Chi ben comincia, (spesso) è a metà dell'opera. Non è proprio così per l'Ecuador, ma quasi. I sudamericani hanno iniziato col piede giusto il Mondiale di Qatar, battendo la squadra di casa in un match senza storia e lanciando subito un chiaro segnale a Olanda e Senegal. La Tricolor brama il passaggio del turno: ne ha pieno diritto considerando l'autorevolezza sfoderata al debutto e la prova non esaltante delle altre due squadre che le contenderanno le prime posizioni nel girone.
Finora ha fatto semplicemente il suo dovere, ma non era scontato. Il clima particolare attorno alla sfida di apertura, avrebbe potuto spostare l'inerzia dell'incontro, nonostante la disparità tecnica. Concentrati, compatti e mai domi, gli uomini di Alfaro hanno archiviato la pratica senza alcun affanno. La vittoria con il Qatar li proietta ai prossimi impegni con il carico di fiducia e adrenalina.
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L'Ecuador di Alfaro
Alfaro ha tracciato una linea col passato. Per ripartire in fretta, dopo la delusione per non aver raggiunto il Mondiale di Russia e per aver disputato una Copa America decisamente al di sotto delle aspettative in Brasile.
Ha funzionato, perché le promesse dell'Under 20 del 2019 hanno dimostrato di meritare la fiducia del commissario tecnico, inserendosi nel modo giusto nel suo tipo di calcio.
Dove può arrivare l'Ecuador ai Mondiali 2022?
L'obiettivo, più che mai alla portata, è sicuramente il passaggio del turno. L'Ecuador ci è riuscito una sola volta, nel 2006. Sembra giunto il momento di ripetersi ed è quasi un paradosso, pensando al rischio esclusione corso poche settimane prima di partire per il Qatar: il TAS ha poi archiviato il caso Byron Castillo (accusato di aver giocato con documenti falsi) con una multa 100 mila euro e soltanto tre punti di penalizzazione alle sfide di qualificazione Mondiale 2026. Castillo non è stato poi convocato da Alfaro per il Qatar.
Superato il brivido, la Tricolor potrebbe non accontentarsi degli ottavi di finale. Ma intanto bisogna raggiungere il prossimo step: decisivo sarà lo scontro diretto con il Senegal che, orfano di Mané, fa sicuramente meno paura.
Il girone dell'Ecuador a Qatar 2022
- Olanda 3
- Ecuador 3
- Senegal 0
- Qatar 0
La stella dell'Ecuador
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Enner Valencia
Ha fatto praticamente tutto lui al debutto con il Qatar. Si è confermato l'asso nella manica di Alfaro, con la doppietta che ha portato i primi tre punti nella competizione.
Sono tutti suoi gli ultimi cinque gol della Nazionale ecuadoriana ai Mondiali: un motivo ci sarà. Abbina la tecnica con cui ha realizzato il rigore ai centimetri che gli hanno permesso di volare in aria (e gli valgono il soprannome di Superman) per il raddoppio di testa. Un attaccante che al giorno d'oggi tutti definirebbero 'completo', giunto in Qatar nel momento di maggiore maturità.
Perché fino a pochi anni fa, il gesto per il quale tutti lo ricordavano non è di quelli di cui andare fieri. Nel 2016 c'era la polizia ad attenderlo a bordo campo, durante un match tra Ecuador e Cile, con un mandato d'arresto per non aver versato all'ex moglie gli alimenti per la figlia di 5 anni.
Valencia provò a dribblare gli agenti accasciandosi a terra, invocando l'arrivo dell'ambulanza e facendosi trasportare in ospedale. Finse di sentirsi male ed evitò l'arresto. Successivamente è riucito con l'aiuto dei suoi legali a sistemare la situazione.
Dopo l'esperienza in Inghilterra con West Ham ed Everton, è rientrato al Tigres in patria. Soltanto così è riuscito a ripartire da zero e a trovare nuovi stimoli. Dal 2020 è al Fenerbahce: quest’anno è capocannoniere solitario della Super Lig, a quota 13 reti. Le difficoltà sportive e personali sono alle spalle, ora lavora per scrivere il gran finale della sua carriera. Molto ovviamente passa dall'esperienza di questi giorni in Qatar.
Giocatori da tenere d'occhio
- Moises Caicedo
- Gonzalo Plata
I punti di forza dell'Ecuador
Contro un'avversaria sicuramente alla portata, la Selección ha mostrato buona parte del suo potenziale. Ma i segnali positivi erano già arrivati in precedenza. Aveva chiuso il girone di qualificazione con il secondo miglior attacco dopo il Brasile, dato da non sottovalutare considerando ad esempio il potenziale offensivo di Argentina e Uruguay.
Alfaro può contare sul giusto mix tra gioventù ed esperienza che caratterizza un gruppo ben amalgamato a livello tattico e caratteriale. Il CT ha dato fiducia a tanti ragazzi che stanno emergendo e che danno prospettiva al progetto tecnico. Ma è il momento di pensare al presente e in Qatar non mancherà la voglia di stupire.