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Calcio

Gol e assist, da Cagliari a La Spezia. Il weekend perfetto dei tre fratelli Esposito

Oscar Maresca
Gol e assist, da Cagliari a La Spezia. Il weekend perfetto dei tre fratelli EspositoN/A

Gli schermi degli smartphone di Pio e Salvatore si sono illuminati in contemporanea al 48’ di Spezia-Carrarese. Pio aveva già fatto gol di testa, Salvatore stava ancora esultando per il rigore realizzato. Notifica su WhatsApp, è Sebastiano: “Mi avete imitato, ma ricordatevi che il più forte sono sempre io”. Il classe 2002 ha esultato venerdì con l’Empoli. Appena tornati nello spogliatoio del Picco i fratelli Esposito hanno avviato la solita videochiamata post partita: “Vi ho insegnato tutto”, ha continuato a scherzare Seba. E ancora: “Siamo tornati a segnare insieme come al Cicerone”. Tra i professionisti non era mai successo, ma nelle giornate passate al campetto del quartiere i gol degli Esposito erano consuetudine. Sono cresciuti a Castellammare di Stabia, vicino allo stadio Menti. In quel punto della città c’è un campetto incastrato tra i palazzoni gialli. Ha le recinzioni rotte, i pali delle porte sono arrugginiti e la copertura di cemento è rovinata. Lì Salvatore, Seba e Pio hanno trascorso ogni pomeriggio d’estate a dribblare gli amici d’infanzia. Dopo il tramonto, mamma Flavia doveva chiamarli dal balcone per costringerli a tornare per cena. Quando si sedevano a tavola avevano le guance rosse di fatica e i segni delle pallonate sulle ginocchia. Ma erano felici. Oggi che sono diventati professionisti, quando possono tornano al rione Cicerone per rivedere il resto della famiglia. Il campetto è ancora rovinato. Insieme al sindaco della città, i tre fratelli stanno valutando la possibilità di recuperarlo.

Così da regalare ai ragazzi del quartiere un nuovo spazio in cui divertirsi e sognare. Per Salvatore questa è la terza stagione con la maglia del club ligure. Pio invece ha debuttato lo scorso anno tra i professionisti dopo aver indossato la fascia da capitano con Chivu nella Primavera dell’Inter: 38 presenze e 3 reti alla prima volta in B. Era il più piccolo, quello che palleggiava dietro le panchine quando i fratelli facevano magie sul campo dell’ASD Club Napoli: la scuola calcio di Castellammare da cui sono partiti. Adesso è diventato grande e ha iniziato a prendersi la scena pure con l’Italia U21. La loro è una storia di sacrifici e sogni chiusi in valigia, destinazione Brescia. Se sono diventati calciatori, il merito è di Roberto Clerici: storico scopritore di talenti, il primo a lanciare Andrea Pirlo. Un pomeriggio di primavera del 2011 la vita della famiglia Esposito è cambiata per sempre. Eppure tutto è cominciato grazie a un’amichevole organizzata per Gigio Donnarumma. Erano passati cinque anni dall’ultima – e unica – rete segnata in A da Sebastiano Esposito: 21 dicembre 2019, 4-0 contro il Genoa a San Siro. L’attaccante allora 17enne si procura il rigore, Lukaku gli lascia il pallone e lui dal dischetto non sbaglia. Poi a fine partita corre ad abbracciare mamma Flavia a bordocampo. Quello segnato venerdì contro il Cagliari è il primo gol su azione. Dopo i sei messi a segno nella scorsa stagione in B con la Sampdoria, il classe 2002 ora vuole fare la differenza con la squadra di D’Aversa. Domenica è arrivata la doppietta di Pio con lo Spezia: la prima rete su assist proprio di Salvatore.

Per il maggiore dei fratelli Esposito invece un rigore realizzato e due passaggi vincenti. È stato un weekend perfetto per tutta la famiglia. “Chi offrirà da bere agli altri? Sicuramente Seba, lui guadagna di più”. Il più piccolo dei tre ha subito passato la palla al fratello. Non hanno un gruppo su WhatsApp, ma si sentono almeno tre volte a settimana in videochiamata. A novembre 2023 si erano sfidati, quando Sebastiano vestiva la maglia blucerchiata. Quest’anno è passato all’Empoli, mentre gli altri due sono rimasti allo Spezia. Il loro legame è fortissimo. Hanno trascorso l’estate insieme tra Marbella, Mykonos e un salto a Castellammare dalla famiglia. Il rione Cicerone resterà per sempre casa. 

Dal Club Napoli, scuola calcio a pochi passi dallo stadio Menti di Castellammare e dal rione Cicerone, sono partiti tanti ragazzi diventati professionisti: Iezzo, Mirante, Donnarumma. Pure gli Esposito. Ernesto Ferraro è stato il coordinatore del club per anni. Aveva un ottimo rapporto con il Brescia e decise di organizzare un'amichevole per mostrare a Clerici cosa sapesse fare Gigio in porta: “Giocava il gruppo dei ’99, ma Salvatore (classe 2000) partì titolare. Gli ultimi venti minuti entrò pure Sebastiano. Aveva tre anni in meno di compagni e avversari, iniziò a dribblare tutti e a correre fortissimo”.

Ciro Amore ha accolto i tre fratelli quando per la prima volta sono arrivati al campo accompagnati da mamma Flavia. “Subito dopo la partita, Clerici chiese di parlare con il padre. Gli disse che i suoi figli avevano il calcio nel sangue. E che tutti avrebbero dovuto seguirlo a Brescia, Donnarumma compreso”. Quel provino andò bene, ai ragazzi fu offerto di restare: il papà di Gigio rifiutò. La famiglia Esposito invece decise di accettare la sfida. Da piccoli erano sempre al Centro San Filippo: “Ricordo Salvatore arrivare al campo con un borsone enorme. Clerici mi chiese di osservarlo una settimana. Giocava con entrambi i piedi, aveva la tipica malizia di chi è cresciuto per strada con il pallone". Oggi Gianluca Balestri lavora con i giovani dell’AC Leon, club dilettantistico lombardo. A Brescia è stato l’allenatore del maggiore degli Esposito. Dopo il suo sì, la società ha scelto di tesserare i piccoli di Castellammare: “In quella squadra c’era pure Sandro Tonali, lui e Salvatore si fermavano a mangiare la pizza dopo ogni allenamento. Anche Seba e Pio erano sempre al San Filippo”. Adesso su quel campo gioca la Voluntas, club fondato da Clerici e rilevato dalla famiglia Esposito. A Roberto, scomparso nel 2018, è dedicata una colonna commemorativa. Ha creduto in loro fin dalla prima amichevole al Club Napoli. Oggi segnano tra Serie A e B. I ragazzi del rione Cicerone ce l’hanno fatta.

Fonte: gazzetta.it