A l primo banco, come a scuola. Con un dettaglio che fa tutta la differenza del mondo: Piotr Zielinski è già un professore, il centrocampo è la materia che padroneggia da anni sui campi della Serie A e non solo, ed è per questo che l’Inter e Simone Inzaghi lo hanno voluto tra i luminari del reparto della squadra con lo scudetto sul petto. Zielinski sarà in prima fila perché oggi, alla ripresa degli allenamenti ad Appiano, sarà al lavoro con gli altri compagni: il primo nazionale a rientrare alla base dopo la sosta, un motivo in più per correre verso il debutto da interista. Sul tavolo di Inzaghi, quindi, ci sono un paio di opzioni che possono tornare utili all’allenatore guardando anche ben oltre Monza. Il laboratorio aprirà le porte nella partita di domenica, per la quale il tecnico progetta un turnover mirato all’accoppiata Champions-derby, e se i risultati saranno quelli sperati gli spazi per Zielinski potranno aprirsi anche nelle due super sfide successive.
Inzaghi può scegliere dove e come inserire il polacco: Calha, partito acciaccato per gli impegni con la Turchia e “dosato” di conseguenza dal ct Montella (uno spezzone venerdì col Galles, titolare ieri con l’Islanda), va gestito; Mkhitaryan è rimasto ad Appiano, la sua condizione è cresciuta di partita in partita ma Inzaghi vuole logicamente averlo al top tra City e Milan. La duttilità di Zielinski e lo stato di grazia di Frattesi, incontenibile in Nazionale, offrono la soluzione a tutti i rebus: Inzaghi può cambiare volto alla sua Inter e ritrovarla comunque bellissima. Proprio la parentesi in nazionale restituirà a Inzaghi un giocatore finalmente rodato a livello di minutaggio dal doppio impegno in Nations League – Zielinski ha giocato 82 minuti nel 3-2 alla Scozia e altri 62 nel ko per 1-0 con la Croazia – ma non è finita qui.
Dalla Polonia, infatti, Piotr porterà con sé del materiale tattico prezioso, perché conferma le idee maturate da Inzaghi in questi mesi di lavoro alla Pinetina. Nello scacchiere della sua nazionale, Zielinski si è mosso da regista davanti alla difesa, posizione nella quale lo ha provato anche Simone in allenamento, in più di una occasione. Ecco, ora Piotr è pronto a sdoppiarsi per l’Inter: mezzala sinistra alla Mkhitaryan (senza dimenticare che nelle amichevoli precampionato ha giocato anche dalla parte opposta, condividendo la mediana con l’armeno) o play basso alla Calhanoglu. Con un bagaglio tecnico grande così da mettere a disposizione della causa, dalla qualità nel palleggio al fraseggio nello stretto, dagli inserimenti e al tiro da fuori. E poi esperienza, una valanga di esperienza al servizio dei campioni d’Italia a caccia di riconferma.
L’appuntamento è stato rimandato un po’ per cause di forza maggiore, un po’ per le scelte dell’allenatore, perché Zielinski si era fermato una decina di giorni prima del debutto in campionato per un risentimento al retto femorale della coscia sinistra, poi era rimasto in panchina contro Lecce e Atalanta. Prima di restare a digiuno in campionato, però, l’ex Napoli si era abbuffato di Inter per una estate intera e questo è quello che conta agli occhi di Inzaghi: il polacco è tra i pochi nerazzurri ad aver iniziato la preparazione fin dai primissimi giorni di lavoro, ha avuto tutto il tempo di assimilare il calcio secondo Simone e gode della stima dell’allenatore, che lo considera un titolare aggiunto e lo ha voluto con sé da tempi non sospetti, pianificandone l’ingaggio da svincolato insieme ai dirigenti già durante la stagione passata.
"Il nostro è un centrocampo tra i migliori d’Europa, e adesso che sono arrivato io è ancora più forte...", diceva Zielinski un mese fa alla Gazzetta, scherzando ma neanche troppo. E allora è il caso di cominciare a fare sul serio: domenica a Monza il numero 7 nerazzurro potrà mettere finalmente in pratica tutto quello che ha imparato sull’Inter, perché è allo U-Power stadium che lo aspettano i primi minuti ufficiali della nuova vita nerazzurra: l’Inter giocherà tre partite in una settimana – dopo la trasferta in casa dei brianzoli ci sono Manchester City in Champions League e poi Milan – e Inzaghi ha intenzione di cominciare a ruotare uomini, energie e risorse, come da programmi di inizio stagione. Piotr ha aspettato anche troppo: l’aria di cambiamento nel cuore dell’Inter soffia dalla Polonia.
Fonte: Gazzetta.it