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Calcio

Inter-Inzaghi, la partita del rinnovo: cosa offre il club, cosa chiede Simone. I dettagli

Filippo Conticello
Inter-Inzaghi, la partita del rinnovo: cosa offre il club, cosa chiede Simone. I dettagliN/A
È un anno, ma sembra un cancello, pure piuttosto alto: si può suonare, pensare di farsi aprire, ma non si scavalca con facile rincorsa. La partita attorno al rinnovo di Simone Inzaghi è più elaborata del previsto ed è proprio lì che l’Inter ha montato l’inferriata: 2026 come base del nuovo contratto, non si dovrebbe andare oltre. La società brama, comunque, di legarsi ancora all’allenatore della stella, ma vuole proseguire secondo un preciso orizzonte temporale. Lo ha ribadito ieri il presidente Beppe Marotta direttamente dal ritiro della Nazionale in Germania, ma l’argomento è stato già oggetto di discussione privato: lo stato maggiore ha accolto in viale della Liberazione lo storico procuratore di Inzaghi, Tullio Tinti, ed è stato piuttosto fermo. La questione tempo, intesa come data di scadenza del contratto dell’allenatore, asseconda una precisa politica societaria: anche adesso che le chiavi sono in mano a Oaktree si vuole proseguire secondo lo schema già messo in pratica al tempo di Suning. Più nel dettaglio, sull’allenatore il club ragiona in maniera diversa rispetto ai singoli giocatori, considerati asset patrimoniali a cui legarsi a lungo. E Simone ha già sperimentato questa filosofia, andando felicemente avanti di passetto in passetto: piccoli adeguamenti per dare continuità al progetto tecnico, senza però allargare troppo l’orizzonte.  Il primo rinnovo inzaghiano ha il timbro del giugno 2022, quando era ancora bruciante la fresca ferita dello scudetto del Diavolo: un anno in più, fino al 2024. Il secondo nel settembre di un anno fa fu il rinnovo dell’orgoglio, figlio della rinascita europea: ancora una stagione in più, scadenza 2025. Il prossimo contratto sarà in ogni caso quello della consacrazione illuminata dalla stella: fresco di scudetto che resterà nella memoria di ogni tifoso, Simone ha definitivamente cambiato status e sta ormai tra i top della panchina. Da qui nasce la legittima voglia di avere un contratto più lungo rispetto agli altri a cui era abituato, anche se questo confligge con l’abitudine dei dirigenti. Insomma, la scadenza richiesta e recapitata in sede da Tinti due volte, non è il 2026, ma il 2027. Se non può essere accolta in partenza dall’Inter, almeno per intero, è probabile che si lavorerà su una soluzione alternativa e ragionevole per tutti. Si potrebbe, ad esempio, allegare una “opzione” al fascicolo, un anno di aggiunta ulteriore da far scattare a determinate condizioni. Tradotto: un prudente 1+1 alternativo. Se ne riparlerà ancora ampiamente e nessuna strada è davvero preclusa: gli incontri in sede non sono finiti e continueranno con il solito ottimismo. In ogni caso, a inizio settimana si cercherà un’altra data per ospitare di nuovo l’agente di Inzaghi in viale della Liberazione: sarà la terza volta in questa sessione di mercato.  Il Marotta europeo dalla Germania ieri ha benedetto il rinnovo di Barella e parlato degli altri due sul tavolo, quello ormai definito e quello in via di definizione: "Il nuovo contratto di Lautaro è già virtualmente fatto. Manca solo da raccogliere la firma e non è semplice perché lui è dall’altra parte del mondo a disputare la Coppa America, ma è tutto a posto. E con Inzaghi troveremo un accordo anche con lui allungando fino al 2026 l’attuale intesa che scade nel 2025". Ecco il famoso “cancello” temporale, a cui si aggiunge anche un nodo economico altrettanto rilevante: Inzaghi si è meritato sul campo un robusto aumento di stipendio e l’obiettivo è farlo diventare il più pagato di tutta la Serie A, ben più del predecessore Conte fermo a 6 milioni netti di base nella nuova avventura napoletana. Anche in questo caso, però, serve olio di gomito per avvicinare domanda e offerta. Finora Simone ha guadagnato circa 5,5 come parte fissa ed è possibile che si salga di un milione almeno. Anche oltre considerando i bonus, altro diktat di questa epoca: anche per lui una porzione sensibile dell’ingaggio sarà legata ai risultati internazionali da Champions a Mondiale. Ma prima ancora di ogni possibile differenza al tavolo conta la reciproca voglia di firmare questo nuovo agognato rinnovo. In un modo o nell’altro il cancello si aprirà, nessuno ne dubita.