Per Gianni Brera era Stradivialli, per Gianni Agnelli è stato il Michelangelo della Cappella Sistina. Per tutti i tifosi italiani, semplicemente, Gianluca Vialli è stato e resterà sempre un attaccante straordinario. E un uomo, soprattutto. In grado di emozionare, non solo per il numero di gol: perché il più grande pregio ogni volta è quello di saper unire un mondo pieno di divisioni, come quello del pallone.
Nato a Cremona il 9 luglio del 1964, Vialli è stato dirigente sportivo, allenatore e un bomber di razza. Fino a qualche mese fa, aveva il ruolo di capo delegazione della Nazionale italiana: ha dovuto lasciarlo per tornare ad affrontare un tumore al pancreas, che lo ha "accompagnato" da 5 anni.
Vialli è morto il 5 gennaio del 2023, dopo aver combattuto contro la malattia per diversi anni, lasciando un vuoto incolmabile nel calcio italiano e mondiale. Un anno dopo, il ricordo è ancora vivissimo.
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La carriera di Vialli
Vialli è stato calciatore, allenatore e dirigente. Il percorso non è stato sempre netto, anzi: ha vissuto persino il doppio ruolo ai tempi del Chelsea, riscuotendo un successo niente male. Andiamo a ripercorrerll.
Gli anni da calciatore
Da Cremona alla Cremonese: i primi passi di Luca sono proprio in grigiorosso, la squadra della sua città. E' mister Vincenzi a lanciarlo tra i professionisti nella stagione 1980-1981, e alla Cremonese resta per ben quattro stagioni, prima di attirare le attenzioni della Sampdoria. Per rendersi conto del talento, gli addetti ai lavori risposero in maniera molto semplice: sono pochissimi quei giocatori che, in una stagione da tornante, portano a casa dieci gol. Dopo 54 stagioni, portò i grigiorossi in Serie A. E le porte della vittoria si spalancarono.
La Sampdoria e uno scudetto storico
Nell'estate del 1984, la Samp lo prelevò in cambio di Alviero Chiorri. Esordio immediato, il 16 settembre; il primo gol arriva dopo tre mesi. Vinse la Coppa Italia al termine della prima stagione (gol al Milan nella finale di ritorno). Nei primi due anni, le risposte furono certamente timide; poi venne fuori il "gemello del gol", l'altra e perfetta metà di un rifinitore sopraffino come Roberto Mancini, attuale commissartio tecnico dell'Italia.
Vialli, con il Mancio al suo fianco, vinse altre ue cCoppe Italia (1988 e 1989), nel 1990 arrivò invece la Coppa delle Coppe, laureatosi capocannoniere della competizione con 7 reti. Nel 1991, arrivò il tanto atteso scudetto: il primo e unico nella storia del club doriano. Nel 1992, l'ultima stagione in blucerchiato, con tanto di finale di Coppa dei Campioni (persa contro il Barcellona, a Wembley): è l'ultima delle 321 presenze con la Samp.
Il passaggio alla Juventus
Nell'estate del 1992, Vialli passò alla Juventus. Ai doriani andarono Bertarelli, Corini, Serena e Zanini, per un costo totale di 40 miliardi di lire (record ai tempi per un calciatore). Il centravanti andò a completare un reparto mostruoso, con Roby Baggio e Ravanelli, più Alessandro Del Piero in rampa di lancio. Nei primi due anni, agli ordini di Trapattoni, vinse la Coppa Uefa ma si ritrovò a fare i conti con parecchi infortuni.
Nel 1994, la storia prese un'altra piega: con Marcello Lippi divenne il centravanti e leader bianconero, arrivando a indossare la fascia di capitano dopo l'addio di Baggio. Arrivò poi quella Champions solo sfiorata: era il 1996, l'Ajax battuto ai rigori, l'ultima fatica dopo 145 partite e 53 gol.
Il percorso al Chelsea
Svincolatosi dalla Juventus, Vialli andò a Londra e firmò per il Chelsea, dove giocavano Roberto Di Matteo e Gianfranco Zola, compagni in nazionale. Vinse la FA Cup nella prima stagione, diventando allenatore-giocatore nel febbraio del 1998. In questo ruolo vinse la Supercoppa Uefa e ottenne un secondo posto incredibile nella Premier League 1998-1999.
