“Il calcio è musica, danza e armonia. E non c'è niente di più allegro della sfera che rimbalza.” Una frase celebre di Pelé che esalta tutti i valori del calcio e sottolinea l'importanza del pallone in questo sport.
I Mondiali FIFA hanno sempre rappresentato innovazione tecnolgica ed evoluzione, sia in campo che fuori, soprattutto con i palloni utilizzati durante il torneo più prestigioso al mondo.
Mondiali FIFA: 26 palloni fino ad oggi
I Mondiali, fino a Russia 2018, sono stati 21 in totale, ma i palloni utilizzati qualcuno di più.
Il sovrannumero è dovuto al fatto che sono stati realizzati modelli esclusivi (dello stesso pallone) solo per la finale: tradizione adottata dai Mondiali in Germania del 2006, ma non solo.
Nella prima storica edizione della Coppa del Mondo del 1930 in Uruguay è stata utilizzata una doppia versione del pallone a causa di un'incomprensione tra le finaliste: Uruguay e Argentina.
All'epoca una delle due compagini doveva "portare il pallone", quindi metterlo a disposizione.
Il risultato fu un compromesso: nel primo tempo fu utilizzata la "Pelota Argentina", mentre nella ripresa i padroni di casa scelsero il Model T: 11 strisce di cuoio chiuse intorno a una sfera di gomma e saldate con una chiusura a stringa.
I primi modelli
Fino al 1970 i palloni utilizzati per le competizioni Mondiali dalla FIFA si somigliavano tra loro. Poi è entrata in gioco Adidas e ha rivoluzionato il design della sfera mondiale.
Prima dell'avvento del marchio tedesco i palloni erano pesanti e tutti color cuoio: dal Federale 102 al modello Coupe du monde Allen, i palloni utilizzati per le edizioni del 1934 e 1938 vinte proprio dall'Italia.
I palloni negli anni '50 e '60
Prima di arrivare al 1970 ci sono altri cinque palloni utilizzati dalla FIFA per i campionati del Mondo:
- Allen Super Duplo T: 1950 edizione Brasile con vittoria in finale dell'Uruguay
- Swiss World Champion: 1954, costruito a Basilea, per la prima vittoria di sempre della Germania Ovest
- Top Star di colore giallo: 1958 in Svezia con vittoria del Brasile, successo riproposto anche nel 1962
- Slazenger Challenge: 1966 in Inghilterra prodotto dallo stesso brand che dal 1902 fornisce le palline per Wimbledon
La rivoluzione di Adidas
L'unione tra il marchio tedesco e la FIFA ha prodotto una vera e propria innovazione nei Mondiali.
Nel 1970 i Mondiali si svolgono in Messico e il pallone prodotto fu il Telstar (il pallone della tv), iconico pallone che tutte le generazioni conoscono perché il primo con i famosi dodici pentagoni neri su sfondo bianco.
Il suo design è dovuto al fatto che era ben visibile alle telecamere dell'epoca, quindi anche il nome Telstar che nasce dall'unione delle parole "television" e "star". I Mondiali in Messico sono stati i primi ad essere trasmessi in bianco e nero alla TV.
Nome che rimandava contemporaneamente anche al lancio del primo satellite geostazionario (chiamato, appunto, Telstar) che permetteva le prime telecomunicazioni della storia.
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L'iconico Tango
Il Telstar, con qualche accorgimento, è stato riproposto anche nei Mondiali del 1974 in Germania. Adidas scelse di ripetere il binomio vincente anche nelle edizioni successive con un nuovo pallone che tutti almeno una volta nella vita abbiamo visto: il Tango.
Il pallone Adidas bianco e nero era composto da 32 pannelli (12 pentagoni e 20 esagoni) che creavano un disegno di dodici cerchi uguali. Anche qui il nome non è scelto a caso, ma celebra il ballo che accomuna i due paesi ospitanti del 1978 e del 1982, rispettivamente Argentina e Spagna.
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Un tocco d'arte
Il design di Tango ispira anche i modelli successivi dei palloni di Adidas, infatti Azteca ed Etrusco Unico sono i palloni utilizzati per i Mondiali in Messico '86 e Italia '90.
Stesso stile, ma con dettagli storici dei paesi ospitanti, quindi mentre per Azteca si ispirano all'arte messicana, per l'Etrusco Unico ci sono raffigurate, in omaggio all'Italia, tre teste di leone etrusche.
