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Calcio

Il Milan cerca difese, la Juve buone idee, il Napoli nuovi gol: così si prende l'Inter

Luigi Garlando
Il Milan cerca difese, la Juve buone idee, il Napoli nuovi gol: così si prende l'InterN/A
Rifondazione tecnica per tre grandi a caccia di rivincita. Nuovi tecnici e nuovi giocatori

Il vero pasillo de honor ai nuovi campioni d’Italia dell’Inter non l’hanno fatto i giocatori del Toro, ma quelli della Juve e del Milan il giorno prima. Con una partitaccia, hanno idealmente scortato i nerazzurri verso il prossimo scudetto. Aggiungiamoci anche il Napoli, campione uscente. Basterà un’estate per riempire il baratro complessivo di 82 punti di distacco accumulato dalle 3 squadre che cambieranno pure allenatore e quindi dovranno attraversare una rifondazione tecnica? L’Inter, al contrario, resta saldamente nelle mani di Simoni Inzaghi e, di fatto, con Zielinski e Taremi, ha già rifinito la rosa. Il calcio però ci ha insegnato a non affrettare i pronostici. Chi avrebbe immaginato l’estate scorsa che il Napoli campione avrebbe perso 30 punti per strada? E non dimentichiamo che Antonio Conte, uno dei tecnici in ballo, nel 2011-12, guidò al titolo una Juve reduce da due settimi posti. Dopo una sola estate di lavoro. Cosa devono fare i cacciatori per accorciare sulla lepre tricolore? Il Milan, fin dall’alba della stagione, ha preso troppi gol, sono mancati filtro davanti alla difesa ed equilibrio nelle transizioni, virtù che, in passato, avevano assicurato Kessie e Tonali, mal sostituiti. A prescindere dall’allenatore, serve un pivot fisico che il quasi tramontato Lopetegui, per esempio, ha sempre avuto: Casemiro (Porto), Busquets (Spagna) Kroos (Real)…

Potrebbe essere Fofana (Monaco), spalleggiato da Loftus-Cheek e Reijnders. In un 4-3-3 aggressivo va benissimo Hernandez, se resta, ma ha bisogno di un’alternativa di qualità (Juan Miranda, Betis?). A destra, serve più spinta di quella offerta da Calabria in una stagione deludente. Ancor più essenziale, con l’uscita di Kjaer e la vulnerabilità di tanti difensori, quel baluardo di spessore che Maldini chiese invano (Botman, finito in Premier): sarà Brassier (Brest)? Chukwueze, che crescerà dopo una stagione di rodaggio, e Leao assicurano qualità offensiva sulle fasce, ma in mezzo, al posto del vecchio Giroud che farà l’americano, dovrà esserci un centravanti da gol che possa competere, anche atleticamente e agonisticamente, contro 9 dinamici come Lautaro e Vlahovic. La prima scelta è il bolognese Zirkzee, allo studio pure profili come David (Lilla), Gyokeres (Sporting Lisbona), Sesko (Lipsia)…

Il Diavolo, che manterrà in corpo la bella educazione di Pioli a un calcio dominante, se riuscirà ad alzare la qualità individuale, potrà accorciare sulla lepre nerazzurra. Al successore di Allegri invece non basterà alzare la qualità individuale, dovrà estirpare l’abitudine a scappare a palla persa e impiantare quella del gioco manovrato, come ha fatto De Rossi dopo Mourinho. Urge una rieducazione tattica. Se il prescelto sarà Thiago Motta, potrebbe portarsi dietro Calafiori, pedina fondamentale nella costruzione bassa del Bologna. E’ in mezzo al campo, cioè nel reparto più sofferente, che il nuovo tecnico dovrà arare e seminare la modernità. Un alto profilo tecnico-tattico, di spessore internazionale, come l’olandese Koopmeiners, potrebbe essere la chiave di volta, sia in un 4-3-3, sia al centro di un tridente (4-2-3-1), saldandosi magari a una mediana qualitativa: Fagioli-Rabiot. Nel mirino anche il talentuoso Samardzic. Così, finalmente i tifosi potrebbero cominciare a divertirsi, quasi come al circo.

Chiesa, Yildiz, il rientrante Soulé... l’aggressività offensiva di fascia, che piace tanto a Motta, non manca e il mercato potrebbe arricchirla con un tipo alla Greenwood (Getafe). Vlahovic, rimotivato, e finalmente al vertice di una macchina da gioco che lo coccola, potrebbe esplodere definitivamente e divertirsi come Zirkzee, lasciando in pace bandierine e bottigliette.  Sul Napoli del futuro pende ovviamente la scelta dell’allenatore: dal calcio di Conte a quello di Pioli, ad esempio, c’è parecchia differenza. E ne risentirebbe anche il mercato, naturalmente. Più difficile qui intravvedere la squadra che sarà. ma chiunque venga, dovrà ricostruire la spina dorsale che è stata e sarà sfilata via: difensore centrale, mezz’ala, centravanti. Natan non è stato credibile nell’interpretazione del coreano Kim, muro dello scudetto spallettiano. Non è certo colpa sua se il Napoli ha subito la bellezza di 20 gol in più, ma davanti a Meret serve altra solidità, per esempio quella dello slovacco Hancko (Feyenoord). Zielinski andrà a vestire un altro scudetto a Milano e si porterà via qualità preziosa in rifinitura. Potrebbe toccare al giovane Sudakov (Shakhtar) provare a supplire. Ancora più difficile riempire la voragine tecnica e affettiva che lascerà Osimhen. Il 2000 canadese David (Lilla) è in prima fila per sostituirlo. Ma anche le caselle dei terzini andranno rinforzate. Sarà un’estate frenetica di cantieri aperti e lavori in corso. L’Inter osserverà, come un pensionato.

Fonte: Gazzetta.it