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Calcio

Il piano del Bologna per tenere Motta: interviene anche Saputo...

Matteo Dalla Vite
Il piano del Bologna per tenere Motta: interviene anche Saputo...N/A
Già in agenda l’incontro fra presidente e allenatore. Il n°1 euforico: "Un’impresa memorabile, passo storico"
Joey Saputo è in arrivo dal Canada ma manda un dipinto di gioia: "Impresa memorabile". Thiago Motta è pazzo di Bologna e Bologna di Thiago Motta: e Saputo, questo, lo sa perfettamente. Della serata ad attendere la Champions si sa, di quel che accadrà in questa settimana o la prossima si saprà. Un incontro: da fare, decisivo, fra i due. Anche dopo la gara vinta al “Maradona” a Thiago Merlino è stata fatta una domanda: "Quando vi incontrerete con Saputo?". Thiago sa bene che la curiosità è quella. E adesso che la Champions c’è, l’incontro avverrà: perché è naturale che avvenga e perché Joey Saputo – assieme ai dirigenti rossoblù, dall’a.d. Fenucci a Sartori e Di Vaio – avrà cominciato a calcolare cosa significa perdere o trattenere con tutte le forze il tecnico che ha lanciato il Bologna nell’iperspazio. La Champions aiuta? Aiuta a pensare tante cose e a dover pensare cose di livello superiore: Motta c’è, il resto è da costruire in questi giorni. "Al momento giusto ci siederemo e vedremo quali saranno i presupposti per continuare o per non continuare. Io però farò sempre il meglio per il club: da quando sono arrivato sono sempre stato molto felice", disse Thiago.  A quella domanda post Napoli-Bologna, Thiago ha risposto come aveva risposto in almeno altri dieci casi: "Quando da parte mia ci saranno novità lo saprete". E poi, qualche giorno fa: "Se anche il fattore umano influirà sulla mia scelta di restare o meno a Bologna? Non sono solo un professionista, sono umano – disse Thiago -. Penso sinceramente di non meritarmi tutto questo affetto, sono grato per quello che mi trasmettono. Tutte le decisioni che prendo le vivo a pieno". La sostanza è: Thiago, conoscendolo, non sarà il tipo da dire a Saputo “dobbiamo parlare”. I due chiacchierano sempre, nei corridoi, negli uffici, migliorìe e apprezzamenti, un sano scambio di idee che c’è sempre stato da quando il presidente si è fatto bolognese, sia per i figli Luca e Jesse impegnati nel Bologna (scouting e Under 17) e sia perché poi il sindaco Matteo Lepore lo ha candidato per la cittadinanza onoraria. Sarà Saputo a convocare Thiago, chiarendo passi, pesi e misure del futuro, oltre a un naturale adeguamento del contratto.  Affrontare la Champions League non è facile, si sa. Va bene gli introiti, va bene l’innalzamento degli ingaggi (senza sperperare), d’accordo la ricerca di giocatori che sappiano cosa significhi stare a certi livelli. E il concetto è anche qui: Motta la Champions da allenatore non l’ha vissuta ma da giocatore sì, e questo è un “surplus” che conta; non avrà mai vissuto in panca una squadra impegnata su doppio binario ma certamente l’esperienza accumulata in anni di carriera percorrendo quei due binari (o anche tre) lo mette nelle condizioni di scegliere. Insomma: Bologna vuole che faccia come Xabi Alonso o Gasp e Motta vorrebbe maggior centralità e condivisione, quella che magari non è scattata nel mercato di gennaio in cui il Bologna ha investito quasi 20 milioni. Per lui non c’è nulla di scritto, lo cercano ovunque (Italia, Portogallo, Francia, Inghilterra) e se da una parte può pensare che più di così non si possa fare, beh, dall’altra il poter vivere una Champions da lui conquistata in un territorio conosciuto e adorante potrebbe diventare un magnete. Motta non s’accontenta di essere parte del progetto ma mira ad esserne al centro contribuendo ad alzare la competitività del Bologna senza depauperare una “rosa” che inevitabilmente vivrà di addii. "Un’impresa memorabile, un traguardo storico sessant’anni dopo l’ultima coppa dei campioni - dice Joey Saputo di rientro dal Canada -: io e la mia famiglia vogliamo condividere questa gioia immensa con Thiago Motta e i suoi ragazzi, con tutti i dirigenti, i dipendenti e i collaboratori del Bologna che lavorano ogni giorno per il bene del club".