«Perché, vedete, io vivo la Sampdoria come se fosse mia. Non parlo di proprietà, ovviamente, ma come aspetto sentimentale». Marco Giampaolo la pensa proprio così. E chi lo frequenta nel quotidiano lo sa bene, il legame con i colori blucerchiati non è qualcosa di banale.
Anche per questo motivo la scelta di tornare, nonostante il momento di difficoltà del club. Lo ha spiegato lui stesso alla Gazzetta dello Sport: «Sette mesi fa, quando sono tornato, c’era un certo scenario. Suscettibile di possibili cambiamenti (la cessione della società, n.d.r.) dopo il conseguimento della salvezza, poi centrata. Parliamo di un club che doveva ingegnarsi, inventarsi, trovare strategie alternative perché non poteva fare investimenti, né spendere. Ad oggi ancora non si è prospettato quello scenario e quindi siamo ancora nella condizione di doverci ingegnare e capire come muoverci».
Ma si andrà avanti senza cercare alibi: «Pronto a mettere l'elmetto? Intendevo dire di tirare fuori il massimo dal presente facendo di necessità virtù. Ho sempre creduto molto nel lavoro, ma poi sono le capacità individuali dei giocatori a portarlo ad un livello più alto. Qui ho un discreto zoccolo di giocatori che conosco e che fanno parte della storia della Samp. Aspettiamo di puntellare alcune situazioni tecniche per crescere ancora».
Obiettivi e mercato
«Ho detto che «il bene assoluto è mantenere la categoria»? Confermo. La A è sacrosanta. Mercato? Il fatto di aspettare è un modo di fare che condivido, se l’attesa ci può portare a prendere giocatori che ci consentano di fare il salto di qualità. Si interviene solo se puoi crescere».
Sabiri
«Nel campionato scorso ha fatto un girone di ritorno importante, ma veniva dalla Serie B, ed è stato una sorpresa. Ora su di lui ci sono maggiori aspettative. Per lo stile con cui gioca, per le letture in campo e la capacità di rischiare la giocata è un giocatore di caratura internazionale, ha tutto per potersi aprire una carriera di alto livello. Noi ce lo dobbiamo godere quest’anno poi lui avrà di sicuro le sue chances».