Nello storico teatro di Palazzo Reale va in scena la prima del nuovo spettacolo di Antonio Conte. Il nuovo tecnico del Napoli non si nasconde, si carica di responsabilità e regala ai tifosi rassicurazioni (“Kvara resta”) e speranze (“Torneremo competitivi per la vittoria, serve tempo ma io non ho molta pazienza…”), scalda il mercato ("Lukaku il top, meglio averlo sempre") e lancia frecciate a Ibrahimovic. Ecco le dichiarazioni già cult della conferenza di presentazione. "Oggi bisogna parlare poco, niente proclami. Io sono una persona del fare, non sono il tipo che vende aria fritta e non sono nemmeno tanto paziente. Dobbiamo stare zitti e pedalare e ridare quello che si è perso l’anno scorso". "Sono stato molto chiaro con il presidente, prima di parlare del contratto ho chiesto una sola rassicurazione: avrei deciso io chi sarebbe rimasto e chi avrebbe preso altre strade. Su questo sono stato categorico. Se parliamo di ricostruzione ma poi mandiamo via i migliori ha poco senso. Di Lorenzo oltre a essere un giocatore dop, è una persona molto per bene e importante nello spogliatoio. Lo stesso vale per Kvara, che rimane. È un giocatore con caratteristiche importanti, ce ne sono sempre meno, volerlo tenere non è un capriccio. Forte nell’uno contro uno ma anche fantasista, non deve rischiare di perdere la sua libertà mentale. L'anno scorso la frustrazione ha portato a cose non limpide, i giocatori conoscono la situazione, bisogna rimboccarsi le maniche tutti insieme. Su loro, come su Lobotka, ho posto il veto assoluto. Osimhen? C'erano accordi precedenti, io posso solo assistere. La maggior parte della rosa sarà confermata perché la considero valida, faremo qualcosa di mirato per rinforzarci, rispettando sempre i nostri parametri. Forse il mio più grande pregio è migliorare il calciatore e qui so di poter contare su una buona base. In difesa cercheremo di fare qualcosa, a livello tattico e di uomini per dare sostanza". Sull'argomento è intervenuto anche il patron Aurelio De Laurentiis, assiso sul palco accanto al suo nuovo tecnico: "Con Kvara non ci sono problemi. Abbiamo un contratto. Mi siederò con Manna e Chiavelli, con il ragazzo e il suo agente. Gli faremo una proposta di cambiamento contrattuale. Quindi non vedo problemi con lui. Poi ci può stare chi fa contra legem proposte ai giocatori. Uno potrebbe richiamarli all'ordine soprattutto se in quel club c'è chi fa il presidente dell'Eca, ovvero dell'Europea club association (il riferamento è ad Al Khelaifi, patron del Psg e numero uno dell'Eca, ndi). Ma con i miei 75 anni non mi meraviglio di chi è corretto e scorretto". “Il Napoli avrà una faccia incazzata, questo deve essere chiaro. Veniamo da un’annata in cui le cose non sono andate nel verso giusto, occorre mettere quella voglia di rivalsa in campo. Quel dolore ce lo dobbiamo portare un po’ dentro perché ci aiuterà a dare qualcosa in più. Il presidente De Laurentiis è stato molto chiaro sul progetto: cercare nel più breve tempo possibile di far tornare Napoli un'alternativa credibile alle solite note. Non possiamo competere sul monte ingaggi, ma per cultura del lavoro, sacrificio, voglia di vincere e ammazzare sportivamente chi ci sta davanti non può e non deve batterci nessuno. Oggi c’è da ricostruire fondamenta solide che durino nel tempo, servirà tempo e pazienza, ma io sono da chi ha tempo non aspetti tempo. E non sono nemmeno molto paziente...". “Prometto serietà, una parola spesso sottovalutata. La serietà nel dare tutto per il Napoli, trasmettere quella che è la mia cultura lavorativa, la mia mentalità e le mie idee calcistiche. L’obiettivo è riuscire a fine stagione di rendere orgogliosi i tifosi. Quello che io non posso promettere è la vittoria, perché solo una vince, ma inizieremo un percorso in cui saremo competitivi per la vittoria”. "È una sfida che arriva nel momento giusto. Mi hanno chiesto se avessi paura, ma paura di che? A me non ha regalato niente nessuno. Ho voglia di godermi la passione della città, voglio ricambiare quest’entusiasmo e sono convinto di potercela fare. Non sono venuto a fare la statuina del presepe, questo deve essere chiaro. Qui ho ricevuto tanto e non ho ancora dato niente, sono in forte debito nei vostri confronti. Quello che mi auguro possa cambiare in questi tre e spero più anni è che il Napoli non venga visto dai giocatori come una squadra di passaggio ma come una meta, che si venga qui per lottare per qualcosa di importante". "Se a qualcuno viene il mal di pancia e non è contento sta vicino a me ogni giorno, gli racconto due cose e mi faccio aiutare. Patti chiari e amicizia lunga con tutti". "A lui dirò sempre quello che penso, non cambierò il mio modo di essere perché mi ritengo una persona molto trasparente. Penso che lui apprezzi la mia spontaneità e voglia di essere diretto. Non mi piacciono le chiacchiere, sono uno di sostanza". "Lui ha detto che non cercavano un manager, cosa che io mi considero. Questo in qualche realtà può dare fastidio". Ovazione del teatro. Sipario. Ma è solo il primo atto... “È un grande giocatore, come Osimhen, quando ci sono si spera sempre di averli sempre dalla propria parte".
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Inizia l'era Conte a Napoli: "Lukaku? Meglio averlo sempre. Serve tempo, ma non ho pazienza"
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