In Scozia, questo mese non verrà scordato facilmente. Per qualche settimana, quell’appendice di Gran Bretagna spesso dimenticata dagli stessi inglesi è stata il centro del mondo intero.
Proprio in Scozia, a Balmoral, la figura più importante del Regno Unito del ventesimo secolo (e non solo) ha vissuto le sue ultime giornate. E sempre in Scozia è arrivato il primo vero saluto del mondo del calcio alla Regina Elisabetta II, affettuosamente ricordata dai tifosi dei Glasgow Rangers con una scenografia spettacolare.
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Tutt’altra atmosfera sempre a Glasgow, in casa del Celtic, dove il coro “Se anche tu odi la famiglia reale, batti le mani” ha espresso il tanto discusso pensiero dell’anima biancoverde della città.
Questa è la Scozia: contraddizioni e calore, polarizzazione e passione. Il calcio non fa eccezione e anzi, racconta quel Paese meglio di tutto il resto.
La Fiorentina vola ad Edimburgo per sfidare gli Hearts
In questo scenario, a meno di un mese dal passaggio dell’inno della Union Jack da God save the Queen a God save the King, la Fiorentina si è imbarcata per la trasferta in Scozia contro gli Hearts: si giocherà a Edimburgo, dove il “No” all’indipendenza scozzese vinse all’ultimo referendum, e dove la Corona è generalmente molto rispettata.
Come nasce il club scozzese
Il nome ufficiale del club in realtà non è Hearts, ma “Heart of Midlothian” , e nasce da un celebre mosaico, a forma di cuore, che si trova ancora oggi fuori da St . Giles Cathedral, in pieno centro.
Chiunque abbia mai passeggiato per le vie di Edimburgo potrebbe aver inavvertitamente calpestato quel simbolo, quest’anno portato in giro dagli Hearts in tutt’Europa in Conference League.
Altri potrebbero aver notato, passandovi vicino, che i locali sputano spesso sull’Heart of Midlothian. Non è un insulto al club e alla città, anzi: è una forma di rispetto e di ricordo della prigione di Old Tolbooth, che una volta era lì, di fronte al cuore. Una storia di orgoglio e tradizione, una delle tante quando si parla di Scozia.
Il fascino della Conference League
God save the Heart of Midlothian. Queste e tante altre storie scenderanno in campo giovedì, quando i viola della Fiorentina troveranno davanti a sé le maglie vinaccia degli Hearts.
A Edimburgo il tifo sarà caldo, ma i 4 gol già segnati dal Başakşehir al Tynecastle Stadium hanno già mostrato che la difesa scozzese è tutt’altro che inviolabile.
In campionato la squadra è al settimo posto e non sta brillando, ed è reduce da un altro 0-4, stavolta subito dai Glasgow Rangers. Lawrence Shankland, punta classe 1995, è il capocannoniere degli Hearts quest’anno, senz’altro un avversario pericoloso; ma la retroguardia è apparsa spesso facilmente attaccabile, e i viola non possono permettersi di perdere altri punti.
Ci proveranno in tutti i modi gli Hearts a onorare la partecipazione in Conference League. In un mese così storico per la Scozia intera, hanno tanta voglia di far parlare di loro.
E di far conoscere la storia dell’Heart of Midlothian, un piccolo mosaico di città che vuole continuare a fare il giro dell’Europa.