Sei rinnovi in sei mesi, come un metronomo che scandisce il tempo. E il tempo di Oaktree, che tra due weekend festeggerà il suo primo mezzo anno da proprietario dell’Inter, scorre veloce, come veloce vuole essere il passo dei nerazzurri che corrono su tutti i fronti, affamati di nuovi successi: proprietà e dirigenti, tutti perfettamente sincronizzati, come programmazione e risultati che procedono a braccetto, perché in un grande club funziona così. E allora, mentre l’Inter si prepara a tornare all’assalto di campionato e Champions dopo la sosta, in viale della Liberazione si continua a costruire il futuro: ufficializzato oggi il rinnovo di Yann Bisseck, che ha firmato fino al 2029, sarà la volta poi di Dumfries, altro prolungamento già chiuso e in attesa di annunci ufficiali. Il conto arriva a sei con gli altri contratti rinnovati da quando il fondo californiano si è messo al timone del club campione d’Italia: Barella, Lautaro, Asllani e il tecnico Simone Inzaghi. Una manovra monstre, perché l’impatto dei nuovi contratti — considerate tutte le annualità da corrispondere — costerà oltre 180 milioni lordi da qui al 2029, 183,6 per l’esattezza: l’Inter si è blindata — non ci sono scadenze a stretto giro, fatta eccezione per i contratti degli over 35 — e si proietta già nel futuro.
Filosofia della società e linee guida della proprietà coincidono, con uno schema già rodato e passato per le curve più impegnative (vedi il rinnovo di Lautaro): il presidente Beppe Marotta e il ds Piero Ausilio conducono le trattative, dai manager di Oaktree arriva il via libera alla chiusura dell’affare. L’ultimo in ordine di tempo è lo spot ideale per l’Inter vincente e sostenibile che il fondo Usa progetta da quando ha rilevato la maggioranza del club. Perché Bisseck è l’esempio del giovane di talento che cresce, si valorizza e diventa un asset che aumenta il valore del club. L’Inter l’anno scorso lo aveva scovato dall’Aarhus, in Danimarca, pagandolo 7,2 milioni e oggi il valore del suo cartellino non è inferiore ai 30 milioni: in estate i dirigenti nerazzurri hanno rifiutato 25 milioni dal West Ham. Il centralone tedesco passa dai 750mila euro a stagione attualmente in busta paga a 1,5 milione e mezzo più bonus annui fino al 2029: adeguamento meritato. Come meritati sono stati i rinnovi degli eroi dello scudetto, da Lautaro e Barella fino ovviamente a Inzaghi: nel loro caso, il club ha deciso di investire parecchio — senza peraltro usufruire dei benefici del Decreto Crescita per il capitano — ma i rinnovi si sono chiusi comunque alle condizioni della dirigenza, che ha sempre tenuto il punto rispetto alle richieste.
Tutti hanno fatto un passo verso l’Inter, mentre l’Inter ha fatto uno sforzo per trattenere le sue stelle Futuro, in casa nerazzurra, significa anche scommettere sui Bisseck di domani, ed è in questo senso che va letto l’acquisto di Palacios, profilo per il quale Ausilio ha battuto una strada simile a quella che ha condotto il tedesco ad Appiano. L’argentino arrivato dall’Independiente Rivadavia, insieme con Josep Martinez ingaggiato dal Genoa, sono stati gli unici acquisti a titolo definitivo del primo mercato targato Oaktree. Ed entrambi hanno firmato fino al 2029: in viale della Liberazione si augurano che tra cinque anni, insieme ai pilastri alla Lautaro, ci possano essere anche loro.
Fonte: Gazzetta.it