestri Levante, Fosco Becattini venne acquistato dal Genoa nel 1945 e vi rimase fino al 1961. In sedici stagioni a Genova, il difensore - soprannominato “palla di gomma” per la sua agilità - collezionò 430 presenze, vincendo la Serie B nella stagione 1952/53.
Amedeo Cattani
Bandiera del Genoa negli anni ‘40 e ‘50, il difensore Amedeo Cattani disputò otto campionati di Serie A e due di Serie B con la maglia genoana, collezionando 311 presenze e 5 gol.
Marco Rossi
Centrocampista, all’occorrenza difensore centrale, Marco Rossi ha vestito la maglia del Genoa dal 2003 al 2013, collezionando 298 presenze e 32 gol in rossoblù. Ha guidato i Grifoni dalla C1 alla Serie A e dall’agosto 2019 è club manager della società ligure.
Domenico Criscito
Mimmo Criscito ha vestito per la prima volta la maglia del Genoa nel 2003, quando ancora faceva parte della formazione Primavera. Nel corso della sua carriera ha indossato anche le maglie di Juventus e Zenit, ma con i rossoblù ha collezionato oltre 270 presenze, mettendo a segno 30 gol.
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Edoardo Catto
Il miglior marcatore della storia del Genoa è Edoardo Catto: l’attaccante genovese ha vestito la maglia rossoblù dal 1921 al 1929, mettendo a segno 96 gol in 198 presenze, vincendo due scudetti.
Giocatori del Genoa per presenze
Giocatore | Presenze | Gol |
Gennaro Ruotolo | 502 | 38 |
Vincenzo Torrente | 455 | 6 |
Fosco Becattini | 430 | 1 |
Amedeo Cattani | 311 | 5 |
Marco Rossi | 298 | 32 |
Mario Bortolazzi | 290 | 18 |
Domenico Criscito | 273 | 30 |
Franco Rivara | 263 | 12 |
Nicola Caricola | 261 | 8 |
Claudio Onofri | 252 | 3 |
Numeri e record del Genoa
Il Genoa detiene alcuni record, tra cui:
- più antica società calcistica italiana ancora in attività;
- prima squadra a vincere il campionato italiano (1898);
- prima squadra italiana a istituire il settore giovanile (1902);
- prima squadra italiana a disputare e vincere una partita all'estero (nel 1903, Nizza-Genoa 0-3);
- maggior numero di gol in trasferta a una squadra avversaria nel massimo campionato di calcio (16 reti all’Acqui nel 1914);
- vittoria di un campionato senza subire sconfitte (28 partite nella stagione 1922/23).
La rosa del Genoa 2021/2022
La rosa del Genoa per la stagione 2021/2022 è composta da 32 calciatori:
Portieri
Numero | Nome | Anno di nascita | Nazionalità | Ingresso in squadra |
1 | Adrian Semper | 1998 | Croata | 2021 |
57 | Salvatore Sirigu | 1987 | Italiana | 2021 |
22 | Federico Marchetti | 1983 | Italiana | 2018 |
25 | Rok Vodisek | 1998 | Slovena | 2018 |
Difensori
Numero | Nome | Anno di nascita | Nazionalità | Ingresso in squadra |
3 | Zinho Vanheusden | 1999 | Belga | 2021 |
52 | Nikola Maksimovic | 1991 | Serba | 2021 |
15 | Johan Vásquez | 1998 | Messicana | 2022 |
55 | Leo Östigard | 1999 | Norvegese | 2022 |
13 | Mattia Bani | 1993 | Italiana | 2020 |
4 | Domenico Criscito | 1986 | Italiana | 2018 |
5 | Andrea Masiello | 1986 | Italiana | 2020 |
50 | Andrea Cambiaso | 2000 | Italiana | 2017 |
16 | Riccardo Calafiori | 2002 | Italiana | 2022 |
17 | Lennart Czyborra | 1999 | Tedesca | 2021 |
36 | Silvan Hefti | 1997 | Svizzera | 2022 |
Centrocampisti
Numero | Nome | Anno di nascita | Nazionalità | Ingresso in squadra |
65 | Nicolò Rovella | 2001 | Italiana | 2021 |
99 | Pablo Galdames | 1996 | Cilena | 2021 |
47 | Milan Badelj | 1989 | Croata | 2020 |
8 | Nadiem Amiri | 1996 | Tedesca/afgana | 2022 |
27 | Stefano Sturaro | 1993 | Italiana | 2019 |
33 | Hernani | 1994 | Brasiliana | 2021 |
32 | Morten Frendrup | 2001 | Danese | 2022 |
90 | Manolo Portanova | 2000 | Italiana | 2021 |
10 | Filippo Melegoni | 1999 | Italiana | 2020 |
18 | Paolo Ghiglione | 1997 | Italiana | 2016 |
Attaccanti
Numero | Nome | Anno di nascita | Nazionalità | Ingresso in squadra |
11 | Albert Gudmundsson | 1997 | Islandese | 2022 |
91 | Yayah Kallon | 2001 | Sierraleonese | 2021 |
45 | Kelvin Yeboah | 2000 | Italiana/ghanese | 2022 |
9 | Roberto Piccoli | 2001 | Italiana | 2022 |
23 | Mattia Destro | 1991 | Italiana | 2020 |
20 | Caleb Ekuban | 1994 | Ghanese/italiana | 2021 |
44 | Aleksander Buksa | 2003 | Polacca | 2021 |
Stipendi Genoa: quanto guadagnano giocatori e tecnico
Ricapitoliamo gli stipendi dei giocatori e dell'allenatore del Genoa per la stagione 2021/2022:
Nome | Ruolo | Stipendio |
Nadiem Amiri | Centrocampista | 3 milioni |
Salvatore Sirigu | Portiere | 2 milioni |
Nikola Maksimovic | Difensore | 1,5 milioni |
Domenico Criscito | Difensore | 1,2 milioni |
Milan Badelj | Difensore | 1,2 milioni |
Caleb Ekuban | Attaccante | 1 milione |
Nicolò Rovella | Centrocampista | 850 mila |
Hernani | Centrocampista | 800 mila |
Andrea Masiello | Difensore | 700 mila |
Mattia Destro | Attaccante | 500 mila |
Paolo Ghiglione | Centrocampista | 500 mila |
Manolo Portanova | Centrocampista | 400 mila |
Mattia Bani | Difensore | 400 mila |
Federico Marchetti | Portiere | 400 mila |
Adrian Semper | Portiere | 400 mila |
Pablo Galdames | Centrocampista | 350 mila |
Yayah Kallon | Attaccante | 250 mila |
Johan Vásquez | Difensore | 250 mila |
Aleksander Buksa | Attaccante | 200 mila |
Rok Vodisek | Portiere | 170 mila |
Andrea Cambiaso | Difensore | 125 mila |
Filippo Melegoni | Centrocampista | 50 mila |
Alexander Blessin | Allenatore | 1 milione |