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Calcio

Infortuni, flop, addii: Milan, in difesa nessuno è incedibile

Marco Pasotto
Infortuni, flop, addii: Milan, in difesa nessuno è incedibileN/A
La retroguardia è il reparto che in questa stagione è andato maggiormente in sofferenza, rendendo al di sotto delle attese. Non sono previste rivoluzioni ma il club valuta offerte congrue per tutti

Alto tradimento. E passaggio, nel giro di soli due anni, dalla luce del sole al lato oscuro della luna. La difesa rossonera del Milan 2023-24 (e, in fondo, anche quella 2022-23) è probabilmente destinata a rimanere un mistero. Quel reparto su cui era stato edificato in massima parte lo scudetto, è diventato il settore più sofferente, portatore di numeri atroci soprattutto in considerazione che gli uomini sono praticamente gli stessi. L'unica, grande differenza è che l'infermeria, a differenza di allora, stavolta da quelle parti ha picchiato particolarmente duro. Ma è una spiegazione soltanto parziale alle sofferenze difensive stagionali.

Un'annata dove il Diavolo ora come ora vanta - si fa per dire - la settima retroguardia del torneo, che diventa clamorosamente la quindicesima (sì, insomma, zona retrocessione o giù di lì) se si considerano soltanto le partite in trasferta. Il passo indietro più grande è sicuramente stato Thiaw, partito con i gradi da titolare, meritatamente conquistati nella seconda parte della scorsa stagione, si è smarrito strada facendo (29 presenze, 24 da titolare, media voto 5,88). Anche nel suo caso molto è dipeso da un grosso problema fisico (lesione miotendinea) che l'ha cancellato dalla scena per due mesi e mezzo. Quando è tornato, però, i balbettii sono stati più del lecito.

Restando in tema di giocatori il cui rendimento non adeguato è dipeso da guai fisici, troviamo anche Kalulu. Massacrato dagli infortuni: prima uno stop di cinque settimane, poi di quattro mesi e infine un mese. Difficile, in queste condizioni, trovare continuità di prestazioni (10 presenze, 4 da titolare, media voto 6). A favore di Pierre, però, può giocare la capacità di giocare sia centralmente, sia in fascia. E, a proposito di fasce, tutt'altro che scontata la permanenza di Hernandez (45 presenze, 44 da titolare, media voto 5,97): dei big in rosa, anzi, parrebbe proprio lui il maggior indiziato a salutare se il Milan dovesse seguire la strada di una cessione illustre. Infine Calabria, Florenzi e Terracciano: quest'ultimo potrebbe partire in prestito, per i primi due difficile immaginare movimenti in uscita. Ma resta il concetto valido per tutto il reparto: gli incedibili della rosa rossonera non abitano in difesa.

Di certo qualcuno arriverà: Kjaer lascia un vuoto, nello spogliatoio ma anche in termini numerici (e, numericamente parlando, saluterà anche Caldara, mai impiegato). Dopo di che, situazione molto fluida. Paradossalmente quello più "tutelato" è l'ultimi arrivato. Anche se, poiché parliamo di Gabbia, ultimo arrivato è un termine improprio. Intanto Matteo, richiamato in fretta e furia con sei mesi di anticipo dal Villarreal a gennaio - causa infermeria in overbooking - è stato incontestabilmente il difensore dal rendimento più continuo (24 presenze, 20 da titolare, media voto 6,19). I sei mesi in Spagna lo hanno fatto crescere esponenzialmente e tutto lascia pensare che questa estate rimarrà a Milanello. Incedibile, però, questo no. Il pezzo forte della zona centrale è Tomori, la cui annata non si può definire negativa in senso stretto, ma nemmeno così convincente (33 presenze, 30 da titolare, media voto 6,07). Colpa anche - probabilmente soprattutto - dei due mesi fermo ai box per una lesione muscolare proprio nel cuore della stagione. Un disastro sia in termini individuali, sia di reparto e ovviamente anche collettivi. Blackout a cui a volte è stato difficile credere, vista la recidività e la ripetitività degli errori e degli orrori. Senza considerare, appunto, che - a turno - tutti gli interpreti, nessuno escluso, è incappato in momenti down più o meno lunghi. È in questo contesto che, quindi, vengono e verranno fatte le valutazioni in vista della prossima stagione. Sintetizzato senza girarci troppo intorno: a differenza di altri reparti, dove qualche intoccabile salta fuori - Reijnders, Loftus-Cheek e Pulisic, per esempio - in difesa di intoccabili non ce ne sono. Questo ovviamente non significa l'azzeramento del reparto. È verosimile anche il contrario, ovvero che non si muova nessuno. Ma, allo stesso modo, nessuno verrà tolto dal mercato a prescindere. Ed eventuali offerte ritenute congrue, verranno valutate dal club.

Fonte: Gazzetta.it