Ma lo stile di Tango ispirò anche il pallone di USA '94, infatti il Questra presentava sempre un disegno simile, in bianco e nero come i precedenti, e il richiamo era alle stelle della bandiera americana. Stelle e pianeti vennero raffigurati sul pallone che ebbe successo, e venne replicato, anche in altre edizioni di Europei, Olimpiadi e Liga spagnola.
Il colore nel pallone
Nel 1998 arriva una nuova svolta, i Mondiali sono ospitati dalla Francia e l'iconico pallone, sempre ispirato al leggendario Tango e dal nuovo nome Tricolore, passa dal bianco e nero al rosso, bianco e blu della bandiera francese risultando il primo della storia "a colori".
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Il 2002 segna una nuova era
Entrati nel nuovo millennio le mode cambiano velocemente e anche nel mondo del calcio bisogna adattarsi, quindi ai Mondiali in Giappone e Corea del Sud viene presentato Fevernova che si distacca completamente dai design precedenti.
Il Fevernova si ispira al dardo nipponico "shuriken" presentando un triangolo grigio bordato d'oro con dettagli in rosso. Cambia anche il peso del pallone che diventa più "leggero" attirando le critiche dei calciatori. Ma quella nuova tecnologia introduce nuova spettacolarità con la possibilità di nuove traiettorie nel tiro.
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Teamgeist, il pallone dell'Italia campione del Mondo
Nel 2006 la Nazionale guidata da Marcello Lippi si impone su tutte le altre, il capitano Fabio Cannavaro alza la Coppa del Mondo sul cielo di Berlino e il pallone utilizzato è il Teamgeist. Per la prima volta vengono utilizzate due versioni: uno per tutte le partite, un altro ad hoc per la finale contro la Francia.
Ogni pallone ad ogni partita viene personalizzato con una stampa che ricordi il match stesso, mentre in finale appare il Teamgeist Berlin di colore oro.
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Il Jabulani di Sudafrica 2010
Il pallone utilizzato nell'edizione africana, la prima a svolgersi nel continente, presentava un design minimalista ed era composto da otto pannelli termosaldati e predisposti in maniera sferica.
In superficie 11 colori che rappresentavano gli undici calciatori di una squadra e le 11 comunità sudafricane nelle loro lingue e composto da 4 triangoli che richiamavano il disegno dello NB Stadium di Johannesburg, dove si disputò la finale vinta dalla Spagna.
Come nel 2006, per quella finale, venne usata una sua variante, lo Jo'bulani: il nome derivava dall'incrocio tra Jabulani e Jo'burg, forma abbreviata con cui è nota Johannesburg.
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Festa in Brasile con Brazuca
Personalità e orgoglio del popolo brasiliano in un solo pallone, il Brazuca infatti indica queste due caratteristiche del Mondiale brasiliano.
Il 2 settembre 2012 fu scelto da oltre un milione di brasiliani su votazione popolare. Il design del pallone richiamava i braccialetti portafortuna molto popolari in Brasile di colore verde, blu e rosso.
Per la finalissima il Brazuca Final Rio, come ormai da tradizione, presentava degli inserti dorati.
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Ritorno alle origini
In Russia 2018 è stato scelto da Adidas e FIFA il Telstar 18, un chiaro richiamo al passato per omaggiare la competizione mondiale con il suo primo pallone nel 1970 firmato dal brand tedesco.
Il disegno ripropone una stampa metallica unita ad un effetto texturizzato. Ma la vera novità del nuovo pallone sta anche e sopratutto all’interno della sfera, con la presenza di un chip integrato, che permette di interagire con l'oggetto attraverso lo smartphone.
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Sostenibilità e tecnologia per Qatar2022
Il pallone che sarà utilizzato in Qatar si chiama Al Rihla, progettato e studiato seguendo il principio della sostenibilità. Sarà il primo pallone realizzato esclusivamente con inchiostri e colle a base d'acqua.
Al Rihla in arabo significa "viaggio", un termine che simboleggia l'impegno e la determinazione delle squadre nazionali presenti al torneo. I colori e il design riflettono la velocità del gioco moderno e si ispirano alle strutture architettoniche, alle imbarcazioni tipiche e alla bandiera del Qatar.
La novità assoluta, in termini tecnologici, è quella di un sensore installato all'interno di Al Rihla che invia dati 500 volte al secondo, per conoscere il preciso istante in cui viene calciato e aiutare così il fuorigioco semiautomatico.
Anche nell'edizione qatariota il pallone della finale sarà diverso nei colori per la finale e il suo nome sarà Al Hilm che significa "il sogno", ma il nome deve ancora essere ufficializzato da FIFA. Il pallone presenta un base dorata con dettagli di colore marrone e rosso.
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