Nella pancia di San Siro, dopo Inter-Cagliari la delusione ha riempito le pareti dello spogliatoio per qualche minuto appena, non di più. Il destino dà alla squadra di Inzaghi un’occasione ben più pregiata, rarissima, e per questo da sfruttare a ogni costo: lo sa ogni nerazzurro pronto a motivarsi a dovere nell’ultima settimana. Nonostante Simone sia saltato in aria come punto da un’ape quando nel dopo-partita gli si chiedeva se ci fosse un po’ meno fame in questo stanco finale – "i miei ragazzi sono sempre sul pezzo, non vanno rimotivati...", ha giustamente puntualizzato —, è normale che ci siano un po’ di stanchezza e di pancia già piena. Ma, pensando a lunedì, il gruppo sa che saprà trovare nuove energie: se non è un patto di spogliatoio, poco ci manca. I giocatori se lo sono detti prima e se lo sono ripetuti pure dopo il Cagliari: bisogna fare di tutto per sfilare sul bus già martedì. Così, dalla preparazione del derby alla gestione dell’eventuale vittoria, le idee sono chiare, i punti del manuale pronti. Non sarebbe una tragedia posticipare di una settimana ancora, prolungare l’attesa del piacere. Ma all’Inter è l’eventualità “estrema”, da tenere sullo sfondo: ogni grammo di energia sarà messo sul derby con una preparazione paragonabile all’ultima semifinale di Champions. In fondo, questo scudetto per tutti dentro al club vale perfino più dell’Europa e, per una volta, il miglior attacco sarà la difesa: anche in questo periodo di luna calante i nerazzurri non hanno mai avuto problemi a metterla dentro - 40 partite di fila a segno –, semmai solo una delle ultime cinque è finita senza reti prese. Le antenne saranno di certo molto più tese rispetto alle ultime partite, e poi lo staff penserà pure alla condizione fisica: il piano da tempo è chiaro, il giorno in cui tornare al massimo della forma è il 22 aprile. Un derby stellare, in ogni senso, merita un approccio maniacale per davvero: niente è stato e verrà lasciato al caso, a partire dalla comunicazione. Si è scelto un avvicinamento soft, senza dichiarazioni roboanti, senza chiamate alle armi e proclami di vittoria. Anzi, la regola che l’Inter si è data da alcune settimane è semplice: ribadire pubblicamente che poter vincere lo scudetto col Milan in fondo sia solo un caso, ripetere allo sfinimento che ciò che conta sia il titolo e non la possibile beffa ai cugini. Va da sé che in privato le frequenze siano altre: tutti conoscono l’importanza di questa dolce “casualità”, ma la si affronterà col piglio giusto solo mantenendo il profilo basso. Ad Appiano nessuno ha dimenticato la festa del Diavolo per lo scudetto 2022, quella di Ibra che arringa la folla contro Calha usando il microfono come il lazzo di un domatore. Sta per esplodere la voglia repressa di festa con il proprio popolo, cosa che il covid proibì l’ultima volta, ma tutti vogliono evitare per quanto possibile esagerazioni e provocazioni. L’Inter vuole festeggiare con rispetto, il messaggio è girato con chiarezza: certo, a volte la gioia supera pure i buoni propositi.
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Inter, il patto verso il derby: rispetto, niente polemiche e provocazioni
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