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Calcio

Inter col fiato sospeso: Zhang, il tempo è agli sgoccioli. Ora con Oaktree si rischia la causa

Filippo Conticello e Davide Stoppini
Inter col fiato sospeso: Zhang, il tempo è agli sgoccioli. Ora con Oaktree si rischia la causaN/A

Altre 24 ore trascorse nel silenzio, la corsa contro il tempo, il fiato sospeso, il rischio concreto di una battaglia legale e di una paralisi dell’operatività del club, almeno nell’immediato. Ma pure la calma apparente del presidente Steven Zhang e degli uomini di Suning in questi giorni a Milano. L’Inter è in ansia, perché la partita del rifinanziamento è vicina al fischio finale, ma non c’è ancora un risultato certo. E magari serviranno pure i tempi supplementari per sapere come finirà.   Il mondo Inter è dunque in attesa, proprio nelle ore in cui si appresta a festeggiare lo scudetto della stella con la consegna del trofeo. In tutto questo, va sottolineata la serenità che Zhang trasmette anche in queste ore ai dirigenti in viale della Liberazione. Piccolo retroscena: il presidente sta lavorando al discorso che vuole pronunciare alla festa del Castello Sforzesco, in programma - curiosamente - proprio il 20 maggio. La stessa serenità è condivisa anche dagli uomini di Suning al lavoro in questi giorni a Milano, pure loro attesi alla serata di gala di lunedì.

Ecco: l’Inter è in mezzo che balla. In teoria, un comunicato sull’accordo con Pimco è pronto e il club avrebbe dovuto diffonderlo proprio oggi. Ma questa è una partita che si gioca ad altezze più elevate anche rispetto al decimo piano di viale della Liberazione. Tutti gli scenari sono possibili, arrivati a questo punto. In linea teorica gli accordi Pimco-Suning potrebbero essere firmati anche nel fine settimana, al massimo entro domenica. Poi, per il passaggio di denaro da un fondo all’altro, ci sarebbe tecnicamente tempo fino a martedì 21, visto che il 20 maggio in Lussemburgo è un giorno festivo. Ma intanto anche la giornata di ieri è trascorsa nel silenzio totale. Nel campo delle ipotesi entra di tutto: ad esempio, che dietro l’ostruzionismo di Oaktree si celi un potenziale acquirente dell’Inter. Oppure che il fondo stia “semplicemente” provando a spuntare una cifra maggiorata rispetto ai 380 milioni che aspetta. Di certo non va escluso neppure uno scenario per cui la triangolazione vada avanti anche oltre lunedì prossimo, 20 maggio, con un paio di rischi annessi: una possibile battaglia legale tra Suning e Oaktree, innanzitutto. E poi, un blocco operativo dell’Inter, pericoloso perché cadrebbe nell’immediata vigilia di una sessione di mercato da affrontare e con alcuni rinnovi di contratto da definire.  Sono ore caldissime. Oggi, in linea teorica, è l’ultimo giorno lavorativo disponibile per la firma dell’accordo con Pimco per un prestito triennale da 430 milioni di euro.

Accordo, quello tra Suning e il fondo con sede a Newport Beach, che non è in discussione: quei soldi servono a Zhang per liquidare Oaktree, il cui finanziamento è in scadenza lunedì: va restituita una cifra di circa 375 milioni. Il nodo è proprio il ruolo di Oaktree, probabilmente sottovalutato dentro la vicenda, che starebbe ostacolando con tutti i mezzi a sua disposizione la chiusura del nuovo finanziamento, forte del pegno sulle azioni dell’Inter. E non solo. I tempi sono stretti, forse troppo, per cui è logico pensare come Oaktree stia cercando di forzare la mano con Suning. Con quali finalità? Qui si entra nel campo delle ipotesi. Ma anche di qualche certezza. Per esempio, una clausola di garanzia nelle mani di Oaktree – quella che in gergo tecnico si chiama warranty – che in caso di passaggio di mano dell’Inter assicura al fondo un incasso del 20% sulla differenza tra una valutazione predefinita – voci non confermate parlano di una cifra intorno agli 800 milioni di euro – e il reale prezzo di vendita. Questa clausola sarebbe attivata in caso di cessione immediata del club.

Ma in ogni caso resterebbe operativa anche se l’operazione di rifinanziamento con Pimco riuscisse ad andare in porto. Tradotto: se tra 18-24 mesi l’Inter venisse ceduta, comunque Oaktree avrebbe comunque il suo introito garantito. Ma è evidente allora come Oaktree, pur di avere il prima possibile quel 20%, spinga per una vendita immediata del club oppure per un’operazione di rifinanziamento con un arco temporale più breve rispetto ai tre anni garantiti da Pimco (e a tassi di interesse ancora più alti e, quindi, convenienti). E così si spiegherebbe pure perché la stessa Oaktree aveva offerto al presidente nerazzurro un accordo ponte di soltanto un anno. 

Fonte: gazzetta.it