L'Udinese di Giampaolo Pozzo, con Sottil in panchina, sta vivendo un momento magico con 16 punti in classifica a una sola lunghezza dalle prime due della classe: Atalanta e Napoli.
Proprio il patron dei friulani è intervenuto a Udinese TV per parlare del progetto bianconero e dell'andamento della squadra in Serie A TIM.
Le dichiarazioni di Pozzo sull'Udinese
"Le ambizioni sono quelle di dar fastidio alle grandi, non iniziamo mai un campionato con l’obiettivo di salvarci, ma con quello di andare in Europa. Non ce l'abbiamo fatta negli ultimi anni perché il nostro è un campionato difficile e non è semplice scalare questa montagna. Io però ci credo e continuerò a farlo ogni anno, perché vorrei raggiungere di nuovo l’Europa, come abbiamo fatto tante altre volte per divertirci".
La nuova guida Sottil
"Di questa squadra mi hanno copito soprattutto la determinazione e la voglia di fare risultati. Ovviamente tutto ciò è nella natura dei giocatori, ma l’allenatore in questo è determinante, così come l’ambiente e lo staff. Come sempre gran parte del merito è dell’allenatore che, se ha degli ottimi giocatori, può esprimere meglio i suoi concetti. Tutto parte dal condottiero. Sottil anche in corso d’opera fa i cambi corretti, ma non sono io ad esaltare queste caratteristiche, bensì i risultati. Abbiamo piena fiducia in lui".
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Deulofeu e Pereyra determinanti
"Sono molto soddisfatto dello spirito di gruppo della squadra e soprattutto dell’atteggiamento di Deulofeu, che è stato in grandi club come Milan e Barcellona. Aveva avuto richieste importanti, poi, si sa, le trattative non sempre vanno a buon fine, ma non ha mai fatto pressione per andar via, anzi. È rimasto con la volontà e la passione che ha sempre avuto. Si tratta di un ragazzo esemplare come comportamento e di un grande giocatore. Lui e Pereyra, oltre a tanti altri giocatori esperti, sono d’esempio per i più giovani e lottano in campo come se si giocasse per vincere lo scudetto".
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Il progetto Udinese
"Non ci esaltiamo, perché conosciamo la difficoltà della Serie A e la forza dei club metropolitani con fuoriclasse e bilanci più ricchi Noi dobbiamo prendere giocatori con potenzialità importanti e farli crescere rapidamente per raggiungere gli obiettivi. Io sono un grande appassionato di calcio, non faccio questa attività per business. Trentasei anni fa non avrei mai pensato di fare calcio in prima persona, ho iniziato per dare una mano all’Udinese. Doveva essere una cordata, poi sono rimasto solo con la mia famiglia che ha ereditato questa grande passione e la voglia di vincere".