Quando era arrivato al Milan, né lui né i tifosi avrebbero mai immaginato di stringere un legame così forte. Dopo un anno vincente e convincente, coronato dalla vittoria dello Scudetto, Olivier Giroud si racconta a 360 gradi presentando il suo libro "Crederci, sempre". E urla al mondo tutto il suo amore per il club rossonero, dalle emozioni vissute in campo al rapporto coi compagni di squadra.
La doppietta nel Derby contro l'Inter
Al di là della giornata in cui il Milan si è laureato Campione d'Italia per la 19a volta, il momento più iconico ed emozionante per l'attaccante franceswe è stato senza dubbio la doppietta siglata nel Derby contro l'Inter del 5 febbraio. "È stata un'emozione pazzesca, con la Curva Sud proprio di fronte a me. E poi sono stati due gol pesanti. Se l'Inter avesse vinto quella partita sarebbe stata quasi irraggiungibile in classifica".
"Credo che Dio mi abbia detto di crederci fino alla fine in entrambi i gol", ha dichiarato Giroud. "Quel colpo mi riesce qualche volta. Ho spinto De Vrij prima di partire in scatto, in modo che sul passaggio di Calabria lui si sarebbe trovato in ritardo e dopo... esplosione! Tutti i tifosi mi hanno parlato di questo gol per 4-5-6 mesi, anche oggi! Succede solo a chi ci crede. Sono molto orgoglioso e spero di vivere ancora questo tipo di emozioni".
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Le parole su Maldini e Ibrahimovic: "La concorrenza il mio tiramisù"
Parlando del rapporto coi compagni di squadra e la società, il centravanti ex Chelsea e Arsenal ha speso belle parole per Maldini e Massara: "Ero a Nizza con la Nazionale francese quanto ho avuto i primi contatti con Paolo Maldinio. Il mio manager mi ha detto che era meglio fare una videochiamata. Per me era una cosa speciale, lui è una leggenda del Milan. Mi piace il rapporto che ho con lui e Massara, ho parlato con loro senza problemi e per me era un segnale di dover scegliere i rossoneri".
Approdato a Milano, Giroud si è trovato di fronte a un altro grandissimo nome del calcio mondiale: Zlatan Ibrahimovic. Nessun timore reverenziale però. "La concorrenza per me è un tiramisù, è il mio dolce preferito. Ibra è un'altra leggenda del Milan. Non gli ho detto subito che fossi un suo tifoso, i miei amici mi hanno regalato la sua maglia perché mi vergognavo un po' a chiedergliela. Lui ora mi prende in giro per questo episodio. Sono molto felice del rapporto che ho con Zlatan".
La non maledizione della maglia numero 9
Alla scelta dei numeri, all'inizio della stagione di Serie A TIM 2021-2022, i tifosi più scaramantici hanno fatto i dovuti scongiuri per la decisione del francese di indossare la numero 9 che da anni risultava maledetta per i bomber rossoneri. Pochi gol e tanta discontinuità. Ma Giroud è riuscito a spezzare il maleficio, grazie alla sua attitudine e alla sua motivazione. "Non c'è tabù. Io credo in Dio, non sono superstizioso. Non è un numero che mi fa fare gol. Volevo la maglia numero 9 del Milan, è un bel regalo e un onore essere come Pippo Inzaghi".
"L'Inter mi voleva"
Il centravanti rivela poi un retroscena che coinvolge i "cugini" interisti. La società nerazzura, prosegue Giroud, "era molto interessata a me. Ad un certo punto mi hanno però detto che non c'erano più soldi per acquistarmi". E chiosa: "Era destino che fossi rossonero e non nerazzurro".