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Calcio

Bari, esonerato anche Iachini: panchina a Giampaolo. È il 5° quest'anno per i De Laurentiis

Pietro Scognamiglio
Bari, esonerato anche Iachini: panchina a Giampaolo. È il 5° quest'anno per i De LaurentiisN/A
La decisione dopo la sconfitta di Como. Pugliesi affidati all'allenatore della Primavera, fratello minore di Marco, ex tecnico di Milan e Sampdoria
Scivolato in piena zona playout, il Bari prova a scuotersi cambiando ancora in panchina. Nel primo pomeriggio è stato comunicato l’esonero a Beppe Iachini, decisione maturata al termine di un confronto tra il presidente Luigi De Laurentiis e il d.s. Ciro Polito. La squadra è stata affidata, fino al termine della stagione, al tecnico della Primavera Federico Giampaolo (fratello di minore Marco, ex allenatore di Milan e Sampdoria tra le altre). Iachini – che aveva firmato fino al 2025, ma il contratto si sarebbe interrotto in caso di retrocessione – paga non tanto la sconfitta di Como nell’ultima giornata, ma l’incapacità di invertire la rotta rispetto alle gestioni precedenti.  In dieci partite alla guida del Bari, infatti, ha conquistato appena otto punti (uniche vittorie contro Lecco e Feralpisalò, entrambe a febbraio). Dopo essere arrivato a centimetri dalla Serie A lo scorso giugno, il Bari si affida adesso a una soluzione interna per le ultime cinque giornate di questo campionato. Con l’obiettivo di scacciare l’incubo della Serie C. Giampaolo diventa così il quarto allenatore della tormentata stagione biancorossa (dopo che l’ex c.t. Giampiero Ventura, grande ex, aveva smentito nelle ultime ore il suo accostamento alla panchina del San Nicola). La conferma di Mignani – che da due settimane, grazie alle nuove regole, è diventato l’allenatore del Palermo – è stata rinnegata dopo le prime nove giornate, con il bottino ritenuto deludente di una sola vittoria e sette pareggi. Al suo posto - scelta di cui si è preso la responsabilità Polito – è arrivato Pasquale Marino, che in quattro mesi non ha comunque ottenuto il desiderato cambio di passo: quattro vittorie, cinque pareggi e altrettante sconfitte nel cammino del tecnico siciliano. E così, a inizio febbraio, la chiamata di Iachini. Uno dei maestri della Serie B – l’ha vinta quattro volte – chiamato a valorizzare le scelte del mercato di gennaio (quello estivo, al netto dell’ottimo Sibilli, non ha regalato grandi gioie) per alzare anche un po’ l’asticella delle ambizioni. In quel momento infatti, specie dopo le vittorie nelle prime due partite al San Nicola, i playoff non sembravano un’utopia. Poi però l’involuzione è stata evidente, fino all’ultima svolta. I tre esoneri di Bari – allargando l’analisi alle altre attività di famiglia, in questa annata – si sommano per Aurelio e Luigi De Laurentiis agli scossoni sulla panchina del Napoli. Da Garcia a Mazzarri, fino all’attuale condivisione di Calzona con la nazionale della Slovacchia. Sette allenatori per due squadre e un abisso rispetto alla scorsa stagione, quando Spalletti ha raggiunto la gloria e Mignani l’ha sfiorata per centimetri.