Avrebbero potuto vincere. Ma avrebbero anche potuto perdere: chiedere ai legni dell’Education City Stadium di Al Rayyan. L’esordio Mondiale della Corea del Sud è stato - in 90’ - tutto quello che i coreani possono essere in questo torneo in Qatar, inaugurato con uno 0-0 contro i temibili rivali dell’Uruguay.
Le tigri d’Asia sono arrivate a questo torneo con la voglia di spaccare il Mond…iale, o quanto meno mettere sulla mappa un calcio che ha prodotto diversi talenti forse troppo poco noti dietro la stella di Son Heung-Min.
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La strada di Paulo Bento
I tifosi più attenti lo ricordano per quella panchina del Portogallo - che si ritrova nel girone Mondiale - occupata per un quadriennio. Ma dal 2017, ormai, quello di Paulo Bento è volto noto in Asia: non ha gli occhi a mandorla, ma ormai tra Cina e Corea del Sud è di casa. Dal 2018 è commissario tecnico della nazionale coreana e non ha fallito l’occasione di portarla ai primi Mondiali disponibili dopo la cavalcata vincente delle Qualificazioni.
Il suo 4-2-3-1 è ormai una certezza, lanciato in campo anche all’esordio contro l’Uruguay. La particolarità? I cinque “Kim” lanciati tra porta e difesa. Non c’è possibilità di sbagliarsi e non hanno infatti sbagliato neppure loro. Una vera e propria muraglia con Min-Jae del Napoli e Young-Gwon coppia di lusso.
Dove può arrivare la Corea del Sud ai Mondiali 2022?
Il Gruppo H è sicuramente quanto di più equilibrato si possa vedere in giro per questo Mondiale in Qatar. Il pareggio contro l’Uruguay all’esordio non è da buttare, ma tutto dipenderà anche dai prossimi incroci del secondo turno. La sfida contro il Ghana di lunedì profuma già di dentro o fuori dopo la sconfitta degli africani all'esordio contro il Portogallo di Cristiano Ronaldo.
La classifica:
Portogallo 3
Corea del Sud 1
Uruguay 1
Ghana 0
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La stella della Corea del Sud
Inevitabile non essere attratti dalla luce splendente di Son Heung-Min, il talento assoluto della squadra di Bento, l’uomo in più che si è fatto amare da due diversi continenti e da un intero popolo, quello del Tottenham a Londra. Si è fatto male a inizio mese in Champions League proprio con gli Spurs, ma non ha voluto saperne di abbassare la testa: in campo ci è andato anche con la maschera protettiva che potrà vederlo protagonista, serviranno anche i suoi lampi per sperare nel passaggio del turno.
Giocatori da tenere d’occhio
Non si vive di solo Son: lo sa bene Bento, che infatti da un po’ di tempo ha saputo costruire accanto al suo numero 7 una squadra di giocatori abili non più solo a fare da comparsa. Inevitabile l’importanza di Kim Min-Jae, il “Monster” del Napoli che in pochi mesi si è preso anche la Serie A con la maglia azzurra. Da tenere d’occhio la qualità di Hwang Hee-Chan, uno che era stato scelto dal mondo Red Bull per sostituire al Lipsia Timo Werner: non ha sfondato e oggi gioca in Premier League con il Wolverhampton. Così come il bambino prodigio Lee Kang-In: cresce nel Valencia, esordisce in Liga a 17 anni, oggi gioca con il Mallorca.
Kim Min-Jae, difensore del Napoli
Hwang Hee-Chan, attaccante del Wolverhampton
Lee Kang-In, attaccante del Mallorca
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I punti di forza
Fisici, abili, esperti. Un mix importante quello della Corea del Sud in questo Mondiale del Qatar. Come già mostrato contro l’Uruguay all’esordio, la squadra di Bento non ha paura di affrontare l’avversario: nei primi 90’ sembravano avere in campo la stessa “garra” che di solito è riconosciuta agli avversari. Ma non sono solo motivazioni: la Corea del Sud ha dimostrato ottime trame di gioco nella prima uscita, una squadra capace di costruire con Hwang e Jung in mezzo al campo e correre con Sangho e Son.