Rincorso da gennaio è arrivato a luglio, ora Albert Gudmundsson si presenta e racconta subito la sua impazienza di scendere in campo con la maglia viola, anche se il suo esordio è slittato di qualche giorno per un piccolo infortunio: "Sto bene, ho solo un lieve problema al polpaccio e spero di tornare già prima della sosta. Non vedo l'ora di giocare per questa squadra. Ho parlato con Palladino e posso ricoprire più ruoli: sulla fascia, sulla trequarti, in attacco nel tridente e perfino a centrocampo". Il feeling con l'allenatore è stato immediato, quando si sono sentiti per telefono e gli ha spiegato il suo calcio: "L'idea di gioco mi piace, lui ha tanta energia e idee fresche, ha già dimostrato molto a Monza, è motivato chiede tanto ai giocatori e io qui posso fare un altro step, sotto la sua guida. È molto importante per me averlo in panchina e sono qui anche per lui. Sono molto felice di essere a Firenze per giocare in Serie A ma anche in Europa in una squadra che è arrivata in finale di Conference League per due volte consecutive e meriterebbe ancora di più". A chi gli chiede che cosa si senta di dire ai tifosi del Genoa dopo le parole dell'a.d. Blazquez, il giocatore risponde: "Ovviamente i suoi commenti mi hanno un po' scioccato. Con lui avevo un ottimo rapporto, lo conoscevo anche a livello personale, la sua è una bella famiglia. Quindi non voglio parlare male di lui, mi ha aiutato molto negli ultimi due anni e mezzo, ma ovviamente la gente non può credere a tutto quello che scrivono sui media. Perché in verità, sai, diceva che mi aveva offerto un aumento di 1 milione di euro, il che è ben lontano dalla verità". Gilardino? È stato severo ed esigente con me sul campo e mi ha fatto crescere. Mi ha dato tanto e gli sarò sempre riconoscente. Mi ha parlato sempre dell'importanza del fiuto del gol". Infine un riferimento al processo che lo attende in Islanda: "Sarà a settembre, ma non avrà un impatto su di me a livello psicologico perché sono sempre stato tranquillo, fiducioso nella giustizia. Sono convinto di essere innocente e posso provare tutto. Devo pensare soltanto al calcio e alla mia famiglia che sono le cose più importanti della mia vita". Lo scorso anno ha fatto la differenza nel Genoa, sia a livello di prestazione che di gol e ora aggiunge: "Spero di realizzarne tanti altri anche qui, ma non voglio mettere un obiettivo, voglio solo fare bene. Mi piace segnare e far segnare". È il colpo potenzialmente più costoso della storia della Fiorentina (28,5 milioni bonus compresi), ma l'islandese non sente il peso del "prezzo" e aggiunge: "È un grande onore essere stato acquistato per tanti soldi, ma non mi voglio caricare di ulteriori responsabilità. La trattativa? Volevo fortemente che si concludesse. Non ho mai avuto paura che saltasse tutto però le ultime settimane di mercato sono sempre particolari. Sono sempre rimasto molto tranquillo. Potevo arrivare già a gennaio perché la Fiorentina era interessata a me però sentivo che la mia missione in rossoblù non era ancora finita". Sulla maglia, che solleva con orgoglio nella sala stampa del "Viola Park" c'è il nome "Albert" ma non ancora il numero. A Firenze c’è chi pensa che nel futuro immediato possa venirci messo il 10, dopo la partenza di Nico Gonzalez, ma Gudmundsson taglia corto e dice: "Deciderò il numero questa settimana, ancora non ci ho pensato".
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Gudmundsson: "Alla Fiorentina per Palladino. Le parole di Blazquez mi hanno scioccato"
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