Alessandro Antonello ha parlato delle situazioni in casa Inter, nuovo stadio e Skriniar su tutte, a margine della riunione dell'ECA. Alla cena ha preso parte anche Steven Zhang e il presidente dell'associazione Al-Khelaifi che è anche il numero uno del PSG.
L'amministratore delegato, lato corporate, dell'Inter ha confermato che le tensioni con i parigini per il caso Skriniar sono state risolte. E per lo stadio rilancia su San Siro dopo che sono uscite delle notizie riguardo il cambio verso Assago per l'Inter.
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Le parole di Antonello su Skriniar e stadio
"Le questione estive col PSG? Assolutamente risolte. Ieri c'è stata una cena piacevole a cui ha partecipato anche Steven Zhang - ha spiegato l'amministratore delegato nerazzurro -. Si è discusso anche dei temi di mercato. Tutte le diatribe estive tra lui e Al-Khelaifi si sono dissolte".
Riunione importante dell'ECA
"Oggi è importante anche per l'Italia ospitare un evento di tale importanza, discutere di temi strategici per il calcio europeo e italiano - ha aggiunto Antonello -. Ci sono parecchi temi da affrontare e il rinnovo delle cariche di FIFA, UEFA ed ECA. L'ECA gioca un ruolo primario per l'ottimizzazione dei diritti televisivi in ambito europeo: si parla di 4,6-4,8 miliardi per il prossimo ciclo, significativamente superiore al ciclo precedente a dimostrazione che il calcio europeo desta molto interesse. Siamo al top mondiale".
Antonello sul tema nuovo stadio Inter
In chiusura del suo intervento, Antonello si è soffermato sul tema stadio con l'Inter divisa tra San Siro e una nuova area (come piano B) che potrebbe essere Assago: "Per noi il piano A resta San Siro col Milan, dopo tre anni e mezzo di intenso lavoro, abbiamo ottenuto l'approvazione di massima del Consiglio Comunale, riteniamo che rinunciare ora non sia il caso, forse bisognava pensarci un po' di più. San Siro è la soluzione principale, dobbiamo aspettare le analisi del Milan su La Maura, vediamo, rimango fiducioso. - ha aggiunto -. L'Inter ha ben chiari i prossimi passi da fare, sia col piano originario, sia qualora il Milan andasse da un'altra parte. Il piano B tutela gli interessi dei club e dei nostri tifosi ovviamente".