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Calcio

Giroud, ricordi lo Slavia? Gol e vittoria dell'Europa League col Chelsea. Ora Pioli spera nel bis

Marco Pasotto
Giroud, ricordi lo Slavia? Gol e vittoria dell'Europa League col Chelsea. Ora Pioli spera nel bisN/A
Verrebbe facile definirlo "specialista". Il fatto è che quando si parla di Olivier Giroud, il termine veste bene un po' per tutte le occasioni perché il francese in carriera ha vinto Mondiale, Champions, Europa League, campionati e coppe nazionali. Insomma, non ha tralasciato nulla e a 37 anni spera di non aver ancora finito. Al Milan, se davvero in estate le strade si separeranno e Oly emigrerà negli Usa per chiudere col calcio giocato, gli resta allora soltanto una cosa per arricchire ulteriormente la bacheca e confermasi specialista: questa Europa League, è ovvio. In spogliatoio non c'è più Ibra - o meglio, c'è ancora, sebbene non si cambi più con i compagni -, ma c'è il senatore Giroud a prendere per mano la squadra. Senatore rossonero e senatore del match: in Europa, tutto compreso, contro lo Slavia per lui sarà la partita numero 91. Il più vicino nelle due rose è Kjaer, a quota 67. Esperienza accumulata per numero di partite e pure di gol: siamo a 40, nelle coppe del vecchio continente e il Milan ne reclama altri. Quest'anno in Europa Oly ha faticato più del dovuto, buttandola dentro solo una volta (Psg in casa). Adesso è a secco da tre partite e Pioli è stato costretto a chiedergli per l'ennesima volta gli straordinari a causa del doppio turno di squalifica di Jovic. Il serbo però domenica in campionato tornerà a disposizione e questo significa una cosa sola: Giroud con lo Slavia non dovrà badare al minutaggio, ma soltanto a buttarla dentro. Giroud è iconico soprattutto in Champions, però riavvolgendo il suo cammino non è difficile notare che la sua annata europea più soddisfacente dal punto di vista dei numeri personali è stata in Europa League. Stagione 2018-19: 11 gol in 14 partite, e 14 partite significano una cosa sola. Esatto, che Oly è arrivato fino in fondo col suo Chelsea - in spogliatoio, a fargli compagnia, c'era Loftus-Cheek - e che ha baciato quella coppa. Ma c'è di più. Una piccola chicca di buon auspicio in vista della sfida con lo Slavia perché lungo il loro percorso i Blues incrociarono anche i biancorossi di Praga. Erano i quarti di finale e indovinate come finì: ma certo, ad agevolare il passaggio del turno ci pensò lui, Monsieur Olivier, mettendo a referto un gol e un assist nella gara di ritorno vinta 4-3 in casa. Difficile azzardare paragoni e cercare riferimenti buoni per questa volta, sono passati cinque anni. Ma restano le buone sensazioni di una coppa in cui, quella volta, Giroud andò a segno in otto delle quattordici partite in cui scese in campo. Finale con l'Arsenal compresa.