La nazionale
59 presenze e 3 reti in totale, per Vialli in Nazionale. L'esordio arriva a 21 anni, il 16 novembre 1985. Viene convocato da Bearzot per il Mondiale del 1986, in Messico (era la prima riserva di Conti); con Vicini, invece, è seconda punta e viene schierato di fianco a Spillo Altobelli.
Convocato per il Mondiale del 1990, partecipa attivamente alle sorti dell'Italia, seppur frenato da problemi fisici. Fallì anche un calcio di rigore nella fase a gironi contro gli USA. L'ultimo match arrivò il 19 dicembre 1992, valevole per le qualificazioni al campionato del mondo 1994: ultimo gol e tanti saluti all'azzurro.
L'esperienza da allenatore
Due squadre, quelle allenate da Vialli. La prima volta al Chelsea, da giocatore e allenatore: dal 1998 al 1999, con le vittorie in Coppa di Lega, Coppe delle Coppe, Supercoppa Uefa, FA Cup e Chairity Shield.
Al Watford, per il quale firma il 3 maggio del 2001, si cimenta nella First Division inglese: durò appena un anno, seguirono lunghe dispute legali sul pagamento del restante contratto.
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Da dirigente
L'ultimo incarico di Vialli è stato quello di capo delegazione della Nazionale, ruolo al quale ambisce una volta completata la fase di cura. Vialli è stato nominato dalla FIGC, con Totti, ambasciatore per l'Europeo itinerante del 2020.
Nel novembre dello stesso anno, è entrato a far parte della nazionale italiana, allenata dall'amico Mancini. Insieme hanno portato l'Italia alla vittoria del Campionato d'Europa nel 2021, il secondo nella storia azzurra.
La carriera di Vialli in numeri
Società | Presenze | Gol | Assist |
UC Sampdoria | 328 | 141 | 17 |
Juventus | 145 | 53 | 23 |
Cremonese | 113 | 25 | 2 |
Chelsea | 87 | 40 | 2 |
Il palmarés
Ecco le vittorie con i club, da calciatore:
- Coppa Italia (4): Sampdoria 1985, 1988, 1989; Juventus 1995
- Scudetto (2): Sampdoria 1991, Juventus 1995
- Supercoppa Italiana (2): Sampdoria 1991, Juventus 1995
- Coppa d'Inghilterra: Chelsea 1997
- Coppa di Lega inglese: Chelsea 1998
- Coppa delle Coppe: Sampdoria 1990, Chelsea 1998
- Coppa Uefa: Juventus 1993
- Champions League: Juventus 1996
- Supercoppa Uefa: Chelsea 1998
Ecco le vittorie con i club, da allenatore:
- Coppa di Lega inglese: Chelsea 1998
- Coppa d'Inghilterra: Chelsea 2000
- Charity Shield: Chelsea 2000
- Coppa delle Coppe: Chelsea 1998
- Supercoppa Uefa: Chelsea 1998
La vittoria da dirigente:
- Euro 2020, Italia
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Vita privata
Vialli era sposato dal 2003 con Cahtryn White Cooper, aveva due figlie: Olivia e Sofia. Dopo aver vissuto per tanti anni mantenendo la più stretta riservatezza sulla sua vita privata, nel 2017 ha reso pubblica la malattia che l'ha colpito e sconfitto: un tumore al pancreas.
La malattia
Dal 2017, infatti, l'ex capitano della Juventus stava lottando contro un tumore al pancreas. Dopo la prima fase di guarigione, Vialli era migliorato in maniera sensibile, a tal punto da intraprendere un nuovo percorso all'interno della FIGC, coadiuvando il lavoro del commissario tecnico della Nazionale Roberto Mancini.
Nel 2022, il tumore è tornato a colpirlo, costringendo Luca a fare un passo indietro come capo delegazione dell'Italia. Vialli aveva ricominciato la cura, speranzoso di tornare quanto prima ad assistere Mancini e a ispirare i ragazzi azzurri. Nel dicembre dello stesso anno, le condizioni sono peggiorate e il 6 gennaio la luce si è spenta. Vialli ha lasciato il mondo all'età di 58 anni.