La frase è passata un po' sottotraccia, ma è di importanza capitale: "Bennacer tornerà fra una settimana". Parole di Zlatan Ibrahimovic nel prepartita di Bratislava. Certo, quella "settimana" va contestualizzata. Ibra non voleva dire che "Isma" potrebbe essere convocato per Bergamo il 6 dicembre. Però la segnalazione resta comunque fondamentale: l'algerino farà rientro a Milanello e inizierà la riatletizzazione, momento cruciale (non meno importante di una corretta degenza) quando si riprende ad allenarsi sul serio dopo uno stop così lungo. Insomma, un paio di settimane e dovremmo esserci. Ismael aveva riportato uno strappo al polpaccio destro durante un allenamento con la nazionale, a cui era seguito l'intervento chirurgico del 16 settembre. I tempi di recupero inizialmente lo davano nuovamente arruolabile soltanto nel 2025, poi Isma è riuscito a rosicchiare qualcosa alla tabella di marcia e adesso immaginarlo in campo entro la fine di dicembre è assolutamente plausibile.
Con tutte le precauzioni del caso ovviamente, dal momento che il polpaccio è un muscolo molto infido. Ritmi evidentemente sostenibili soltanto per uno spezzone di stagione, se si vogliono giocatori performanti e soprattutto se si vogliono evitare infortuni. Ecco, allora, dove si infilerà Bennacer. Che per sua fortuna ha caratteristiche tali da poter rimpiazzare sia l'uno che l'altro. Isma, sotto le cure di Pioli, ha imparato negli anni a difendere ma allo stesso tempo resta un centrocampista che ai retropassaggi preferisce guardare avanti. Che sa inserirsi. Che, se occorre, può diventare anche un trequartista aggiunto, così come piazzarsi davanti alla difesa a guardia del fortino. Fofana e Reijnders attendono allora rinforzi: il tour de force per loro fortuna ha i giorni contati. Un calcio chiesto a una rosa che - a dispetto dei numerosi uomini abili in transizione, e anche di coloro che hanno tecnica limitata - Fonseca continua a ritenere idonea per un gioco basato molto sul possesso. Sullo sviluppo ragionato. È il motivo per cui Loftus-Cheek e Musah, più atletici che tecnici, non sono centrali nel suo undici di riferimento.
Ed è il motivo per cui a Fofana e Reijnders vengono chiesti gli straordinari ormai da parecchio. Non è un caso che Youssouf e Tijjani siano i due giocatori di movimento col minutaggio più alto di tutto il Milan: 1.305 per Fofana, 1.274 Reijnders (segue Pulisic con 1.264). Considerando che il Diavolo complessivamente è stato in campo per 1.530 minuti, è molto chiaro il grado di "spremitura" dei due mediani. Per dire, in Champions Reijnders non si è perso nemmeno un minuto e Fofana ha rifiatato soltanto mezzora. Ibra in realtà su di lui aveva risposto a una domanda di mercato, ovvero le intenzioni del club durante la sessione invernale. Soprattutto a centrocampo. È così Zlatan, pur spiegando che "siamo sempre con l'occhio aperto", ha chiarito anche che "Bennacer ci darà una mano con la sua qualità, sarà un extra a centrocampo". Della serie: col suo rientro non ci sono urgenze particolari da tamponare. Buffa, peraltro, la storia recente dell'algerino in rossonero: in estate è stato a lungo a un passo dalla Saudi League e poi, quando è rimasto, è stato considerato una sorta di "nuovo acquisto". Adesso la storia si ripete. Ma al di là di qualsiasi riflessione, è innegabile che il rientro di Ismael sia vitale per le mediana di Fonseca. Che, a livello numerico non è in effetti così malmessa, ma lo diventa ragionando su quanto chiede il tecnico ai suoi giocatori. O meglio: osservando quali sono i giocatori su cui punta per sviluppare il suo calcio.
Fonte: Gazzetta.it